Tipicita’ e modernita’ nei Vini Siciliani Santa Tresa
di Marina Betto
L’etichetta del Cerasuolo di Vittoria Santa Tresa, risultato di un recentissimo restyling, riporta l’immagine di una sorta di chiocciola. Al centro un punto rosso che rappresenta la Sicilia attorno a cui si avviluppano le tante culture che nei secoli si sono succedute sull’isola, da quella Greca a quella Romanica, poi gli Arabi, i Normanni, gli Aragonesi e gli Spagnoli fino al 1700 quindi il periodo Borbonico e il Regno delle Due Sicilie fino al 1861.
Quest’isola è sempre stata crocevia di genti che hanno portato e lasciato un’impronta, creando quel mix culturale unico al mondo che la contraddistingue. Anche Stefano Girelli, che acquista Santa Tresa nel 2002, dal Trentino Alto Adige viene in Sicilia per motivi di lavoro e se ne innamora a tal punto da comprare una struttura fatiscente attorniata da vigneti per farne una moderna cantina con l’obiettivo di recuperare i vitigni locali e ridare slancio ad una tipicità praticamente millenaria. A Vittoria dove sorge l’azienda è il Cerasuolo il vino di riferimento, vino antico, amato, dimenticato, che oggi vive una riscoperta ed un gradimento da parte degli intenditori, a cui Stefano e sua sorella Marina hanno voluto dare il giusto tributo come agli altri vitigni coltivati in questa porzione di Sicilia sud-orientale. La vigna, 50 ettari nel territorio Ragusano è di terra sabbiosa, rossa; tra i filari d’uva vi sono alberi di olivo e arance.
Il mare è vicino, dista appena 10 km. e nella conca dell’Acate i venti che spirano sono fermati dai Monti Iblei che si trovano alle spalle. Più di ogni altra cosa quello che ha attratto Stefano e Marina è stata proprio la natura siciliana, così forte e selvaggia, fatta di microclima e biodiversità così ricca da essere praticamente biologica senza sforzo (secondo i dati del 2018 la Sicilia è leader nella produzione Biologica Viticola Italiana). La terra rossa di Santa Tresa è ricca di minerali e ha una buona permeabilità, costituita da sabbia in superficie con 1-2 metri di calcarenite al di sotto, una roccia fragile molto facilmente esplorabile dalle radici della vite, in fine troviamo il mosso un substrato con molta argilla che crea una riserva idrica molto importante per la pianta. L’acqua è fondamentale in Sicilia e l’azienda ha investito subito in condotte idriche per il recupero dell’acqua piovana. Viene utilizzato in questa vigna il favino come fertilizzante naturale, un’attenta potatura preserva il grappolo dai raggi solari diretti operata da maestranze esperte locali. La cantina è anche centro sperimentale dove le uve sono trattate delicatamente e per ogni vino si intrecciano tecniche diverse, dalla vinificazione più tradizionale in botti di rovere di Slavonia e barriques di rovere francese fino alle vinificazioni in acciaio senza l’utilizzo dei solfiti. Tutti i vini sono un’interpretazione molto moderna che non rinnega quello che è stato il passato. La produzione di Cerasuolo di Vittoria DOCG è per esempio estremamente ridotta, 52HL/ha una delle produzioni più basse di tutte le DOCG italiane. In azienda si tiene molto a questo vino perché nel 1950 il Cerasuolo Santa Tresa fu il primo Cerasuolo di Vittoria mai prodotto ed etichettato così dal Cavalier Di Matteo insieme a quello di Bastonaca.
Il Cerasuolo 2018 è composto da Nero d’Avola per il 60% di cui un 15% leggermente appassito in pianta e Frappato per il 40% che fermentano separatamente, uno in rovere di Slavonia e l’altro in acciaio. Dopo la malolattica i vini vengono assemblati e affinati in botti di rovere per un anno. Color rubino vivido è un vino elegante dal tannino poco aggressivo che sprigiona intenso profumo di rosa rossa e ciliegia, ottimo sorso da abbinare al pesce come la caponata di pesce spada.
Oltre al Nero d’Avola e Frappato si coltiva Grillo e Viognier due vitigni che ritroviamo nel Rina Ianca Sicilia DOC. Sabbia bianca tradotto dal dialetto siciliano è un bianco piacevolissimo a dimostrazione che l’isola non è solo terra di rossi. Le due varietà raccolte a mano e vinificate separatamente vengono riunite per l’affinamento sur lies per 4 mesi. Anche qui sull’etichetta c’è disegnata questa sorta di chiocciola formata però in questo caso da un motivo che è un omaggio all’arte dei tessuti, il disegno infatti si ispira al mantello di Ruggero, fondatore del regno di Sicilia. Rina Ianca 2020 è un’esplosione di profumi che ricordano i fiori di gelsomino, la mandorla bianca, la salinità del mare, le erbe, la frutta estiva. Nel Rina Ianca 2019 il colore si indora maggiormente e si amplificano le sensazioni di mandorla e aromatiche con un gusto grasso, pieno e fresco con pennellate fumè e di frutta matura. Siamo chiaramente in presenza di un bianco longevo che bevuto giovane è più beverino fino a diventare con gli anni un sorso strutturato e corposo adatto al pesce, ai crostacei e anche ai salumi.
Rina Russa 2020 Frappato Terre Siciliane IGT è un vino tipico della zona e l’etichetta che riporta sempre la chiocciola è composta questa volta da figure riprese dai vasi attici per un recupero della storia di popoli e genti. Il Frappato dopo la fermentazione sosta in acciaio per cinque mesi sui propri lieviti. Anche in questo sorso vi è una ricchezza esplosiva di gusto fatta di sensazioni fruttate che sanno di fragola e ciliegia. La bocca è fresca con un tannino impercettibile. Vino beverino, succoso da abbinare ai salumi. L’annata 2019 più levigata sul piano palatale risulta più morbida e maggiormente integrata.
Non poteva mancare il Rosè Terre Siciliane IGT Santa Tresa e questa volta il decoro in etichetta è ispirato alle preziose maioliche siciliane. Composto da 50% Nero d’Avola e 50% Frappato vinificati separatamente e poi riuniti per l’affinamento sur lies per 4 mesi. Il colore rosa pallido e riflessi ramati è accattivante così come il suo profumo delicato di fiori e frutta e la piacevolezza minerale che si ritrova al palato. Perfetto con i crudi di mare e con la pizza.
Concludo la degustazione con delle bollicine, con il Grillo e il Frappato Vino Spumante Brut Metodo Martinotti due esempi di prestigio sulla scena spumantistica made in Sicily. Il Grillo Spumante ha insita una buona freschezza, note agrumate e di mela e ananas, mandorla, mentre il Frappato Spumante tira fuori quei suoi propri sentori di fragola a cui si aggiunge una sensazione di zucchero filato e mandarino che è protagonista anche del sorso. Due bollicine ben concepite perfette con gli aperitivi e piatti informali.
Santa Tresa Contrada Santa Tresa 97019 Vittoria-Ragusa
www.santatresa.com