Verticale di Taurasi CampoRe, Fatica Contadina e Pago dei Fusi 2008-2007 di Terredora Di Paolo a In Vino Civitas a Salerno
di Enrico Malgi
Ecco qui la degustazione in verticale del Taurasi 2008-2007 della storica azienda irpina Terredora Di Paolo nell’ambito della manifestazione In Vino Civitas, che si è tenuta presso la stazione marittima di Salerno. La seconda dopo quella del Montiano della Famiglia Cotarella.
Tratteggiare il profilo di Terredora Di Paolo (denominazione aziendale dedicata alla moglie del capofamiglia Walter Dora di Paolo, una donna silenziosa e schiva ma sempre presente ed operosa, venuta a mancare purtroppo qualche anno fa) è come volere scrivere una pagina di storia completa della viticoltura irpina tra le più importanti in assoluto. Qui stiamo parlando di un ramo della famiglia Mastroberardino, che si identifica proprio con l’incipit del rinascimento vitivinicolo di tutta la provincia di Avellino e non solo. Il capostipite è Walter Mastroberardino che, dopo la lunga esperienza vissuta insieme con i propri fratelli Angelo ed Antonio nell’antica azienda di famiglia, nel 1994 intraprese un nuovo ed autonomo percorso professionale spalleggiato dai figli Daniela, Lucio e Paolo. “Un progetto fondato sulla centralità della vigna delle tenute familiari, tessere di un mosaico di siti attentamente selezionati nei decenni precedenti nelle zone più vocate”, come afferma Daniela Mastroberardino. “In particolare – prosegue Daniela – per il Taurasi questo ha significato negli anni arrivare ad avere ben tre diverse etichette, come un vero progetto di zonazione. L’Aglianico del Fatica Contadina è allevato nelle vigne di Lapio e Montemiletto; quello del Pago dei Fusi nel vigneto di Pietradefusi e quello della Riserva CampoRe nell’omonima tenuta di Lapio. Zone di produzioni differenti per caratteristiche di suoli, altitudini e microclimi, per avere così Taurasi che si impongono per stili e personalità diversi. La scelta poi di una retrospettiva a In Vino Civitas con due annate importanti come la 2008 e la 2007 rende questo viaggio ancora più appassionante”.
La sede è a Montefusco, dove è stata costruita la cantina. E’ qui che confluiscono tutte le uve da lavorare, provenienti dalle numerose tenute limitrofe acquisite già dal 1978. I pregiati vini territoriali così prodotti, dalla grande personalità e carattere, sono stati da subito oggetto di grande successo commerciale, popolare e mediatico. Purtroppo nel 2013 si è verificato un altro evento luttuoso in seno alla famiglia di Walter con la prematura scomparsa di Lucio, che nel frattempo era diventato un talentuoso enologo apprezzato in tutto il mondo, tanto da conseguire nel 2006 la nomination ad enologo dell’anno a Londra. Il suo posto è stato preso dal fratello Paolo, anch’egli enologo di vaglia.
La proprietà può contare su circa duecento ettari vitati, dislocati tra le valli dei fiumi Calore e Sabato ed immersi in un rigoglioso ambiente, ideale per la coltivazione della vite che affonda le sue radici in un terreno argilloso-calcareo di natura vulcanica. A parte i rigidi mesi invernali, le vigne godono di un’ottima insolazione, con clima prevalentemente caldo, asciutto e ventilato, caratterizzato da forti escursioni termiche e da poche piogge ben distribuite nell’arco dell’anno.
Daniela e Paolo Mastroberardino ed il referente Ais di Salerno Vittorio Guerrazzi hanno condotto all’unisono la pregevole degustazione delle tre etichette di Taurasi di due ottimi millesimi, 2008-2007, alla presenza di un attento pubblico di appassionati.
CampoRe Taurasi Riserva Docg 2008. Ottima annata in Irpinia la 2008, con caldo estivo, ma senza eccessi ed inverno freddo con piovosità media. Ottime escursioni termiche. L’Aglianico ha beneficiato poi di un mese di ottobre caldo ed asciutto, che ha permesso alle uve di poter completare la maturazione fenolica fino alla seconda metà di novembre.
Il vino viene prodotto soltanto in annate particolarmente favorevoli. Matura in piccoli di fusti di rovere francese per trenta mesi e poi affina in vetro per altri quattro anni.
Il colore è segnato da un rosso rubino intenso, con riflessi granata. Bouquet di grande impatto olfattivo, ampio e complesso, che regala al naso eccezionali profumi di ciliegia, prugna e piccoli frutti di bosco, insieme a respiri speziati e a frammenti odorosi di viola, tabacco, cuoio e minerali. Sorso caldo, pieno ed austero, ma anche pulito, vellutato e gentile. Gradevole la carica tannica che pur essendo ancora molto viva non disturba affatto. Vino strutturato e corposo. Sapienza gustativa di una fresca beva, che poi sfocia in un finale eterno. Ne avrà ancora per molti anni.
CampoRe Taurasi Riserva Docg 2007. Tutto sommato si tratta di una buona annata quella del 2007 nell’areale irpino, anche se non all’altezza di quella successiva.
Veste cromatica segnata da un colore rosso granato carico. Ampiezza aromatica esaltante per la gioiosa sensitività olfattiva, che regala al naso in primis ammalianti profusioni di terra umida e poi esprime anche una prorompenza odorosa di tabacco, carne affumicata, sottobosco, frutta esotica, fiori appassiti, pirite e spezie orientali. Mineralità permeante. In bocca il sorso imprime subito al palato un’energia motrice che dona sapore e persistenza. Vibrazione tannica di ottima caratura. Vino nel complesso temperamentale, fine ed equilibrato. Rovere gentilissimo. Sviluppo dinamico ed evolutivo, che fa bene sperare per la tenuta del vino per il futuro. Scatto finale ritmico e pervicace.
Fatica Contadina Taurasi Docg 2008. Maturazione in barriques di rovere francese per un anno e mezzo e poi dopo in botti grandi di Slavonia per altri sei mesi. Affinamento in bottiglia per due-tre anni.
Cromatismo affastellato da un colore rosso rubino abbastanza concentrato e luminoso. Al naso salgono eterei e complessi profumi di tanta buona frutta matura, piccola e media, come l’amarena, la prugna ed i frutti del sottobosco. Screziata la successiva timbrica aromatica floreale, speziata e minerale. Note empireumatiche. Pacifica connivenza tra la terra ed il rovere leggermente piccante. In bocca fa il suo ingresso un sorso caldo, morbido, vellutato e bene strutturato. Tessitura tannica mordente e serrata. Palato ampio, esuberante, voluminoso, materico, maestoso, corposo ed austero, ma anche garbato e seducente. Chiusura perfetta. Longevità ancora tutta da scoprire.
Fatica Contadina Taurasi Docg 2007.
Colore aranciato nel bicchiere. Naso allertato da un sopraffino pot pourri odoroso di piccole drupe del sottobosco, di umori speziati, mentolati e balsamici. Caratteristiche terziarie di goudron, tabacco, grafite, china, cenere, tostato, cuoio e liquirizia. Come rivolo, in bocca scorre un sorso focoso, innervato, terroso, sulfureo, corposo, solido e sanguigno. Languida la freschezza. Carica glicerica. Gradevole e delicata l’astringenza. Naturalezza espressiva sostanziosa ed armonica. Retroaroma profondo.
Pago dei Fusi Taurasi Docg 2008. Maturazione in barriques di rovere francese per due anni e poi elevazione in boccia per altri tre anni.
Rosso rubino intenso. Avvolgente ed ampio l’ottimo bouquet, che declina aromi di ciliegia, susina, ribes, mirtillo, carruba, chiodi di garofano, pepe nero, vaniglia, noce moscata e viola. E poi ancora screziature animali ed impronte di muschio, eucalipto, tabacco, resina anice e liquirizia. Al palato si approssima una beva sapida, fruttata, affilata, modulata, cangiante, eterea, rotonda, alcolica e corroborante. Tannini angelici. Il sorso trasmette al palato sapore, piacevolezza, morbidezza e dinamismo. Articolata e guizzante la nota di freschezza. Vino generoso, profondo, sensuale, materico, ruggente, sontuoso, armonico e rotondo. Allungo finale persistente.
Pago dei Fusi Taurasi Docg 2007.
Scurissimo il colore nel bicchiere. Profilo aromatico netto ed intrigante, che sollecita le narici fondendo insieme la profumata e variegata intensità fruttata con un’ampia carrellata floreale, speziata e vegetale. Rigurgiti terziari di balsamo, cioccolato, incenso, tabacco e cenere. Impatto del sorso sulla lingua avvolgente, austero, esplosivo, gaudente e potente. Frutto maturo, scaldato da una buona dose di alcolicità e rinvigorito da una trama tannica incisiva, ma ancora astringente. La bocca è depositaria di una massa voluminosa, secca, sontuosa e raffinata. Lunga serbevolezza. Spinta finale godereccia e persistente.
In conclusione si è trattato di un’ottima verticale di un vino territoriale di assoluta eccellenza, perché l’Aglianico sa farsi valere sempre nelle sue poliedriche sfaccettature. L’azienda Terredora Di Paolo ha il merito di riuscire a confezionare tre etichette di Taurasi complementari tra di loro, seppur figlie di areali diversi. Sono poche le aziende irpine che riescono ad eguagliare questo primato, frutto di un’antica ed autentica tradizione familiare portata avanti con sacrificio ed abnegazione. E per fortuna, come afferma la signora Daniela, “…dopo di noi c’è già una nuova generazione che avanza…”. Il futuro, quindi, è già assicurato. Per adesso i fratelli Daniela e Paolo guidano con mano sicura l’azienda, sempre però sotto l’occhio vigile e ringalluzzito dell’ottantaseienne papà Walter. Bravissimi affabulatori, incisivi e competenti i tre relatori.
Azienda Terredora Di Paolo
Montefusco (Av) – Tel. 0825 968215
[email protected] – www.terredora.it
Enologo: Paolo Mastroberardino
Ettari vitati: circa 200 – Bottiglie prodotte: 700.000
2 Commenti
I commenti sono chiusi.
Da ricetta del mio medico personale.Ogni giorno almeno due bicchieri a pasto di vino rosso .Se poi è Aglianico o meglio ancora Taurasi è il massimo visto che oltre a corroborare il corpo ristora lo spirito dal logorio del vivere quotidiano.PS Grandi etichette ma sarà per via del nome Fatica Contadina è per me un punto di riferimento.Ad maiora e complimenti per il post preciso e completo da FM
Grazie caro Francesco. Se ci fossi stato tu alle due verticali ti saresti entusiasmato certamente