Taurasi: l’annata 2005 secondo gli enologi della commissione
Per la prima volta una commissione territoriale esclusivamente tecnica, presieduta dal professor Luigi Moio, si è espressa sul valore del nuovo millesimo.
Cresce la qualità media dei campioni testati in una vendemmia dal carattere duro e austero. Domenica 8 marzo la valutazione della stampa specializzata.
I pareri sull’annata di Moio, Sebastiano, Mercurio, Di Renzo, Di Meo, Sirch, Mastroberardino e Inglese.
Prologo della settima edizione dell’evento taurasino è stato l’atteso appuntamento con il rating della nuova annata, affidato questa volta ad una commissione formata dai migliori tecnici operanti in provincia di Avellino e presieduta dal professor Luigi Moio.
Lo scorso Sabato 28 febbraio il gruppo di esperti si è ritrovato a Taurasi presso il Castello Marchionale per testare una selezione dei numerosi campioni che giornalisti ed appassionati avranno di fronte domenica 8 marzo, e per formulare una prima sintesi sul valore della vendemmia 2005. Il lavoro della commissione si è indirizzato innanzitutto su un’attenta analisi dei fattori climatici ed analitici di un’annata a dir poco controversa, caratterizzata da un andamento sinusoidale ma soprattutto da una fortissima eterogeneità di espressioni. Una lunga stagione che fino alla seconda metà di agosto sembrava promettere risultati straordinari e che poi ha obbligato i viticoltori irpini a fare i conti con un mese di settembre tra i più piovosi degli ultimi anni. E’ stato questo lo spartiacque per la qualità del millesimo: chi non ha lavorato bene in vigna, ha subito duramente gli effetti delle piogge, portando in cantina uve non particolarmente ricche di estratti e spesso non completamente mature. Chi, invece, ha risposto efficacemente alle precipitazioni ha potuto giovarsi di una seconda metà di ottobre molto favorevole, arrivando ad ottenere materie prime di bella polpa ed energia.
Una situazione perfettamente raccontata dagli assaggi della sessione tecnica: dopo la riflessione sui fattori meteorologici, gli enologi si sono concentrati sui principali aspetti produttivi ed organolettici, mettendo in evidenza a più riprese il carattere duro e austero dell’annata, ma anche la notevole integrità e complessità aromatica di buona parte dei vini assaggiati nonché il loro promettente potenziale di invecchiamento. Molto interessante la discussione finale, momento in cui tutti gli esperti partecipanti alla sessione hanno espresso e motivato il loro giudizio sintetico.
Praticamente all’unanimità, la commissione si è orientata verso un rating di quattro stelle (annata ottima), suggerendo la possibilità di una retrospettiva nel medio termine che consenta di riesaminare l’evoluzione del millesimo per un eventuale ritocco del giudizio, come già accaduto per i Taurasi 2001. Al di là dell’estratto numerico, grande soddisfazione è stata espressa dai partecipanti rispetto alla crescita qualitativa dei campioni testati e alla volontà di iniziare a creare momenti collettivi di lavoro e confronto che favoriscano una forte e radicata consapevolezza storica e metodologica, aumentando l’autorevolezza e la credibilità dell’appuntamento valutativo sull’annata. Un momento che, come è stato più volte sottolineato, non ha la pretesa di assumere la forma di una sentenza definitiva su una vendemmia soltanto all’inizio del suo lungo viaggio, ma vuole essere soprattutto un primo punto di vista. Una proposta di discussione che tenga conto non soltanto degli aspetti degustativi ma anche delle problematiche climatiche, produttive ed analitiche, fondamentali per cogliere a pieno tutte le potenzialità di un nuovo millesimo. Riflessioni e risultati della sessione tecnica verranno illustrati nel corso dell’incontro-presentazione con i produttori irpini, guidato dal giornalista Luciano Pignataro, che si terrà nel tardo pomeriggio di sabato 7 marzo. Considerazioni che saranno immediatamente confrontate con le prime indicazioni che emergeranno dopo la degustazione riservata alla stampa, prevista per la mattina di domenica 8 marzo. Al termine della sessione, infatti, i giornalisti accreditati saranno chiamati ad esprimere una prima valutazione sull’annata e sui vini, compilando una scheda descrittiva che fungerà da diario di bordo per questa e altre edizioni di Anteprima Taurasi.
Le Opinioni degli Enologi
Luigi Moio: <<Che la 2005 non sia stata un’annata facile è abbastanza evidente: fino al periodo di pre-vendemmia la natura ha fatto bene, poi si è rivelato fondamentale il lavoro dell’uomo, in particolare per quanto riguarda il diradamento, funzionale all’arieggiamento delle piante. Provando a formulare un primo giudizio, comunque, penso si tratti di un millesimo destinato a dare grandi soddisfazioni a chi assaggerà senza preconcetti. Le bucce più sottili hanno consentito una cessione di antociani più facile e i vini hanno colori molto belli, profumi freschi e definiti, adeguati livelli di acidità, tannini in alcuni casi duri ma più maturi che nel 2004. In definitiva un’annata di grande eleganza e compostezza, con ottime prospettive di invecchiamento>>.
Fortunato Sebastiano: <<Gli assaggi di questi mesi fanno pensare a dei Taurasi 2005 caratterizzati da una sobria austerità e soprattutto da profumi ampi e complessi, mai urlati, con uno spettro olfattivo nel quale frutta e spezie sono in buon equilibrio. La classica irrequieta freschezza dell’aglianico assicurerà un buon invecchiamento e grandi terziari per una vendemmia molto convincente, seppur contraddistinta da un forte eterogeneità di risultati ed interpretazioni>>.
Vincenzo Mercurio: <<La 2005 sembra essere la classica annata elegante, dotata di freschezza, nerbo e sapore, molto vicina al mio gusto personale. Dal punto di vista dell’equilibrio strutturale sembra essere leggermente inferiore alla 2004, ma buona parte dei Taurasi 2005 potrebbero uscire molto bene alla distanza, regalando belle sorprese fra qualche anno>>.
Massimo Di Renzo: <<La vendemmia 2005 è stata per molti aspetti vicina alla 2004, con una quantità sensibilmente inferiore e una qualità alquanto eterogenea, in cui la vera differenza è stata fatta dal lavoro in vigna. Chi si è mosso bene ha ottenuto dei vini dotati di grande complessità olfattiva e spiccata originalità. Sono Taurasi che non mirano a stupire per concentrazione e struttura ma che brillano nelle migliori espressioni per carattere, freschezza, articolazione aromatica e, non ultima, notevole riconoscibilità delle sottozone di provenienza>>.
Roberto Di Meo: <<Fino alla fine di agosto, la stagione 2005 faceva prevedere una vendemmia straordinaria in quanto le condizioni climatiche erano perfette, con escursioni termiche molto favorevoli. Le piogge di settembre hanno modificato tali aspettative, ma chi ha potuto attendere il mese di novembre per la raccolta ha ottenuto dei risultati molto interessanti, trovando uve ricche di sostanze polifenoliche e soprattutto di aromi varietali per vini ricchi, complessi, ben strutturati e adatti all’invecchiamento>>.
Pierpaolo Sirch: <<L’eterogeneità dell’annata si rispecchia soprattutto nella maturazione dei tannini. Diversi vini tra quelli assaggiati presentano dei tannini duri e gessosi che probabilmente avranno bisogno di molto tempo per ammorbidirsi>>.
Lucio Mastroberardino: <<L’aspetto più interessante è la presenza di un minimo comune denominatore dell’annata che in questo caso è senza dubbio la grande presenza acida. Una durezza in evoluzione che fa immaginare ottime cose, soprattutto in prospettiva>>.
Raffaele Inglese: <<E’ un’annata tutto sommato non molto distante dalla 2004: potrebbe essere molto longeva soprattutto grazie alla componente acida molto in evidenza, rafforzata da tannini in evoluzione. Buona la concentrazione, tipici e variegati i profumi>>.
Testo a cura di Paolo De Cristofaro
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