Tirsat 2018, il vino del mare di Feudi del Pisciotto
di Antonella Amodio
Tirsat 2018
€ 14,00
Gurra di Mare – Feudi Del Pisciotto
Contrada del Pisciotto 93015 Niscemi ( CL )
Tel 0933 1930280 [email protected]
www.castellare.it
Provate a fare un test, coprendo l’etichetta della bottiglia di Tirsat e versando il vino ai vostri ospiti. Poi lasciate che degustino e indovinino la provenienza. Vi stupirete nell’apprendere che tutti diranno che il vino arrivi da un’isola. E non sbagliano, giacché i nitidi profumi marini, freschi e iodati, alternati alla frutta bianca, al bergamotto e al sottofondo caldo e profondo di macchia mediterranea, rimanda le sensazioni al mare e alla terra brulla di Sicilia. Il gusto, poi, con la sua spiccata freschezza, la nota salmastra e quella della curcuma, racchiude davvero la Trinacria.
Siamo sul versante sud occidentale della più grande isola italiana, a Porto Palo, l’antico porto di Selinunte, dove i poco meno di due ettari di vigne della cantina Gurra di Mare arrivano fin sulla spiaggia ( a 20 metri dal mare ), fra le dune di sabbia bianca, in un microclima unico, non lontano dall’area protetta della riserva naturale della foce del fiume Belice, regalano sorsi davvero incredibili. Chardonnay e viognier in blend al 50 % sono le uve che concorrono al vino Tirsat, che l’enologo Alessandro Cellai – discepolo e amico di Giacomo Tachis – selezionò e identificò come idonei per la coltivazione in questa specifica area. Le uve, una volta vinificate, permangono a lungo sui lieviti, per poi affinare in acciaio. Tirsat, unica etichetta prodotta dalla cantina, in lingua araba significa scoglio, e rende omaggio all’antico nome di Porto Palo: “Tirsat abi Tawr”, che si rifà al carattere ospitale della terra, che nel corso dei secoli ha accolto mondi e culture diverse, intessendo così tra loro colori, profumi e storie che oggi sono tutt’uno.
La giovane cantina Gurra di Mare, insieme con Feudi del Pisciotto di Nescimi, e altre due aziende toscane: Rocca di Frassinello e la storica Castellare di Castellina, sono di proprietà di Paolo Panerai.