Taverna del Capitano a Marina del Cantone, Nerano
di Andrea Docimo
Non sono soltanto la grande accoglienza, la meravigliosa baia di Marina del Cantone a Nerano, il caleidoscopio di sensazioni che si gode/vive al tramonto sulla spiaggia, quando il sole va a trovare ristoro dietro le vette in lontananza, o la fiera espressività della cucina di Alfonso Caputo, a rendere Taverna del Capitano un luogo al limite del magico.
Ciò che rende unica Taverna del Capitano è una sorta di continua ed incessante ricerca del tempo perduto che permea l’ambiente nella sua interezza; il presente, traendo suggestioni dal passato trova linfa utile per proiettarsi verso il futuro.
Chissà, magari in questo stellato dotato di camere ampie ove pernottare ed una porzione di spiaggia riservata ai clienti della locanda, Proust avrebbe posto fine alla propria ricerca esistenziale.
È soprattutto nei piatti che convivono elementi passati e presenti, con gli spunti della modernità che arricchiscono una proposta che va a segno senza colpo ferire.
Di garbo e minimale la mise en place, arricchita dallo sfondo di un mare che ha pochissimi eguali. Il servizio è attento e scrupoloso durante tutti i frangenti del pasto, mentre la sommelier Mariella Caputo è sempre proattiva per quanto riguarda la scelta dei vini.
Diamo uno sguardo ai piatti.
Discretamente ampia la varietà di pani a tavola, con la presenza di qualche tarallo fatto con la sugna. Ottimo l’olio extravergine, proveniente da olive molite in alcuni frantoi a breve distanza dai terreni della famiglia Caputo.
Perfettamente indovinati tutti gli abbinamenti con il vino ed il frozen daiquiri, quest’ultimo servito per l’aperitivo fuori al terrazzino, composto da gamberetto, olive, passata fredda di pomodoro da mangiare con una cannuccia “ecologica” che poi in realtà è un mezzanello, carciofo fritto, crostino con alici salate e chips di gambero.
Tra gli antipasti, il fiore di zucca ripieno, pastellato e fritto, non presentava alcuna traccia di unto, ed era completato da una crema di zucca e della polvere di nero di seppia.
Palamita (con fegato e crudo in purezza) servita su pietre provenienti dalla spiaggia riscaldate su fiamma, con arancia amara selvatica e riso venere. Non solo scenografia, ma anche e soprattutto contrasti che inebriano il palato, portandolo (inteso nel senso del ballo) in una danza fatta di passi determinati e senza maschere.
Pasta mista con zuppa di murena, murena fritta che fornisce al piatto un apporto essenziale in termini di croccantezza e brio, e chips di pelle di murena. Eccellente.
Spaghetti alla Nerano, di cui vi ho mostrato la preparazione ed un simpatico abbinamento. Si rimane silenti dinanzi alla storia: piuttosto, si ascolta parlare il piatto.
Vermicelli con ragù di gamberi, gamberi e frutti di mare.
Tra i secondi, il totano avvolto in fili di patate e dunque fritto, salse di peperoni rosso e giallo (sotto un pomodorino fritto), bottarga di palamita e verdure fritte, oltre a delle chips di alghe.
Deus ex machina il piatto chiamato “L’uovo… e la gallina”, composto da: gallinella di mare, tuorlo d’uovo fritto, briciole di pane cotte al forno con pomodori secchi, melanzane tagliate a funghetti e mais.
Oppure, gambero e sarago con pesche e moka di ricci di mare. Apprezzabile il mutamento cromatico, ottenuto grazie ad una soluzione messa a punto da Caputo in terra russa.
Ma anche lo scorfano all’acqua pazza, coreografato e supportato in termini di sapidità dalle gelatine di sedano e cipolla.
Migrando verso i dolci, troviamo come pre-dessert una mousse di ricotta, pera e cacao con sweet finger food.
C’è, dunque, la classica sfogliatella della cucina di Caputo, proposta in “tranci” con crema pasticcera e amarena, oltre a delle funzionalissime (per la godibilità del piatto) pesche sciroppate ed alla frutta di stagione.
Sfere di cioccolato calde con sorbetto al latte di mandorla. Anche qui contrasti decisi, puliti, che sembrano quasi prendere spunto dalle terme romane, nelle quali si giungeva al frigidarium dopo aver attraversato calidarium e tepidarium. Freschissimo e di notevole intensità.
Ecco qualche altra foto della struttura e della colazione, anch’essa di ottimo tenore in special modo per quanto concerne i lievitati e le sfogliatelle.
Taverna del Capitano
Indirizzo: Piazza delle Sirene, 10, 80061 Nerano NA
Telefono: 081 808 1028
Sito web: www.tavernadelcapitano.com
Un commento
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La Taverna del Capitano e’ un posto magico. Ci sono cresciuto vivendo la mia fanciullezza estiva a contatto della straordinaria famiglia Caputo. Ricordi unici. Qui, oltre alla suggestiva baia di Marina del Cantone, posto che portero’ sempre nel cuore, ho avuto la possibilita’ di degustare i sapori di pietanze meravigliose. Un trionfo del palato. Alfonso e Mariella due persone meravigliose che hanno saputo seguire la strada dei loro genitori, il Capitano e Grazia, riuscendo ad ottenere risultati straordinari. La taverna del capitano e’ un posto unico che non ho mai smesso di consigliare. Se volete assaporare sapori unici in un contesto familiare di grande serenita’ unita ad un paesaggio da sogno questo e’ il posto giusto.