Top Ten: 10 risotti da provare almeno una volta nella vita
Il Risotto il piatto dell’Unità Nazionale, come lo ha definito Enzo Vizzari, perché dalle Alpi ai monti Iblei si prepara ovunque; perciò è la pietanza che oggi meglio rappresenta la nostra identità a tavola.
Preparazione che anima da sempre discussioni: con o senza il soffritto, mantecato con il burro o con l’evo; ognuno ha il suo preferito, ogni casa, in Italia, ha la sua ricetta segreta.
In principio c’era il risotto “oro è zafferano” firmato da Gualtiero Marchesi e da quel momento in poi il risotto non è stato più la stessa cosa.
Amo il riso in generale, spesso lo mangio in bianco con del buon parmigiano e un filo d’olio extra vergine d’oliva, mi mette di buon umore e appaga il mio senso salutistico che ogni tanto mi assale.
Questa volta il gioco proviamo a farlo doppio, scegliendo i risotti da provare ed il loro abbinamento musicale, ovviamente con la mia musica preferita: il Rock.
Risotto Parmigiana – Christian e Manuel Costardi
Il riso e la parmigiana di melanzane: i miei due piatti preferiti; in questa versione insieme, mantecati con la mozzarella di bufala campana.
E’come avere Jimmy Page alla chitarra, Robert Plant voce e armonica, John Paul Jones basso e tastiere e John Bonham alla batteria e percussioni.
Grandi innovatori tra i principali pionieri i Led Zeppelin nella musica Rock e i Costardi per il risotto.
Al limite della perfezione.
Un risotto cotto in un brodo di cipresso diventa come un riff di Keith Richards: istintivo, sorprendente, nervoso, con continui cambi di ritmo.
Talento puro e genialità moltiplicato per due.
Un brodo ricavato da un’infusione senza arrivare all’ebollizione di Parmigiano, recuperando la crema affiorata utilizzandola nella mantecatura, sei diversi tipi di pepi distillati, così da creare un acqua di pepe.
Come ascoltare Eric Clapton soprannominato Slowhand (Mano lenta) e God (Dio).
Purezza estrema del gusto e del suono.
Un risotto a Milano non mantecato con il burro ma con l’olio extravergine d’oliva, e valorizza i sapori dei migliori prodotti italiani.
Una raffinata ricerca come nella musica di Robert Allen Zimmerman in arte Bob Dylan.
Un piatto che diventa simbolo inconfondibile del Made in Italy, com’è infondibile lo stile di Dylan con la sua musica.
Un risotto semplice e intuitivo all’apparenza, raffinato e di grande profondità a provarlo con attenzione, come i ritmi di Peter Buck chitarrista e autore delle musiche del REM.
Il limone candito per questo risotto è come inserire la chitarra elettrica, magari quella di David Howell Evans in arte The Edge, nella melodia pop, come per Where the Streets Have No Name.
E la semplicità diventa capolavoro.
Il piatto Milanese per eccellenza, uno dei piatti più conosciuti al mondo, proposto con il midollo alla piastra. Proprio come la musica di Mark Knopfler: sonorità originali e immediatamente riconoscibili, esecuzione esaltata da grande abilità tecnica.
Un concetto nuovo nella cottura del riso.
Il riso crudo viene raffreddato quasi a zero gradi, abbattuto,lasciato a trenta gradi in EVO, e poi preparato fino all’onda e alla mantecatura.
Psichedelico, sperimentale, innovativo, proprio come hanno fatto Roger Waters, David Gilmour, Richard Wright e Nick Mason riscrivendo le tendenze musicali della propria epoca.
I Pink Floyd non hanno mezze misure o si amano o si odiano, come Davide, io impazzisco per entrambi.
Alla ricerca continua di sperimentazioni e contaminazioni tra il Nord e il Sud nella sua cucina e anche in questo risotto.
Come Gordon Matthew Thomas Sumner in arte Sting alla ricerca continua di sperimentazioni e contaminazioni nella sua musica.
Brian May che si costruiva le chitarre da solo, famoso per i “suoi” ritmi che lo rendono immediatamente riconoscibile, ricorda la personale interpretazione di Roy in questo risotto.
6 Commenti
I commenti sono chiusi.
belli belli.
Resta il fatto che l’esperienza risottesca dai Costardi si deve fare almeno una volta nella vita! :)
IL RISO, I RISOTTI……..cosa c’è di più buono al mondo; anche a me piace con solo il parmigiano o anche pilaff! Ma vuoi mettere alla milanese con lo zafferano, al nero di seppia, ai funghi porcini…………
Manca il migliore in assoluto, verza e riso.
Segnalo il fantastico risotto burro e salvia di Antonia Klugmann nel suo nuovo ristorante L’Argine a Vencò nel cuore del Collio goriziano
Il miglior risotto del mondo è la (mia) “panissa vercellese” (attenzione: “vercellese”, non “novarese”).
Caro Enzo, e’ evidente che qui si parli di professionisti della ristorazione. Anche se la tua affermazione che il tuo sia il migliore e’ opinabile, ammetto che sia più che potabile. L’indirizzo lo conosciamo. Se ci fornisci il giorno di chiusura io e almeno altre sei persone, fra cui arruolo d’impeto il titolare del post e anche quello del blog, vorremmo prenotare. Non avendo certezze sulla qualità della carta dei vini, ti chiediamo se può essere possibile portare una bottiglia da casa :)) grazie, gm