Terra Madre Salone del Gusto 2018: l’esperienza della 4 B con Slow Food Campi Flegrei a Torino
di Gemma Russo
I progetti d’alternanza portati avanti da Slow Food Campi Flegrei con una classe del liceo scientifico Ettore Majorana di Pozzuoli e con due classi dell’istituto Levi di Marano sono stati un grande momento di crescita per la condotta, accolta e coinvolta dall’entusiasmo dei ragazzi. Laboratori di territorio organizzati con modalità diverse, che hanno visto il secondo istituto partecipare a focus su varietà locali, svolti durante gli appuntamenti del Paniere Flegreo, e il primo attraversare fisicamente il territorio, imparando a conoscere locali realtà produttive sostenibili, prodotti della terra e del mare peculiari per la vulcanicità dei Campi Flegrei. In molte occasioni questi ultimi sono stati chiamati a raccontare la propria esperienza, dimostrando di essere ormai diventati affabulatori di territorio. Bravi e appassionati, coinvolgenti e coinvolti, tanto che, grazie al sostegno del dirigente scolastico, Anna Maria Fazzari, e l’impegno del professor Maurizio Erto, hanno preso parte al Terra Madre Salone del Gusto di Torino, accompagnati dalle professoresse Giovanna Iliceto e Patrizia Picardi. Lunedì 24 settembre 2018, alle ore 11, presso Lingotto Fiere, nella piazza Città Slow, insieme a una delegazione di Slow Food Campi Flegrei, composta da Caterina Campese, Chiara Turturiello, Piero Napolano e Gemma Russo, hanno presentato la realtà progettuale del Paniere Flegreo, raccontando la biodiversità locale e un modo diverso di fare la spesa, che sceglie il territorio d’origine e le sue eccellenze. Sono giovani in fermento, figli di una splendida terra vulcanica!
La classe 4a B del liceo scientifico “E. Majorana” di Pozzuoli in visita a “Terra-Madre – Salone Del Gusto” di Torino
di Antonio Borrone, Claudio Capuano, Chiara Guida, Rosa Micillo
All’inizio del nuovo anno scolastico, abbiamo ripreso il progetto di alternanza scuola-lavoro avviato nel 2017 con la condotta Slow Food Campi Flegrei. A differenza delle precedenti esperienze che ci avevano visti impegnati sul territorio flegreo, abbiamo avuto la possibilità di prendere parte a un evento per noi del tutto inatteso. In seguito alla partecipazione della classe al programma di Rai1 Linea Verde lo scorso 12 agosto, la condotta ha richiesto il nostro coinvolgimento alla XII edizione di Terra Madre – Salone del Gusto di Torino, la più importante manifestazione enogastronomica internazionale dedicata al cibo e all’agro-biodiversità, che riunisce produttori e artigiani del settore agroalimentare provenienti da tutto il mondo. Naturalmente, la proposta è stata accettata con grande entusiasmo per la curiosità di intraprendere un viaggio in un’altra regione.
Così, giunti in treno a Torino domenica 23 settembre, ci siamo recati il giorno seguente al Lingotto, ritrovandoci in un piazzale dominato da un imponente edificio originariamente destinato a una fabbrica. Numerosi erano i ragazzi, gli adulti, gli anziani e i bambini accorsi per partecipare alla manifestazione. Dopo aver effettuato vari controlli per la sicurezza, alle dieci siamo finalmente entrati. L’odore di spezie, formaggi e dolci era percepibile a distanza. Intorno a noi, sia stand di promozione e vendita di prodotti tipici di varia provenienza, sia stand in cui era possibile prendere parte a laboratori formativi. Inizialmente abbiamo visitato quelli con i prodotti tipici delle regioni del Sud Italia, quali Campania, Calabria, Sicilia e Puglia, che esponevano liquori, mozzarelle, formaggi, olii, marmellate e legumi.
Abbiamo assaggiato molti di questi prodotti, alcuni curiosi e interessanti, come l’olio d’arancia della Puglia, deciso al palato. Poi, abbiamo visitato stand con i prodotti tipici delle regioni del Centro e del Nord Italia, quali Veneto, Emilia-Romagna e Abruzzo. Tornati nella piazza Città Slow, abbiamo preso parte, insieme alla nostra tutor Gemma Russo, al primo laboratorio della giornata, organizzato da Slow Food Vesuvio e condotto da Patrizia Spigno, incentrato sulla storia di antiche varietà di albicocche del Vesuvio. Abbiamo fatto merenda con una buonissima brioche casareccia, farcita con confettura di albicocche vesuviane. Alle 11, siamo diventati noi ragazzi protagonisti del laboratorio. Disponendoci dietro ad un tavolo da esposizione, abbiamo illustrato al pubblico le varietà peculiari dei Campi Flegrei e il senso del progetto che abbiamo realizzato con la locale condotta Slow Food. Ragazzi addetti alle riprese e alle fotografie hanno organizzato una diretta video su Facebook, consentendo a familiari e amici di seguire il laboratorio anche a distanza. Eravamo tutti in uno stato che oscillava tra l’imbarazzo di poter fare una brutta figura e l’entusiasmo di parlare della nostra Terra. Alla fine del laboratorio, per far degustare la terra flegrea, è stata proposta una frisella con la Cicerchia dei Campi Flegrei e Cozze di Capo Miseno, che ha riscosso un successo sorprendente. Abbiamo conosciuto ragazzi provenienti dal Veneto che, frequentando l’agrario, hanno condotto un progetto simile al nostro chiamato Bionet: un programma riguardante la rete regionale per la biodiversità di interesse agrario e alimentare, che ha lo scopo di preservare le risorse genetiche locali a rischio di estinzione e di erosione genetica. Abbiamo partecipato ad un laboratorio sulla salvaguardia delle api e degli insetti. Oltre ad assaggiare due tipi di mieli, quello di Grano Saraceno (granuloso, denso e dall’odore molto forte) e quello di Corbezzolo (molto amaro), abbiamo potuto annusare diversi tipi di insetti contenuti in alcuni barattoli: le larve della farina, dall’odore mandorlato, e i grilli essiccati, il cui sapore è simile ai semi di girasole. Più tardi abbiamo lasciato la zona italiana per recarci al padiglione dedicato ai paesi esteri. Qui è stato molto interessante poter intervistare in lingua inglese i produttori provenienti da varie parti del mondo, entrando così a diretto contatto con realtà produttive internazionali. Nell’imbarazzo della scelta, tra tanti prodotti dai sapori completamente differenti dai nostri, abbiamo deciso di assaggiare delle praline di cioccolato e banana dell’Ecuador, della birra della Repubblica Ceca e Onigiri giapponesi (polpette di riso e pesce). L’intera manifestazione si è rivelata un’esperienza estremamente formativa, perché di reciproco scambio: abbiamo contribuito a far conoscere il nostro territorio e la suo biodiversità, allo stesso tempo conosciuto cibi provenienti da altre parti dell’Italia e del mondo, imparando così ad apprezzare le diversità culinarie. Per noi è stato come girare il mondo stando in un solo luogo, accostandoci a culture diverse attraverso lo strumento del cibo. Nelle realtà produttive presenti a Terra Madre era riflesso il mondo con le sue sfaccettature e i suoi numerosissimi volti.