Tramonti Tenuta San Francesco, l’anno della svolta con nuova sede e nuovi terreni
di Luciano Pignataro
Tra la Costiera da Cartolina e il Vesuvio c’è il Valico di Chiunzi quasi a quota 900 metri, un tempo confine dalla repubblica di Amalfi da cui si controlla tutto l’agrovesuviano. Qui, in un clima che è difficile immaginare ventoso, rigido, spesso coperto dalla nebbia e dalla neve, c’è una delle viticolture di eccellenza della Campania, quella del comune di Tramonti che comune non è perché in realtà è un insieme di 13 frazioni sparse sul versante dei monti Lattari che degrada rapidamente berso il mare di Maiori e la bellezza di Ravello.
In questo contesto magico, onirico, negli ultimi trent’anni alcune aziende hanno ripreso a fare qualità dopo che per decenni le donne e gli uomini hanno portato il vino sfuso per la trafeca sino al Valico dove si trasformava in Gragnano. Dopo l’epoca del rosè Gran Caruso e Episcopio a Ravello, la Costiera ha avuto una doppia accelerazione con lo sviluppo dell’azienda Marisa Cuomo a Furore e con Apicella qui a Tramonti. Poi, all’alba del nuovo millennio, il panorama si è allargato a Reale e a Tenuta San Francesco e poi ancora Vigne di Raito, Monte di Grazia, Raffaele Palma a Maiori e, la più fresca, Cantina Tagliafierro a Tramonti. Tutte impegnate nell’agricoltura eroica e nella biodiversità. Tenuta San Francesco è nata quasi per caso nel corso di una notte buia e tempestosa con l’improvvisa decisione di non consegnare l’uva che si voleva sottopagata e l’incontro fortuito ta Gaetano Bove, medico veterinario e Carmine Valentino.
“Carmine -racconta Gaetano – mi diede qualche consiglio e riuscimmo a risolvere la situazione. Poi lessi che era un enologo di successo, aveva avuto un sacco di riconoscimenti dal Gambero Rosso e mi colpi il fatto che si era presentato in maniera semplice, senza vantarsi di nulla. Nacque così il rapporto che ci ha regalato grandi vini”.
Gaetano e i suoi soci hanno lavorato sodo in questi dieci anni, creando un vino cult importante come il PerEva di cui abbiamo fatto la verticale la settimana scorsa, lavorando sul recupero del patrimonio vegetale centenario delle viti di Tintore a piedefranco perché qui, grazie al suolo vulcanico ricco di materiale eruttato dal Vesuvio nel corso dei millenni, la fillossera ha attecchito tardi e con molta difficoltà. Proprio la combine tra qualità dei vini e impegno vitivinicola Tenuta San Francesco è una delle chiocciole di Slow Wine in Campania.
Oggi siamo di fronte ad una svolta, la nuova scommessa di una vita. “Il vero viticoltore non lavora per se ma per i figli. Impossibile nelo spazio di una sola generazione costruire qualcosa di solido nel mondo del vino. E’ necessario reinvestire di continuo nella terra e avere fiducia nel futuro”. Nasce così la decisione di acquistare una vecchia masseria a poca distanza dalla sede attuale per realizzare la sede definitiva di Tenuta San Francesco. E poi di acquisire un nuovo terreno, più di un ettaro e mezzo, a Pulcara, dove sarà piantato piedirosso, uve bianche e realizzato qualche esperimento. Uno sfizio come si dice a Napoli.
Così, come spesso ci capita, siamo testimoni di una nuova svolta, una nuova impresa. Sotto, sulla costa, il brulicante mondo dl turismo è un mercato sicuro che consente alle bottiglie di spuntare ottimi prezzi, forse in media i più alti della Campania. Ma la cosa che a noi piace è questa capacità di non stare seduti sugli allori, di non accontentarsi, ma di ambire sempre a realizzare qualcosa di nuovo, di più importante. Un segnale di riscatto importante in un territorio che è stato letteralmente dissanguato dall’emigrazione per quasi tutto il ‘900: si fuggiva dalla fame al Nord e in tutta Europa come racconta la storia dei pizzaioli di Tramonti. Qui adesso al lavoro ci sono buoni caseifici, aziende vitivivinicole, pizzerie, B&B. Un microsegnale che finisce nel calderone dei macrodati nazionali che ci stanno raccontanto la ripresa del nostro Sud dove troviamo la passione che ci consente di trasformare fredde elencazioni di descrittori in atto d’amore.
Tenuta San Francesco – Viticoltori della Costa d’Amalfi
Tramonti – Via Sofilciano, 18
Tel. 089 856190 – 089 876748 – Cell. 335 6670854
Un commento
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Sempre forza salernitani,ma un bel derby con i campi Flegrei ci starebbe tutto e sarebbe da serie A.Ma che dico:da campionato europeo.L’Arbitro c’è l’abbiamo:bisogna solo trovare il campo per il torneo.Ad maiora semper FM.