Storia e civiltà del pane. Un viaggio tra archeologia e antropologia
di Barbara Guerra
La forma del pane non veicola calorie ma significati, questo diceva uno tra i più importanti studiosi italiani, l’antropologo culturale Alberto Cirese in un lavoro sulle tradizioni sarde. E oggi approfondiamo il senso di questa frase attraverso l’ultima opera dell’antropologa alimentare Lucia Galasso, che ha visto la luce alcuni mesi fa edito da Espress Edizioni.
Ve ne parliamo oggi come suggerimento per i regali di Natale, perché lo riteniamo un libro importante per chi lavora nel mondo dell’arte bianca. Non basta conoscere una ricetta o un metodo di lavorazione per comprendere pienamente l’alto valore culturale e simbolico del pane, presenza costante nella storia degli uomini. Porta con se memorie e tradizioni che vanno ben oltre lo sfamare.
Non a caso, in piena pandemia, la panificazione è tornata prepotentemente all’interno delle case degli italiani, il consumo di lievito ha toccato vette inusuali e si è rivelata una nuova caratteristica di questo alimento: gli effetti confortanti. Presente nella mitologia egizia come in quella greco-romana, nella Bibbia come nei Vangeli, il pane è l’alimento che accompagna la storia dell’uomo fin dalle origini, e non sembra destinato a separarsene mai. Questo libro vi racconterà storie e segreti, simbologie e ritualità del cibo che ha nutrito le civiltà umane.
Un lavoro di raccolta durato anni e costruito, per la parte archeologica, con l’aiuto di tanti studiosi che hanno svelato fonti e creduto in questo progetto che mette insieme, in un unico volume vari aspetti di questo alimento antico come l’uomo.
E’ infatti interessante come nel testo vengano raccontati gli usi e le abitudini legate al pane attraverso le ricostruzioni fatte dagli archeologi in siti sparsi in buona parte del Mediterraneo, lungo i secoli. Dalla Mesopotamia all’Antica Roma. Quindi la parte archeologica completa quella antropologica per un quadro d’insieme altamente esaustivo, in più scritto con un linguaggio semplice e comprensibile a tutti. Un testo dunque non per i soli studiosi ma per tutti, soprattutto per chi in questo mondo del pane ci lavora quotidianamente.