Tonnarello a Roma, la recensione del locale da 26mila recensioni su TripAdvisor dove si fa la fila lunga tutto il giorno come Da Michele, Ciro Salvo o da Sorbillo
Tonnarello a Roma
Via della Paglia, 1 (Trastevere)
Tel. 06 580 6404
Aperto sempre – dalle 8:00 alle 01:00
tonnarello.it
di Virginia Di Falco
Tonnarello a Roma. Diamo prima un po’ di numeri. Siamo nel cuore di Trastevere, in un’osteria che si trova in un palazzo storico nella sede che fu di un’antica locanda, alla fine dell’Ottocento. Aperto 365 giorni all’anno (!) con centinaia di coperti distribuiti su due livelli e 5 sale, oltre ai tavoli esterni. Per TripAdvisor è tra i primi dieci ristoranti di Roma, con quasi 26.000 recensioni e un punteggio medio di 4,5 stelle su 5. «The best in Trastevere» il giudizio unanime.
Aperto dal mattino all’una di notte, non è possibile prenotare: una volta arrivati ci si mette in coda e si attende la chiamata. La fila, ad ora di punta, diventa sovietica, e fa il giro dell’isolato su piazza Sant’Egidio.
Il nome, ovviamente, rimanda al piatto simbolo del locale: i tonnarelli, qui serviti direttamente nel tegame di alluminio.
Una volta chiamati da uno dei ragazzi che controllano il traffico all’esterno, si viene accompagnati al tavolo e serviti con una professionalità e cortesia encomiabili. Ecco dunque il primo punto di questa vera e propria macchina da guerra: un servizio efficientissimo. Scegliamo di cambiare il tavolo assegnato, chiedono al direttore di sala e ci danno l’ok; acqua e menu subito serviti, nessuna fretta nella scelta dei piatti; chiedono «come sta andando» più volte dell’ultimo stellato dove siamo stati.
La sala al primo piano è la più grande, arredata con qualche bel tavolo in stile che si alterna a quelli da bistrot per 4 posti, più pratici e salva-spazio. Gli arredi sono molto meno folcloristici di quello che ci si potrebbe espettare da un posto ad alta frequentazione turistica, eccezion fatta per qualche particolare, come ad esempio i fiaschi impagliati usati per l’acqua.
E veniamo al menu. Ovviamente, tonnarelli in (quasi) tutte le salse, con prezzi vanno da 8,50 a 12,50 euro: oltre alle 3 classiche varianti e cioè cacio e pepe, amatrciana e carbonara, ci sono quelli con cozze e pecorino, con sugo di polpette e con melanzane. Qualche antipasto, tra i quali il carciofo alla giudìa (6 euro) oppure il fritto di calamari (12,50), diversi tipi di polpette (anche di baccalà) e i secondi della tradizione romana (15-18 euro), dai saltimbocca al pollo con i peperoni più tagliata di manzo e filetto di salmone d’ordinanza. Il contorno a questi piatti è fisso: patate e cicoria ripassata. Accanto alla cucina, il forno per la ‘pinsa’, proposta in quasi 20 varianti (in media sui 10 euro). A completare, l’ormai onnipresente via di fuga delle “insalatone” e i dessert. Nella carta dei vini, invece, una trentina di etichette, quasi tutte anche al bicchiere.
Come sono i tonnarelli? Noi abbiamo provato quelli alla carbonara, all’amatriciana e quelli con cozze e pecorino.
Dunque. Sono ovviamente piatti che soffrono della precottura, probabilmente necessaria per gestire tempi e organizzazione di fronte a questi numeri. Ad ogni modo sono ben presentati, il servizio nel tegame evidentemente piace, e c’è da dire che non ci sono segni di trascuratezza.
Al gusto, nel complesso, sono piuttosto anonimi; in tutte e tre le varianti assaggiate c’è prevalenza quasi assoluta di pecorino, che finisce per coprire tutto; il guanciale è ben rosolato ma non insaporisce né il sugo di pomodoro né la crema d’uovo (dalla giusta consistenza).
Tonnarello a Roma
Insomma, nel complesso – contestualizzandoli in una zona dove i turisti, sia italiani che stranieri, entrano a occhi chiusi, dopo aver letto le recensioni di TripAdvisor o passeggiando tra le stradine di Trastevere, siamo ad un livello certamente superiore ai locali solo turistici del centro.
Certo, se la domanda (che bisogna sempre farsi) è: «ci torneresti?», la risposta è «no, grazie», anche perché, allo stesso prezzo, ci sono ormai diverse ottime carbonare e amatriciane in zone super turistiche, giusto per fare solo qualche esempio: da Enzo al 29, per restare a Trastevere, al Piccolo Buco a Trevi, dal Grappolo d’Oro a Campo de’ Fiori alla Ciambella Bar à Vin a due passi dal Pantheon.
Allo stesso tempo, constatatiamo che un posto al vertice della classifica più famosa (e discussa) al mondo non è per definizione Tutto il Male del Mondo. Ecco. Il «per definizione» in questo campo non esiste, e restare curiosi e provare e riprovare di persona resta il Buono del Mondo :)
Tonnarello a Roma
Un commento
I commenti sono chiusi.
l’Ultima vera e originale trattoria romana superstite è Mario’s in Via del Moro.Lo stessa famiglia da anni,lo stesso arredo e poca concessione ai piatti alla moda e scenografici.