Strega a Branfort, cucina italiana moderna in Connecticut alle porte di New York
Strega Restaurant
576 Main St Branford
Tel.+1 203-208-2744
Aperto la sera, chiuso la domenica
Dici Connecticut e ti trovi in uno dei luoghi più ricchi della terra. Lo stato al confine con New York ha la maggior parte di case multi-milionarie del Nord-est, ed è il secondo stato dopo la California, con il 3,3% di abitazioni il cui valore supera il milione di dollari. Qui, a Brandford, a un tiro di schioppo da New Heaven (nomen omen), è iniziata l’avventura di Strega, una tipica storia italo americana dove però la molla ad emigrare non è la fame ma l’ambizione di vivere la vita al massimo. Per questo Danilo Mongillo, nato a Puglianello in provincia di Benevento, figlio del macellaio del paese, ad un certo punto decide di laasciare il mitico posto fisso, quello del corpo forestale dello Stato impegnato nelel Cinque Terre in Liguria, per raggiungere dei parenti nel Connecticut. Qui riesce ad aprire uno spazio dove viene raggiunto da Marco Giugliano, sei anni da Tonino Mellino dei Quattro Passi, a bottega anche da Francesco Sposito a Taverna Estia per due.
Strega a Brandford. C’è un forno per la pizza, per la vvertià non adatto allo stile napoletano che va chiuso per raggiungere la temperatura adatta, il classico banco bar di stile americano, due salette molto semplici e un parcheggio del retro. Questa seconda emigrazione non porta con se la cucina che gli americani pensino sia italiana (spaghetti con le polpette), ma uno stile tradizionale alleggerito e migliorato dalla selezione dei prodotti è sicuramente la chiave del successo.
Proprio la scelta dei prodotti, il collegarsi ad una filiera tracciabile sia delle verdure che delle carni potrebbe fare di questo locale un luogo cult in un mondo di ricchi sempre più attenti alla salute e alla salubrità di quello che si mangia.
I piatti sono eseguiti alla perfezione, la mano di Marco Giugliano è quella felice dei cuochi campani figli della rivoluzione gastronomica nata in Penisola Sorrentina. Il menu alla fine è stato il risultato di un compromesso tra quello che si vuole proporre e quello che i clienti si aspettano. Perciò magari anche spaghetti con le polpette, ma di buona carne e un po’ più piccole, senza pane. Tanto per fare un esempio. Nei dolci ci si lascia più andare con il repertorio napoletano-siciliano e anche in questo caso lo chef, che ha iniziato la sua carriera da Pasquale Marigliano, gioca bene le sue carte all’insegna della leggerezza.
Grandissima cacio e pepe, un piatto che sta spopolando a New York, perfetta la cottura della pasta, grandissima e di scuola la melanzane.
Strega a Branford, da non perdere.