Taurasi 1999 docg Terredora
Uva: aglianico
Fascia di prezzo: da 10 a 15 euro
Fermentazione e maturazione: acciaio e legno
L’annata ha avuto le Cinque stelle, i vini sono da lungo invecchiamento grazie all’andamento climatico regolare con la classica estate fresca irpina, escursioni termiche molto marcate nei due mesi di maturazione dell’uva in cui le giornate soleggiate si sono alternate a buone escursioni termiche nella notte. Partendo da questa analisi, generalizzata un po’ ovunque in Italia, possiamo ottenere davvero bicchieri da collezione come abbiamo già avuto modo di ricordare e di scrivere. In questo caso parliamo del Taurasi base di Lucio Mastroberardino, una lavorazione classica e senza alcuni tipo di concentrazione particolare che si ritrova a nove anni in grado di esprimere bella complessità olfattiva, un naso direi integro come il colore granato ben compatto e senza cedimenti, di grande persistenza e intensità. Anche in questo caso il tempo contribuisce ad appaiare l’olfatto e il gusto che all’inizio nell’Aglianico sono sempre molto distanti per non dire opposti, la scorbutica azione iniziale dei tannini e la freschezza impellente e irrefrenabile vengono piacevolmente ammorbidite con il passare del tempo sino a trovare, giunti al nadir evolutivo, la piena corrispondenza fra ciò che si sente e ciò che si prova, come in questo caso in cui la beva entra abbastanza morbida, comunque autorevole e profonda, lunga, con buona struttura, calda, sapida, molto molto minerale, certamente appagante. Confrontato con l’Aglianico vulturino si sente con evidenza che l’irrequietezza del Taurasi ha ancora alcuni anni davanti prima di cominciare a pietrificarsi nel tempo. Vi diciamo comunque che non è un rosso facile, lo apprezzano coloro che conoscono l’areale proprio per la sua tipicità e l’assoluta assenza di note ruffiane e accattivanti, non c’è occhiolino a nessuna delle mode imperanti dieci anni fa, ma solo una esecuzione attenta ai canoni classici giocati soprattutto sull’uso moderato del legno. Un Taurasi da abbinamento, allora, solo con il pecorino, un piatto vero di ragù napoletano, carne alla brace, diventa gentile e si addomestica. Bravo Lucio, queste sono le bottiglie che ci spingono a scrivere di vino.
Sede a Montefusco, via Serra. Tel. 0825.968215, fax 0825.963022. www.terredora.com. Enologo: Lucio Mastroberardino. Ettari: 125 di proprietà e 30 in fitto. Bottiglie prodotte: 1.000.000. Vitigni: aglianico, piedirosso, sciascinoso, fiano, greco, falanghina, coda di volpe.