Terra di Lavoro 2008 Roccamonfina igt | Voto 87/100
Gira e rigira, due sono i rossi campani ammessi nel salotto buono del vino internazionale. Montevetrano e Terra di Lavoro, entrambi capolavori di Riccardo Cotarella capaci di eseguire in queste bottiglie uno spartito senza precedenti e non replicabile.
Già, non replicabile. Nonostante il linguaggio ben comprensibile Oltreoceano, il Terra di Lavoro resta sicuramente ancorato alle espressioni del terreno vulcanico collinare di Roccamonfina. Lunedì nel ristorante le Due Torri a Presenzano in provincia di Caserta si è svolta una verticale, irripetibile, che dalla prova di botte 2009 ha accompagnato i partecipanti sino al lontano 1997, quando neanche si pensava di mettere da parte qualcuna delle tremila bottiglie uscite in quella annata.
Una cavalcata che ha ripercorso i fasti dell’enologia campana e, mi si consenta di osservare, senza quel sapore retrò e d’antan che hanno al giorno d’oggi alcune manifestazioni simili organizzate per alcuni grandi supertuscan. Qui si parla di aglianico e piedirosso, cioé del blen classico contadino della regione, di una vinificazione essenziale in cui le fermentazioni alcolica e malolattica si svolgono in acciaio senza opprimere il frutto nel legno già in partenza.
Che ci sia aderenza alle annate lo ha dimostrato proprio la verticale, dove la 1997, la 1999 e la 2001 costituiscon ormai una fase a se in cui il vino è entrato già in una fase di crociera, per poi osservare da un lato la 2003 e la 2007, estremamente poppute e stanche a mio parere, di contro alla 2005 straordinaria anche se favorita dalla Magnum, alla 2008 e, ritengo, alla 2008 che proprio in queste settimane sta entrando in commercio con l’overbooking per fortuna già raggiunto come da sempre accade nonostante le bottiglie prodotte siano ormai 30.000. Spese sulle carni del Due Torri, uno dei pochi ristoranti in cui il vitello è a metri zero, abbiamo potuto godere di un’atmosfera difficilmente ripetibile. Che il prossimo sorso di 2008 ci aiuterà a ricordare.
GALARDI
SESSA AURUNCA
Località San Carlo
Strada Provinciale Sessa Mignano
Tel. 0823 708900
www.terradilavoro.com
Uve: aglianico e piedirosso
Enologo: Riccardo Cotarella
10 Commenti
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Grandissimo vino, non siamo proprio all’infanticidio, ma sicuramente non siamo nel punto più alto della curva di evoluzione. Per goderne al massimo, parlo naturalmente della 2008, bisognerebbe aspettare almeno un altro paio d’anni…
Ancora escono sti vini enologici!!!
Sante parole: “Gira e rigira, due sono i rossi campani ammessi nel salotto buono del vino internazionale. Montevetrano e Terra di Lavoro, entrambi capolavori di Riccardo Cotarella capaci di eseguire in queste bottiglie uno spartito senza precedenti e non replicabile”. La cosa mi fa pensare che Cotarella sia bravo sia con il taglio bordolese sia con i vitigni della nostra tradizione. Guaardando un pò nei suoi vari bicchieri, mi sembra che l’Aglianico sia interpretato da questo enologo con coerenza, lasciando al vitigno esprimersi. Non è cosa da poco, spaziare cosi’.
La coerenza è tutto Pignataro: perchè questo capolavoro nella guida Slowine manca, dunque?
Lei conosce, vero, la differenza tra un blog e una guida collettiva cartacea pubblicata da un editore?
me fai murì quando sei così tranchant ;))
No altrimenti stavo al suo posto. Ce lo spiega lei? Hanno deciso i curatori nazionali del capolavoro del coordinatore?
Avverto astio preventivo condito da una buona dose di ottusità. Un capolavoro
Se le cerchi lei le risposte
Ma qui il merlot è in etichetta o no???