Tenuta Mainardi ad Aquara: vino e cibo a metro zero, la felicità a 30 euro!
Tenuta Mainardi due anni dopo: ecco un posto a 25 minuti da Paestum che non potete perdere se cercate la verità del cibo, l’ingenuità di una accoglienza casalinga e sincera, la bontà di un cucinato sano, la voglia di bere vini semplici e dissetanti. Ci torniamo un paio dopo il report che leggete sotto di Bruna Sapere, alla quale era piaciuto molto proprio per questi motivi. E’ una bella giornata di agosto, l’idea per un pranzo in campagna adesso che il maestrale che soffia dal Golfo rende meno afosa l’aria e gradevole il soggiorno.
Salumi del territorio, formaggi di pecora laticauda, capra e vaccino, verdire e ortaggi ben cucinata da mamma Rocchina, specialista un cavatelli fatto con il grano del Senatore Cappelli coltivato in proprio e moliti da un vecchio mulino nella vicina Albanella. Tutto spinge ad una piacevole relax, lontano dalla pazza folla della costa, bevendo il vino sincero realizzato da Marco e Luca Serra: ci è piaciuto tantissimo il Fiano, allegro e birbante il rosso da uve aglianico, sangiovese e barbera, che esprime la gioia del territorio alburnino.
Pagherete 30 euro a testa e nel prezzo è compresa una bottiglia di vino a tavolo.
Sotto la quercia (Cerza in dialetto meridionale) si beve un bicchierino di finocchietto a pochi metri dalla pianta con cui lo si produce, un liquorino di fichi, un caffè fatto con la moka. L’ombra facilita le chiacchiere, non c’è mai voglia di alzarsi, solo un maledetto treno che arriva alle 16,25 a Capaccio-Roccadaspide. Ci alziamo alle 16 e lo becchiamo senza affanno.
Report del19 ottobre 2019
di Bruna Sapere
Si può scegliere di andare; si può decidere di restare. La novità è che molti giovani restano e si mettono in gioco, scovando opportunità là dove non molto tempo fa si intravedevano ostilità e chiusura.
L’amore per la propria terra, il grande legame con le proprie origini, il desiderio di mantenere vivo l’enorme patrimonio di tradizioni – che rischia via via di sbiadirsi – oggi stimola nuove scommesse.
A scommettere, anche i gemelli Marco e Luca Serra. Dopo una formazione al nord – Marco ha studiato enologia, mentre Luca economia aziendale – e un nuovo bagaglio di cognizioni ed esperienze, sono tornati lì dove tutto ebbe inizio con nonno Giuseppe, per dare rilievo alle ricchezze della propria terra. Giuseppe produceva ortaggi, olio e vino grazie ad un terreno acquistato negli anni ’50 nel Comune di Aquara, nel Parco Nazionale del Cilento. Suo figlio Domenico si è poi dedicato soprattutto alla produzione vitivinicola.
Oggi, la Tenuta Mainardi gestita da Marco e Luca con la supervisione di papà Domenico, si estende per circa 15 ettari, parte dei quali coltivati a vigneto, dove spiccano vitigni di Fiano, Moscato, Aglianico, Barbera, Merlot e Aglianicone (la famiglia Serra ha aderito al progetto di recupero di quest’ultimo, facendo parte dell’Associazione Terre dell’Aglianicone). Le punte di diamante della Tenuta prendono il nome di fratis, estro e stizzià: il primo è un vino rosso fermo e secco, vinificato da uve di Aglianico, Barbera e Merlot; il secondo un Fiano in purezza; l’ultimo un lambiccato da Moscato bianco, per un totale di circa seimila bottiglie prodotte nell’ultimo anno. La continua ricerca della qualità dà modo ai Serra di valorizzare le caratteristiche di un territorio dal grande potenziale.
Dal novembre 2018 si è aggiunta anche una proposta ristorativa di nicchia, semplice e persuasiva, con l’apertura della Taberna all’interno della Tenuta. Trenta posti a sedere, a pranzo e a cena su prenotazione, in un ambiente familiare e rustico in cui si alternano elementi moderni a dettagli rurali più antichi, come le attrezzature impiegate nelle varie fasi della vinificazione, quali botti o torchi.
Questo è il regno di mamma Rocchina che, dalla sua cucina con finestra a vista, prepara con sapienza e dedizione quei piatti della tradizione cilentana che hanno sfamato gli avi.
Le materie prime, fresche e di stagione, provengono dall’orto dell’azienda e sono esaltate da preparazioni dirette e semplici che rendono gli ingredienti i protagonisti assoluti della tavola. Con sorriso instancabile e mano ferma ecco realizzare ravioli la cui sfoglia ben tirata fa da scrigno ad una saporita ricotta di pecora; cavatelli e fusilli dalla consistenza callosa tuffati in sughi corposi dai toni decisi; minestre di verdure di campo e zuppe di legumi e cereali che profumano di campagna; carni sode e compatte dal morso tenace e dal sapore intenso; dolci che sanno di casa e riportano alla mente ricordi d’infanzia. Una calda e discreta accoglienza fa da cornice perfetta.
Azienda Agricola Tenuta Mainardi
Località Mainardi, Aquara (SA)
Tel. 0828 1897465