Trani, il sushi e il più grande museo italiano di macchine per scrivere
di Antonio Prinzo
La Puglia, di storia e di chiese, castelli e vigneti e ulivi, ulivi poggiati sulla rossa terra. Il cielo azzurro e vivace abbaglia e sconfigge le ombre che ci circondano.
Mancavo da Trani da più di quarant’anni, il militare, la leva obbligatoria, gli amici e le serate passate tra Bari e la costa per compensare l’obbligo di inutili e lunghi giorni passati in caserma a guardare muri scoloriti. E oggi la ritrovo, riemerge dai ricordi, emerge come la cattedrale che sembra uscire dal mare con la sua architettura verticale di pietra abbagliante, pietra che è fede e storia.
Trani, vivace, pulita e organizzata. Il porto è il suo cuore dove la mattina il pesce diventa il protagonista e sembra di stare in una galleria di quadri del settecento napoletano, nature che morte non sono ma anzi ispirano vita e solleticano la voglia e il sapore del mare.
Dietro l’angolo, accanto alla Cattedrale il palazzo che ospita il Museo Diocesano e sorpresa per me, olivettiano da sempre, il Museo della macchina da scrivere, qui sul mare, a mille chilometri da Ivrea dove Olivetti ha fatto nascere la macchina da scrivere italiana e la più interessante esperienza di cultura e comunità industriale che questo paese abbia mai avuto.
Una collezione unica, ricca di macchine da scrivere di tutto il mondo, capolavori di meccanica e design e un intero piano dedicato a Olivetti, la sua storia e la visione di Camillo e poi Adriano Olivetti. Nasce per volontà della Fondazione S.E.C.A. che gestisce questi spazi e che ha deciso di ospitare questa vasta collezione che attraversa tutta la storia della scrittura meccanica.
E il pesce? Si decide di andare controcorrente, abbandoniamo il porto e la lunga serie di ristoranti e ci rifugiamo da Toyo, ristorante giapponese che utilizza la materia prima che qui abbonda unita alla fantasia e creatività. Ottimo sushi, belle presentazioni, ambiente elegante e moderno e dietro il bancone i ragazzi che giocano con i coltelli e il pesce. Ci beviamo un fiano pugliese, il Calaluna di Paolo Leo, fresco , di buona acidità, equilibrato, scorre lieve tra i colori di questa cucina appagante.
Trani vuol dire anche Castel del Monte con il misterioso e stupendo castello di Federico II, Ruvo di Puglia con la sua Cattedrale ricca di sculture e il Museo archeologico Jatta con i suoi stupendi vasi greci, per gli appassionati una visita imperdibile.
Trani, un viaggio emozionante, tra suggestioni del passato e riscoperta di percorsi di vita lunghi una vita.
Trani, il sushi e le macchine per scrivere.
Museo della macchina per scrivere
Ristorante Toyo
Piazza Trieste, 6
Trani
Tel. 0883 1986095
https://sushitoyo.it
7 Commenti
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Davvero interessante questo servizio di Antonio Prinzo, il vaso che si vede in foto e custodito nel museo Nazionale Jatta qui a Ruvo di Puglia, rappresenta il pezzo più importante della collezione di oltre 2000 vasi e si chiama il Vaso di Talos.
Bravo 8Antonio. Però un salto da Giulio cantatore a Ruvo lo potevi fare
Grazie Enrico! La prossima volta so dove devo andare :-)
Complimenti.inevitabilmente la mente va al grande Indro ed alla sua mitica Lettera 22.Quale augurio migliore se non quello di eguagliare il maestro come il tocco lieve ma incisivo di questo post lasciano intravedere?Ad maiora da FM
Grazie Francesco! Nel museo ci sono tanti pannelli con gli scrittori e i giornalisti, come Indro, Pirandello, Alfred Hitchock…quanti parole hanno scritto…inarrivabili. Un abbraccio Ant
Grazie Enrico sempre gentile nei nostri confronti, vorrà dire che la prossima volta verrete insieme a trovarci a Ruvo di Puglia tu con Antonio Prinzo.
Certo caro Giulio, cercherò di programmare una visita da te nei miei prossimi raid pugliesi. E spero di coinvolgere altre persone. Ciao.