Striscia la Notizia in Tribunale: lo chef Walter Valerio non dovrà pagare un milione a Edoardo Raspelli
Ricordate di quattro anni fa? Si? No? Per con la sigla Fornelli Roventi il buon Max Laudadio le suonò alle guide e criminalizzò la cucina molecolare riportanto la cultura del cibo in Italia agli anni ’40. Intendo 1840.
Non mancò il lavoro in Tribunale e, con la consueta rapidità del nostro sistema giudiziario, ecco che appena cinque anni dopo termina una querelle che vide contrapposti il critico Edoardo Raspelli a Walter Valerio, ristoratore Trentino, in un tenzone che vedeva una volta tanto il critico nei panni dell’attore come si dice in gergo.
Walter Walerio mi ha scritto chiedendomi di pubblicare l’esito di questa causa, almeno a questo grado di giudizio, visto che avevo rilanciato il comunicato di Raspelli che annunciava querela e richiesta di risarcimento danni.
Cosa che facciamo volentieri riportando integralmete il comunicato che mi ha girato il suo avvocato.
Nell’ambito della stessa, all’esito dell’udienza tenutasi nella giornata di ieri (16.06.14) il Giudice monocratico del Tribunale di Milano, nella persona del dottor Aurelio Barazzetta, ha assolto il signor Walter Valerio da ogni accusa mossagli dal noto critico enogastronomico Edoardo Raspelli, conduttore del conosciutissimo programma televisivo “mela verde”.
La vicenda prende le proprie mosse da un’intervista rilasciata dal signor Valerio in data 9 maggio 2009 al giornalista Max Laudadio inviato del programma Striscia la Notizia (programma da tempo impegnato – nell’ambito della vicenda “fornelli roventi” – a smascherare chi, tra i critici culinari italiani, utilizzasse criteri non squisitamente meritocratici nello stilare le pagelle di ciascuno dei locali/ristoranti recensiti).
Ebbene, nel corso di quell’intervista il noto chef trentino, originario di Bondone, affermò di aver letto sulle pagine del quotidiano “La Stampa” una critica al suo locale ben poco lusinghiera, a firma del signor Edoardo Raspelli; naturalmente le doglianze espresse dal Valerio non riguardavano assolutamente la sostanza del giudizio negativo ricevuto (può starci) bensì il fatto che il signor Raspelli si fosse permesso di redigere tale stroncatura (nel pezzo in questione il noto critico, sarcasticamente, affermava di preferire al ristorante del Valerio un bar attiguo…) senza neppur essersi premurato di testare il cibo della sua cucina.
Furente la reazione del Raspelli che tacciò immediatamente quali menzognere e denigranti del suo onore le parole del Valerio esibendo in TV (immediata fu infatti la replica che gli venne concessa dalla telecamere di Striscia) le prove che – a suo dire – avrebbero dovuto “scagionarlo”; da ciò ne discese l’ovvia denuncia che, qualche settimana più tardi, approdò sui tavoli della Procura della Repubblica di Milano dando poi vita ad un vero e proprio procedimento penale instauratosi nei confronti del Valerio.
All’esito del processo però – nell’ambito del quale sono comparsi alla sbarra noti personaggi del mondo televiso tra cui Edoardo Raspelli stesso (nel frattempo costituitosi parte civile con un’esorbitante richiesta danni dell’ammontare pari ad 1 milione di Euro!) ed il giornalista Max Laudadio – il Giudice ha accolto totalmente la tesi perorata dalla difesa rappresentata dagli avvocati Marco Salvaterra e Marco Fusaro del Foro di Trento, secondo i quali – invero – il signor Edoardo Raspelli prima di mettere mano alla penna e provvedere così alla sua (ingiustificata) stroncatura, non visitò mai il Ristorante “Girelli” gestito all’epoca dal signor Walter Valerio.
Vi ringrazio.
Avv. Marco Salvaterra
4 Commenti
I commenti sono chiusi.
Prima di esprimere pareri bisognerebbe leggere le motivazioni della sentenza.
L’articolo del difensore del Valerio non spiega perché se Raspelli aveva fornito, come si legge nell’articolo, le prove di aver mangiato al “Girelli” il Giudice abbia ritenuto che, invece, non aveva mai visitato il ristorante.
Sarebbe necessario, per una informazione corretta, leggere anche l’opinione del difensore del noto critico.
Comunque non c’è da meravigliarsi. La giustizia italiana fornisce ad iosa, quotidianamente prove di “strane” sentenze.
Raspelli a perso la causa . E ora cerca scuse….. Giustizia e fatta… Vedremo il seguito
come si fa – logicamente – a provare che uno non è mai stato in un luogo?
In sede civile se l’attore /Raspelli) afferma una cosa (di essere stato) e poi non ha la possibilità di provarlo in modo tale da convincere il giudice vale la tesi del convenuto.
In sostanza, forse la ricevuta, ammesso che esista, non è stata ritenuta una prova valida della presenza di raspelli in quel ristorante.