L’Agriturismo Tenuta Caretti e la Filiera corta bio della Marchigiana Igp
di Tiziano Terracciano
Tenuta Caretti a San Giorgio La Molara
Lungo il Regio Tratturo Candela-Pescasseroli, nell’area del Sannio Pentro Beneventano tra i comuni del Tammaro-Alto Fortore, una tappa fondamentale per gli estimatori della Marchigiana IGP è senz’altro San Giorgio la Molara, il borgo di poco meno di tremila abitanti con la più alta incidenza sul territorio di allevamenti certificati. Basti pensare solo che su circa 350 aziende agricole a livello nazionale ben 145 sono ubicate sul territorio di San Giorgio la Molara.
Tra le realtà a 750 metri di altitudine si distingue certamente questo agriturismo che trova le basi di sostenibilità e genuinità nella persona di Salvatore Caretti. Un appassionato e profondo conoscitore della storia e dei processi produttivi del suo territorio in primis ma che non si fa mancare un bagaglio culturale che gli permetta di essere sempre al passo con i tempi e di non trovarsi mai impreparato sulle discussioni sul comparto agro-alimentare in generale.
Figlio di agricoltori da generazioni ha lavorato sodo per caratterizzare la sua azienda nell’ambito della coltivazione cerealicola per la riscoperta di grani antichi e per produrre in proprio il mangime, al fine di avere una filera cortissima e BIO, per l’allevamento delle sue Marchigiane IGP, deii suoi suini e delle sue pecore Laticauda (“còra chiatta” ovvero “coda larga”). Inoltre in un ottica di sostenibilità ambientale utilizza per il fabbisogno dell’azienda quasi esclusivamente energia da fonti rinnovabili. Tra le coltivazioni non mancano i Pomodori Verneteca Sannita presidio slow food e le olive di varietà Ortice da cui produrre l’olio per il fabbisogno dell’agriturismo e dell’adiacente agri-pub. Menzione a parte merita l’olio ricavato dalle olive, sempre monocultivar Ortice, ricavate da un appezzamento di soli ulivi millenari. Per quanto riguarda i vini si possono trovare un paio di sfusi oltre ad una carta già ricca di vini campani destinata ad ampliarsi per assecondare la passione di Salvatore che oltre a degustatore è anche un collezionista di vini, con una predilezione per quelli a tiratura limitata.
Giungiamo qui che è una giornata fredda e tempestosa, però il vento e la pioggia non fanno altro che dare un quid di sublime al paesaggio del quale si può godere affacciandosi dalle vetrate della calda sala, ricavata in uno degli antichi casolari della tenuta.
A consigliarci a tavola ci pensa Ugo De Ieso, colui che è anche il macellaio della Macelleria aziendale ubicata al pian terreno dello stabile.
Nell’antipasto troviamo i gustosi e profumati salumi di produzione propria per i quali, Ugo ci tiene a sottolinearlo, non si fa assolutamente uso di conservanti di alcun genere, a parte logicamente il sale che è un ingrediente essenziale anche per il condimento. Ed anche se sulle fette di prosciutto sono presenti delle imperfezioni visive ci invita ad assaggiare prima di esprimere un parere, per rendersi effettivamente conto che quei punti non pregiudicano il sapore ma bensì sono solo un segno dell’artigianalità del processo produttivo.
I pezzetti di Caciocavallo semi-stagionato non possono che provenire dalla vicina Castelfranco in Miscano. Le bruschette sono rese uniche dal Pomodoro Verneteca Sannita presidio slow food coltivato sui propri terreni e dall’olio dei propri uliveti monocultivar Ortice. La Minestra Maritata è arricchita con pezzetti di cotica e guanciale dei propri maiali. I sott’olio esprimono tutto il sapore degli ortaggi freschi con i carrciofini arrostiti, la zucca gialla e i sodi peperoncini ripieni.
A chiudere in bellezza l’antipasto ci pensa il delicatissimo Carpaccio appena affettato dalla mano esperta di Ugo, il quale provvederà a soddisfare nel migliore dei modi possibili anche la nostra voglia carnivora con una tenerissima e buonissima costata di 800 grammi servita fumante su una pietra ollare.
Il Pecorino fatto col latte delle proprie pecore Laticauda è da non perdere assolutamente. Volendo lo si può provare con l’intrigante composta di mele cotogne aromatizzata alla cannella e noce moscata.
Da bere abbiamo preso l’ottimo Aglianico sfuso della Cantina Fontanavecchia di Libero Rillo di Torrecuso. Durante la degustazione del formaggio Salvatore, che era in compagnia del titolare della Cantina Il Sabba di Guardia Sanframondi, ci ha fatto assaggiare anche un graditissimo calice della Barbera Dop di Domenico Grillo.
Il pranzo si chiude egregiamente con dei Cantucci di Ciarcia di Venticano fatti con delle eccellenti mandorle e senza eccessi di zucchero. Ad accompagnare un raro Passito di Baselice imbottigliato in sole mille bottiglie l’anno dalla Società Agricola Masseria Parisi di Baselice.
A Tenuta Caretti si può pranzare alla carta o affidandosi ad uno dei tre menù fissi al costo che va dai 30 ai 40 euro p.p. e che variano essenzialmente per i tagli di carne che si scelgono per il secondo.
Appena si potrà tornare alla normalità ci si potrà accomodare anche all’Agri-Pub per gustare i prodotti dell’azienda agricola nei panini o alla brace. Per chi poi voglia passare qualche giorno in questa parte di Sannio Pentro potrà approfittare delle camere ricavate in una delle antiche strutture e, nei mesi estivi, della piscina.
Tenuta Caretti a San Giorgio La Molara
Contrada Santa Varva, 1
82020 San Giorgio la Molara (BN)
Tel. 0824 983539 – 339 570 1153
Tenuta Caretti sul web