Taurasi 2008 docg Lonardo| Voto 91/100, winner a Radici del Sud
Cantine Lonardo Contrade di Taurasi
Uva: Aglianico
Fascia di prezzo: 30,00-35,00 euro in enoteca
Fermentazione e maturazione: acciaio e legno
Vista 5/5 – Naso 27/30 – Palato 28/30 – Non omologazione: 31/35
Devo riconoscere che sotto molti aspetti per me è gratificante, intrigante ed entusiasmante parlare del Taurasi. Da campano quando mi confronto con colleghi, viticoltori, produttori, addetti ai lavori o semplici appassionati di altre regioni mi sento orgoglioso. Mi si illuminano gli occhi dalla felicità e sono proprio contento, perché penso che l'Aglianico Taurasi sia sicuramente la massima espressione del vino rosso regionale ed un vanto della vitienologia non solo irpina e campana ma di tutto il Meridione.
Le aziende che producono il Taurasi sono molteplici ed i loro vini sono parimenti eccezionali. Tra queste c'è da annoverare l'Azienda Lonardo Contrade di Taurasi, che ha sede proprio nella cittadina omonima e che è attiva da tre decenni sulla scena vitivinicola, anche se l'attuale marchio risale al 1998. Qui si sperimentano continuamente nuove tecniche agronomiche ed enologiche, sotto la supervisione dell'ottimo enologo Vincenzo Mercurio, sempre però nel pieno rispetto della tradizione locale. A parte l'Aglianico, la famiglia Lonardo produce anche un vino inedito e singolare: il Grecomusc' (chiamato anche Rovello e che non ha niente da spartire col Greco di Tufo) ricavato da un vecchio vitigno autoctono a bacca bianca di oltre 50 anni su piede franco e che insiste solo in minime quantità sui territori di Taurasi e di Mirabella Eclano.
Tornando al Taurasi – di cui l'azienda Lonardo produce la versione base, la riserva e due crus denominati Vigne d'Alto e Coste oltre ad un Aglianico Irpinia – proprio quest'anno a vario titolo esso ha fatto incetta di premi: Tre stelle dalla Guida Veronelli; Cinque Grappoli da Bibenda; Tre Bicchieri dal Gambero Rosso; la stella dell'Espresso all'azienda e/o il primo posto all'ultima edizione di Radici del Sud, decretato dalla giuria nazionale al Taurasi Docg 2008.
Come da prassi, l'uva di questa etichetta è stata raccolta tardivamente nella prima decade di novembre. Dopo la lunga fermentazione e la macerazione di circa un mese, il vino è passato a maturare prima in tonneau da 5 hl per quasi un anno, poi ha trascorso un altrettanto periodo in botte di rovere più grande, sei mesi in acciaio e dodici mesi di elevazione in bottiglia. La gradazione alcolica è di 14,5° C.
Trattandosi di un vino non eccessivamente invecchiato per questa tipologia e che deve quindi ancora raggiungere la piena maturità, dopo aver stappato la bottiglia ho deciso di non usare il decanter, ma di farlo ossigenare per liberare i suoi inebrianti profumi direttamente nel ballon, versandovi una generosa dose di liquido. Il colore che tinge il bicchiere è comunque già espressivamente e caricamente rubineggiante, con risvolti seppur delicatamente e parzialmente violeggianti. Per l'aspetto olfattivo e gustativo non devo fare altro che confermare in toto il giudizio già espresso personalmente durante la sessione di degustazione a Radici: “Il profilo aromatico è netto ed intrigante e sollecita le narici fondendo l'intensa sensazione di frutti di bosco con una speziatura ampia e consistente di chiodi di garofano, di pepe nero e di noce moscata. E poi si percepiscono anche sentori tabaccosi, di goudron, di amarena e di viola mammola. L'impatto in bocca è austero, empireumatico, potente, strutturato, equilibrato, dinamico, elegante, fresco e con un frutto già maturo e gustoso, scaldato da una buona alcolicità e rinvigorito da una trama tannica leggermente astringente ed incisiva. Vino dal carattere vulcanico, sanguigno e viscerale, tipico del territorio. Lungo e godereccio il finale. Potenzialità di serbevolezza illimitata. Questa è l'Irpinia da bere!”. Aggiungerei soltanto un'ultima pennellata come nel quadro di Paul Cézanne “Les grandes baigneuses”: godiamoci questo vino in compagnia di amici e di un ottimo pranzo a base di un timballo di maccheroni, agnello allo spiedo e pecorino di laticauda come ho fatto io. Prosit!
Questa scheda è di Enrico Malgi
Sede a Taurasi (Av) – Via Municipio, 39
Tel e fax: 0827 74483
info@cantinelonardo.it – www.cantinelonardo.it
Enologo: Vincenzo Mercurio
Ettari vitati: 5
Bottiglie prodotte: 15.000 – 18.000
Vitigni: Aglianico e Grecomusc'
5 Commenti
I commenti sono chiusi.
non costa 30-35 lo trovate anche a dimeno!! (il che lo rende ancora piu’ buono)
Ha ragione sig. Carmine, il Taurasi di Lonardo si può trovare anche ad un prezzo più basso, basta cercare. Il fatto saliente comunque è che qui i soldi sono spesi proprio bene perché la bottiglia li vale tutti.
Ho ancora qualche bottiglia del 07 di questo Taurasi, e si beve sempre bene con i vini della Famiglia Lonardo. Sono convinto anche io che il 08 annata molto buona per diversi Taurasi (incluso il Contrade di Taurasi) darà ancora grandi soddisfazioni a noi ed hai nostri ospiti.
Ciao Giulio, come stai? So che ti piace molto il Taurasi di Lonardo, perché è davvero un ottimo vino e che col tempo migliorerà senz’altro ancora.
Ciao Enrico io abbastanza bene spero altrettanto di te ed i tuoi cari, si lo sai amo molto i vini ed in generale i prodotti dell’Irpinia tant’è ogni tanto faccio delle scorribande per scovare e portare nel nostro locale le tante specialtà della zona, per farle conoscere ed assaggiare hai nostri ospiti.
Approfitto per richiederti il tuo recapito, magari anche alla mia mail angolodivino@virgilio.it
Ti saluto e ti abbraccio Enrico con la speranza di rivederti quanto prima ( ero a Corbara Lunedi scorso) e chiedo scusa a tutti se ho approfittato di questo spazio.