Tavarnelle Val di Pesa, Osteria di Passignano


Osteria di Passignano

Tavarnelle Val di Pesa
Via Passignano 33, località Badia di Passignano
Tel.055.8071278
www.osteriadipassignano.com
Sempre aperto, chiuso la domenica
Ferie tra gennaio e febbraio

di Giancarlo Maffi

Anno nuovo, si parte per nuove avventure. Gennaio, la noia imperversa in quel di Bargecchia. Temperature negative e cani piantati sul divano. Tento il Ciomei e mi va buca: “son quattro giorni che ‘nun vado dalla mamma, non posso”. Provo con il Braschi, con il quale c’era stato un ammiccamento giorni prima. “Ho un problema per una consegna – mi risponde fermo- facciamo settimana prossima”.


Ormai sto puntando verso Firenze, con molti ristoranti chiusi per turno o per ferie o aperti solo la sera. Mi dirigo meccanicamente verso sud e sono quasi tentato di arrivare fin da Vissani ma il navigatore dice ancora 180 km. Sono tantucci e poi intristisco prima di arrivarci, solo, a Baschi. Mi fermo butto un’occhiata alle guide. Idea: l’Osteria di Passignano, a venti minuti da dove mi trovo. Butto una telefonata, convinto che mi vada buca e invece chiudono a fine settimana. Buona, per un pelo.


No, la foto del borgo non è in bianco e nero. È che proprio è grigia quassù, affascinante ma grigia, temperatura a zero gradi e coperto. Nevicherebbe, se piovesse. Già stato qui due volte l’anno scorso. Trovatomi bene, in linea con la stella pneumatica e la guida dell’Espresso. Chiamo Fiordy Fiordelly: vai tranquillo Maffi, il risotto citato è buono. Siiiii, buonanotte, il risotto. Speriamo almeno che non mi ammazzino un maiale con imperizia davanti, che mi hai rovinato una giornata intera, cinico e baro fiorentino.

Matia Barciulli

Il Marcello Crini, patron, mi accoglie con un bel sorriso e pare riconoscermi, in quanto cliente e amico di Roberto Franceschini. Anzi , mi riconosce sicuro, chiedendomi com’era andata da tal macellaio, pusher di chianina potabile, di cui non farò il nome nemmeno sotto tortura.
Bando alle ciance.

Ecco il pre antipasto: MILLEFOGLIE DI PANE TOSCANO CROCCANTE CON CAVOLO NERO E FAGIOLI, PASSATINA DI GAGLIOLI ALL’UCCELLETTO

millefoglie di pane toscano croccante con cavolo nero e fagioli ,passatina di gaglioli all'uccelletto

Dalla carta scelgo un delicato, anche troppo per via di una zucca non sufficientemente contrastante sull’animella troppo sapida, ANIMELLE DORATE CON LA ZUCCA GIALLA, SFOGLIATINE CROCCANTI DI POLENTA E CAVIALE DI BALSAMICO

Animelle dorate

Tutto sommato bel piatto ma appunto non emozionante.
Poi fra i primi vado sulle due elaborazioni più difficili, da ringhioso gourmet che pensa ”fammi vedere se sei capace”:
GNOCCHETTI DI RICOTTA DI BUFALA ALL’ERBA CIPOLLINA SU GUAZZETTO DI SCORFANO E OLIO ALLO ZENZERO

dove il rischio è che lo gnocchetto sì imbufalisca troppo e non tenga. Altro piatto che necessiterebbe di una spinta acida superiore. Lo zenzero nell’olio è infinitesimale.Comunque aspetto e gusto rassicurante senza, ripeto, svolazzi d’anima.
Buono il RISOTTO, vialone nano, AL NERO DI SEPPIA MANTECATO AI MOLLUSCHI DI MARE CON CROCCANTE DI MAIS. (ancora?)

Il risotto

Certo uno dei risotti più facili da fare con la golosità e sapidità della seppia. Però cottura impeccabile e mantecatura giusta giusta. “ Poco toccare poco sbagliare”, pare essere il motto dello chef Matia Barciulli, con il quale chiacchiero amabilmente.
Notevole il MAIALINO DEL “ BOSCO DEL BRUCIATO”, ROTOLINO CON I RAPINI E LA GUANCIA CROCCANTE, LA COSCIA CON SPUMA DI CASTAGNE E MELE AL VINSANTO

Il maialino

Finalmente non proveniente dai soliti fornitori ma roba locale, con la coscia decisamente ispida al palato con profumo di fratte autentiche. La spuma non è una spuma ma più una mousse pureata ma va bene uguale, dicono i muratori bergamaschi di Bottanuco .
In realtà sarei tentato perfino da un altro secondo, che so, il bollito misto per esempio, che forse potrebbe convincermi perfino ad alzare il voto. Ma Maffi 2 emerge dal sonno profondo e, cattivello, dice: prova un dolce, così magari glielo abbassi, il voto.


E allora vado per LA ZUPPA INGLESE

zuppa inglese

giocate in due consistenze e due temperature. E frego Maffi due. Bell’idea, niente eccessiva grassezza e zuccheri dosati il giusto. Voto confermato, perfino con la freccetta del sorpasso. 15/20
Ho bevuto due bicchieri di uno dei vini della casa, Antinori, offerti da un gentilissimo Crini. Mi è parsa un poco fredda, direi algida, la signora. Pur gentile è sembrata condizionata dalla temperatura esterna. Suvvia signora, non faccia così: le vacanze sono vicine.
Ci si rivede a primavera con un menu diverso e giornate anche con luci, appunto, luminose spero.

5 Commenti

    1. si sferifica l’aceto balsamico, usando gli alginati : adrià docet. cose che tu non puoi capire :-)))

        1. certo certo …. capisco. dai tempi delle caverne tu avresti inventato solo un ‘amaca.

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