Terra di Lavoro 2005 Roccamonfina igt
FONTANA GALARDI
Uva: aglianico, piedirosso
Fascia di prezzo: da 30 a 35 euro
Fermentazione e maturazione: legno
Se il Montevetrano rappresenta l’arrivo di Riccardo Cotarella in Campania e il lancio su scala mondiale di un grande rosso da vitigni internazionali, Terra di Lavoro è la consacrazione dei vitigni autoctoni nel Casertano, un percorso parallelo che ha in comune in entrambi i casi il mantenere in commercio un solo prodotto per molti anni senza cedere alla tentazione del vino di ricaduta, o base che dir si voglia, anche in momenti di crisi molto duri negli anni seguiti all’attacco alle Twin Towers. Crisi che però non ha mai riguardato il Terra che è sempre stato in affanno nel soddisfare la domanda, anche adesso che lo bottiglie hanno superato quota 20.000. Una avventura iniziata per caso nella metà degli anni ’90 perché l’incontro fra i proprietari della splendida tenuta di Galardi da cui si gode la vista del golfo a Nord di Napoli sino a Gaeta con l’enologo è stato casuale, un semplice e timido assaggio di campioni. Riccardo intuì le potenzialità del terroir vulcanico e nacque l’altra straordinaria avventura vitivinicola campana, la nascita di un altro vino cult che si è confermato sempre ai vertici nazionali e internazionali. Dopo un paio di annate, mi riferisco alla 2003 e alla 2004, piuttosto deludenti di fronte alle aspettative che sempre crea l’uscita di questo rosso imponente nato tra i boschi di castagno e di olivi sul vulcano di Roccamonfina, il 2005, decima vendemmia etichettata, parte sicuramente meglio alla prova delle prime degustazioni coperte grazie in primo luogo ad un ottimo equilibrio tra il frutto e il legno, mantenuto a fatica a favore del secondo soprattutto nella 2004. Rosso rubino brillante, al naso ha ottime intensità e persistenza, la stagione un po’ fredda ha ulteriormente reso più elegante il Terra di Lavoro conferendo un tono di gran classe, capace di impegnare la testa sin dall’ingresso, vivace e fresco, di buona struttura, una trama narrativa lunga e convicente, la chiusura pulita e netta, autorevole. Nel naso la frutta e le note balsamiche regalate dal legno poco invasivo giocano di rimbalzo in continuazione, un rosso di classe che muta in continuazione lo spettro aromatico con il passare dei minuti e delle ore. Penso che, come tutte le annate, ci sarà una buona evoluzione con il passare del tempo e come dimostrò una bella verticale fatta qualche anno fa in azienda. Lo beviamo su carni in umido, pecorini e caprini non eccessivamente stagionati.
Sede a Sessa Aurunca, strada provinciale Sessa Mignano, località Vallemarina. Frazone San Carlo. Tel. 0823.925003. Fax 081. 5753270. [email protected] www.terradilavoro.com Enologo: Riccardo Cotarella. Ettari: 10 di proprietà. Bottiglie prodotte: 15.000. Vitigni: aglianico, piedirosso