Torrecuso, Torre Varano e l’Aglianico da scoprire
di Paolo Mazzola
Siamo a Torrecuso, quasi a metà strada tra i vigneti di Fontanavecchia e La Rivolta, in contrada Torre Uono nella tenuta di 14 ettari che Nicola D’Occhio di 35 anni e sua moglie, gestiscono dal 2003, seguendo tradizioni familiari contadine di coltura della vite che prevedevano il conferimento dell’uva alla cantina sociale del Taburno. Il nome Torre Varano è l’antica denominazione del territorio come confermano antiche mappe che Nicola ha trovato, a rafforzare l’antica origine della vinificazione a Torrecuso.
Torre Varano produce circa 100.000 bottiglie, di aglianico, falanghina, coda di volpe, greco e fiano, con un mercato molto indirizzato verso l’esportazione, U.S.A. ,Canada, Cina , Giappone e mercato europeo, Svizzera in testa.
Gli ettari coltivati sono 12, in parte propri e in parte di conferitori, spesso familiari , 7 sono dedicati all’aglianico del Taburno e 5 ai bianchi con la parte del leone svolta dalla Falanghina.
Abbiamo visitato alcuni vigneti di aglianico vicino alla cantina, coltivati a Guyot, con qualche appezzamento a raggiera, che viene progressivamente riconvertito. Nicola ha comunque constatato che in quest’anno di caldo torrido con un anticipo di vendemmia di 15 giorni , la raggiera ha protetto di più le uve rispetto agli allevamenti a spalliera. Siamo ad un ‘ altitudine di 250-300 metri, con terreno argilloso-tufaceo, in prossimità del fiume e ciò in parte determina i trattamenti nei vigneti che prevedono anche l’utilizzo di sistemici sebbene in quantità contenuta ( 2 /volte l’anno) in una sorta di trattamento ecocompatibile . Segue la vinificazione e la coltura della vite Sergio Romano di Ottaviano.
I vigneti sono di nuovo impianto e risalgono alcuni al 1997 , con una densità di ceppi di 3000 piante/ettaro altri al 2002, quello dell’Eroe, l’aglianico IGT prodotto dalla cantina, altri ancora più recenti.
La cantina è ampia, adeguata alla produzione di 100.000 bottiglie/annue, con numerose barrique francesi ed americane di diversa tostatura , nelle quali sosta l’Aglianico per diversi tempi in funzione della tipologia.
Provato:
Falanghina Torre Varano 2011 : profilo del prodotto abbastanza classico, impostato sulla bevibilità e sull’equilibrio, di 13°alc. Giallo paglierino con un olfatto floreale e poi fruttato di pera e pesca bianca, equilibrata al gusto, di medio corpo , con buona freschezza e sapidità e discreta persistenza aromatica con riconoscimenti di frutta matura . Uve vendemmiate ad ottobre con acidità intorno ai 5,80 g/l, fermenta in serbatoi d’acciaio a basse temperature intorno ai 12°C.
Aglianico del Taburno Torre Varano 2007 : è il prodotto più venduto dell’azienda con 40.000 bottiglie/anno. Blend fra vino maturato in solo acciaio e con sosta di 20 mesi in barrique. Vinificato con un occhio anche ai profili preferiti dai paesi in cui esporta, olfatto con intense sensazioni fruttate e speziate, abbastanza morbido in bocca di buona bevibilità, con tannini non aggressivi. Uve vendemmiate dal 15 al 30 ottobre, fermentazione con contatto sulle bucce di 25/30 gg.
Aglianico del Taburno 36 + 6 Torre Varano 2006 : è il prodotto di punta dell’azienda nel quale ben si riconoscono le caratteristiche varietali dell’Aglianico del Taburno, mi è piaciuta la sua elegante rusticità e la tipicità da cavallo di razza che il tempo in parte doma. Colore rosso granato, denso e vivace. Sensazioni olfattive intense di pepe e tabacco, di ciliegia matura e in sottofondo di humus. Ampio al palato, complesso, strutturato e fresco, con bella chiusura tannica molto percepibile ma non particolarmente aggressiva. Uve selezionate raccolte ad inizio novembre , 30 gg. di contatto sulle bucce, 36 mesi di maturazione in botti di legno da 25 hl e 6 mesi in bottiglia.
Azienda Agricola Torre Varano
Via Torreuono – 82030 Torrecuso (Bn)
Tel. e Fax : +39 0824 876313