Torino, Combal.Zero e la cucina di Davide Scabin
di Marina Alaimo
L’arrivo al Castello medievale di Rivoli accentua ulteriormente le aspettative verso la cucina di Scabin. Location affascinante e suggestiva, riconosciuta Patrimonio dell’Umanità dell’UNESCO nel 1997, arroccata sull’alta collina morenica all’imbocco della Val di Susa di Rivoli, a pochi chilometri da Torino.
La sala esalta l’eleganza in maniera discreta e mai urlata. Anche il personale segue questa linea di pensiero che accompagna ogni momento vissuto in questo luogo studiato nei minimi particolari per dare piacere e, soprattutto, per “accogliere”. La brigata di sala, piuttosto numerosa, si muove con leggiadria e grande professionalità in un ritmo operoso ed efficiente. Le varie proposte del menù sembrano raccogliere gli appunti di viaggio di chi ha vissuto intensamente una lunga strada in ripida salita tra le cucine più svariate in giro per il mondo. C’è la personalità di chi sa osare ed ama la sfida. Di chi sa cogliere l’essenza delle cose, delle persone, della vita, esaltandole nella maniera più semplice possibile.
L’eleganza ha assolutamente bisogno di originalità e semplicità per non cadere in sbavature grossière od in noiose copie d’autore. Ed al Combal.Zero questa armonia di forme e pensieri è raggiunta con successo. C’è competenza profonda delle tecniche di cucina senza la quale sarebbe impossibile compiacere il gusto in maniera così esaltante. E la ritroviamo tra le tante proposte in carta. I menù degustazione sono cinque ed ognuno ha un colore diverso. Rosso è il menù Anniversario che raccoglie il percorso Scabin , arancione il Piemonte, verde il World Wide Green (vegetariano), blu il Made in Italy. Sempre in carta il Punto Zero. Le portate previste per ogni singolo menù sono sei, proposte a 150 euro.
Si ha la possibilità di sceglierne quattro, a 110 euro, e di interscambiare i piatti dei menù combinandone uno del tutto personale che però dovrà essere unico per il tavolo. Nel menù Piemonte ci sono i piatti della tradizione regionale in versione Scabin.
In antipasto La Gallina. La gallina bionda di Villanova incontra l’idea statunitense di cesar salad. Cosce, ali, petto, pelle a trippa, e zampe, nessuna parte è esclusa, con cips di patate violetta e pop corn al rosmarino.
Accompagnata da insalata di crostini, salsa all’acciuga con fonduta di fontina. Il primo è un risotto di lumache di Cherasco, crema all’aglio dolce, pancetta croccante e salsa di prezzemolo.
La Selvaggina il secondo di cervo brasato con verza scottata e frappè di peperoni.
Il Cioccolato per dessert prevede un classico bònet con panna liquida e pennellata al mou.
L’altro menù scelto è il Made in Italy che propone in maniera molto divertente un percorso di piatti e prodotti lungo il Bel Paese. Antipasto di polpo con olive nere, cozze e cavolo broccolo in guazzetto di zafferano.
Il primo è un pasticcio di tortellini con mortadella, prosciutto e rigaglie di pollo.
Il secondo è la fassona su erbe aromatiche, impanata alla torinese, con i grissini, e servita con consommé di brodo.
Per dessert un tiramisù con mascarpone fatto al momento (in sala), foglia d’oro e mousse di cioccolato.
Sede in Piazza Mafalda di Savoia, Rivoli (To). Tel. 011 956 5225
2 Commenti
I commenti sono chiusi.
‘azz, è possibile che non sia ancora riuscito ad andare ? :-( un’accoppiata Scabin/Crippa sarebbe l’optimum ! piatti piuttosto ricchi che hanno perso (ed è forse un bene) quell’aria trasgressiva di qualche anno fa. Davide è in grande forma !
Tutto vero, compreso il rammarico. Probabilmente il percorso Anniversario o il Punto Zero comprenderanno qualche digressione, anche se forse il Cyber Egg o l’Ham book son finiti in archivio. Altra cosa i prezzi: mi sembra che tendano a diminuire, o a non aumentare, con in più una elasticità e duttilità encomiabili. Scelta che andrebbe condivisa da tutti i grandi ristoranti, e forse lo è già, tendenzialmente. Comunque la fassona impanata coi grissini sulle erbe fumiganti (vista a Masterchef) è uno sballo da abbrancare colle mani anche attraverso il monitor.