Titolo 2003 Aglianico del Vulture doc |Voto 85/100
Uva: aglianico del Vulture
Fascia di prezzo: nd
Fermentazione e maturazione: acciaio e legno
Vista 5/5. Naso 25/30. Palato 25/30. Non Omologazione 30/35.
La contrada, come sapete, si chiama Solagna e il nome è tutto un programma, per quanto possiate essere relativisti visto che siamo a circa 600 metri alle falde del Vulture. Li abbiamo beccati noi a luglio 38 gradi qui, potete immaginare cosa c’era in quesi famosi 40 giorni del 2003 che hanno condizionato l’annata.
Troviamo il vino nella carta del Kresios e chiediamo al bravo Alessandro di aprircelo. Ci farà buona compagnia tra Champagne Philipponnat e lo Chablis 2000 di Albert Pic. Tante sono le prove fatte con l’Aglianico e dunque andiamo ormai sul sicuro, ma chiedere la 2003 è un po’ come fre la domanda più difficile a uno studente preparato: si esalta.
E in effetti la differente annata viene ben messa in evidenza unicamente nelle verticali. Bevuto semplicemente da solista, il 2003 dell’Aglianico risponde molto bene alle nostre esigenze. Parte con il colore rubino intenso, in questo caso un po’ concentrato, al naso comunque ci sono note balsamiche e di frutta che già annunciano una buona freschezza.
E’ in bocca che si avverte il passo tipico dell’Aglianico, con un attacco non dolce ma piacevole, in questo caso i tannini molto vellutati e scorrevoli. Il sorso è lungo, persistente e intenso con una buona corrispondenza tra il naso e il palato. Forse questo unico segno di un’annata avanzata perché in genere è necessrio aspettare ancora un po’ prima che questi avvenga.
Siamo all’ultima annata curata interamente da Sergio Paternoster prima che, a partire dalla 2004, Elena iniziasse ad occuparsi della produzione dopo aver conseguito la laurea in Enologia a Pisa. Resta dunque una traccia di una buona esecuzione, decisamente figlia di quel periodo in cui nel Vulture si è data forse una prospettiva esagerata al legno senza però precipitare mai, soprattutto in questo caso, in una beva caricaturale. Resta come dimensione ultima la piacevole freschezza.
Bel vino, l’Aglianico non tradisce mai.
Sede a Barile. Contrada Solagna del Titolo. Tel. e fax 0972.770736. Enologo: Elena Fucci. Ettari: 7 di proprietà. Bottiglie prodotte: 16.000. Vitigni: aglianico