Tequila Bistrot a Ceraso, un posto originale per cambiare un po’ nel Cilento
di Marco Contursi
Ho sempre ammirato chi fa scelte coraggiose e si espone in prima persona. Un lombardo doc (di Casalpusterlengo) che apre a Ceraso, un ristorante di cucina internazionale, è uno che fa una scelta coraggiosa e si espone in prima persona. Lui è Pietro Galloni, sommelier giramondo, con un passato di caporeparto nella GDO, in Germania conosce Daniela Veneri sua futura moglie e originaria di Ceraso, scende giù in Cilento, gli piace il posto e decide di investire qui. Ma a fusilli e cavatelli, preferisce noodle e faijtas. Propone quindi, ad un prezzo amico (prezzo medio 20-25 euro), un menù composto da piatti cinesi, spagnoli, tailandesi, messicani, giapponesi, e di altre zone del globo, che cambia ogni tre mesi.
Ma non mancano mai dei fuori carta, per chi vuole provare qualche novità. Io sono andato per la paella (che va prenotata il giorno prima, almeno 4 persone), ed era buona, ricca di frutti di mare, leggermente asciutti questi ultimi dovuti a 30 secondi in più di cottura ma comunque davvero godibile.
Buonissimo il tonkatsu (si pronuncia “toocaz”), che a dispetto del nome che suscita ilarità, è una squisita cotoletta di maiale in crosta di pane panko, fritta alla perfezione, e accompagnata da riso e cavolo. Ne avrei fatte fuori altre due. Sfiziosi i noodles thai ossia gli spaghetti di soia con gamberi e verdure che fanno molto Naoto Date ( anche se lui mangiava ramen..), croccante ed non unta la tempura.
Ma ci sono pure le tortillas che ti assembli tu al tavolo, prendendo gli ingredienti da varie ciotoline, i falafel e altri piatti sfiziosi da tutto il mondo.
Si beve vino, cilentano o spagnolo ( per me roble garnacha, 13 euro), e birra. Buoni i dolci, scomposta di mele e dolce al cocco. Buonissima la grappa cinese alle rose, che sa di rose davvero e non ha aromi aggiunti ma solo infusione dei petali, del fiore più amato dalle donne.
Insomma, una esperienza gastronomica da fare, in un contesto ameno come è Ceraso la sera, accuditi con gentilezza da Pietro. Che ribadisco, ammiro per il suo coraggio e la clientela lo sta premiando.
Vedete, mi rendo perfettamente conto che una cucina così diversa dalla nostra può non incontrare il favore di tutti, in alcuni suoi sapori, ma se uno non prova non può mai saperlo.
E poi, sono sicuro, il tonkatsu piace a tutti.
p.s. se qualcuno leggendo qui sopra, si è chiesto, non conoscendolo, chi è Naoto Date, da me citato a proposito del noodles, mi dispiace per lui, ma ha avuto una tristissima infanzia. Grande Uomo Tigre!!!!!!!!!!!!!!!!!
Tequila Bistrot
Via Fabbrica Ceraso (Sa) tel 3475723535
Aperto dal giovedi alla domenica, solo sera, prezzo medio 20-25 euro
2 Commenti
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Sinceramente mi sconcerta la varietà “mondiale”del menu.Non sono per l’iperspecializzazione ma credo che fare bene tanti piatti anche se classici di cucine così diverse comporti un’organizzazione non indifferente se non altro per approvvigionamento e rotazione delle materie prime .Più che coraggiosa trovo invece l’idea intelligente perché gli “autoctoni “uscendo a cena ,soprattutto adesso che per le note ragioni si viaggia meno, hanno la possibilità finalmente di fare un’esperienza che va oltre i fusilli e la frittura di pesce.Da provare.FM
Francesco il maiale si conferma numero 1, in tutte le culture. Quella cotoletta giapponese era 壮観な (traduzione: spettacolare)