Sparkle 2016
di Antonio Di Spirito
Come ogni anno, ormai da 14, sabato 22 novembre si è celebrato la giornata Sparkle 2016: presentazione della guida prodotta da CUCINA&VINI, curata da Francesco D’Agostino, e dedicata alle bollicine italiane con degustazione di una selezione di oltre 200 etichette di circa 80 aziende fra quelle premiate.
Circa 900 i vini in guida, dei quali 69 premiati con 5 sfere, che per regione sono così distribuiti:
24 allori alla Lombardia, 17 al Veneto, 15 al Trentino e 3 all’Alto Adige, 5 al Piemonte, 3 alla Puglia e 2 all’Abruzzo.
Per ogni vino in guida, oltre la votazione espressa in sfere e le note di degustazione, viene segnalato il prezzo medio in enoteca, la quantità di bottiglie prodotte, la gradazione alcolica, il metodo utilizzato per la seconda fermentazione, i vitigni utilizzati e l’eventuale convenienza del prezzo.
Ho approfittato di una delle rare presenze di Maurizio Zanella a questi eventi per farmi raccontare dalla sua viva voce la metodologia adottata per il trattamento delle uve appena arrivate in cantina e prima della vinificazione vera e propria.
Le uve vengono, innanzitutto, selezionate: solo gli acini interi e saldamente attaccati al raspo saranno tenuti; gli altri, se non fossero già caduti attraverso l fori dei tavoli di selezione, vengono staccati e scartati. I grappoli sani subiranno un lavaggio in tre stadi (pre-lavaggio, lavaggio e risciacquo); quindi saranno asciugati con aria aspirata a bassa temperatura. Il lavaggio delle uve e l’utilizzo di una tappatrice esclusiva, che aspira l’ossigeno prima della tappatura, non solo ci regala vini più “puliti”, ma consente anche una drastica riduzione di anidrite solforosa aggiunta.
All’Azienda Adami, una fra le più rappresentative della zona di Valdobbiadene, è stato assegnato un premio per la bella storia aziendale. A raccontarla è Franco Adami, uno degli attuali proprietari.
Nel 1920, Abele Adami acquistò un bellissimo vigneto. Un suo amico gli consigliò di far studiare almeno l’ultimo dei suoi 13 figli. La domanda fu effettivamente rivolta ad Adriano, il quale espresse la ferma volontà di voler lavorare in azienda. Negli anni ’80 Armando e Franco, figli di Adriano, studiarono enologia e ed ammodernarono l’azienda che oggi produce 700 mila bottiglie l’anno. E la continuità della famiglia al comando dell’azienda è assicurata dall’ingresso dei loro figli, che hanno già iniziato a lavorarci.
I miei migliori assaggi
Valdobbiadene Prosecco Superiore Rive di Colbertaldo Vigneto Giardino Dry 2014 – ADAMI: molto profumato al naso con fiori di gelsomino e magnolia, frutta bianca e mandorla ben matura. Grande coerenza al palato con spuma e freschezza che rendono il sorso dinamico e la sapidità lo rende molto persistente.
Blanc de Blancs Extra Brut – VILLA PARENS
Prodotto con uve chardonnay 75% e ribolla gialla 25%, con metodo classico; al naso esprime un intenso odore di pietra focaia; biancospino e fiori gialli aprono a mele e nocciole. Al palato porta molta materia fruttata, buona freschezza ed è un vino molto secco.
Franciacorta Vintage Collection Dosage Zéro Noir 2006 – CA’ DEL BOSCO.
E’ l’etichetta che ho preferito fra i tre presentati ed è stato eletto “Vino dell’Emozione”. Prodotto con uve pinot nero, è un vino di grande completezza ed eleganza, mai eccessivo, pur mostrando tante sfaccettature. Crosta di pane e pasticceria, fiori di acacia e piccoli frutti di bosco. Equilibrato ed armonico in bocca con l’acidità in prima linea; poi le note fruttate, la sapidità e le note di mandorla ci regalano una grande chiusura di sorso.
Franciacorta Palazzo Lana Extreme Riserva Extra Brut 2007 – GUIDO BERLUCCHI
Prodotto con uve pinot nero; ha un perlage finissimo e persistente; molto elegante al naso con profumi di crosta di pane, pasticceria, fiori gialli, erbe aromatiche, salvia, mela e frutti rossi. Al palato è freschissimo e secco, i sapori di frutta rossa e gialla sono intensi ed in chiusura si apprezzano sapidità e tostatura.
Franciacorta Saten 2011 – LE MARCHESINE
Prodotto con uve chardonnay; i profumi di glicine e di erbe aromatiche si fondono alla crosta di pane e frutta a pasta bianca. Molto fruttato in bocca con un ottimo equilibrio tra acidità e sapidità verso una chiusura leggermente ammandorlata.
Trento DOC 51,151 Brut – Francesco Moser
Prodotto con uve chardonnay al 90% ed un saldo di pinot nero. Il nome “51,151” fu il record dell’ora che Francesco Moser realizzò nel 1984 a Città del Messico. In grande miglioramento questo metodo classico, soprattutto in eleganza, struttura ed equilibrio. Al naso la mela verde sovrasta la frutta, ma erbe aromatiche e note minerali si affacciano dapprima timidamente, poi con decisione.
Al palato è molto fruttato, ma l’elevata freschezza protegge il sorso anche da qualche nota dolce e chiude con note ammandorlate.
MASO MARTIS
Quest’azienda era presente con ben 5 etichette; ne riporto solo due per … non esagerare.
Trento DOC Brut Riserva
Prodotto con uve pinot nero 70% e chardonnay 30%. Un mazzetto di fiori di campo, mezzo pacchetto di fiammiferi, piccoli frutti rossi e neri, qualche mandorla ed alcune foglie di salvia in un cestino di crosta di pane: questo è ciò che propone il calice al naso; e la bocca reclama con impazienza. Al palato è fragrante, freschissimo, equilibrato, nocciolato, abbastanza secco e persistente.
Trento DOC Brut Riserva Madame Martis 2005
Prodotto con uve pinot nero 70%, chardonnay 25% ed un saldo di pinot meunier. Giallo oro brillante e perlage persistente: anche l’occhio vuole la sua parte! Avvicino il calice al naso: è inebriante! Profumi delicati ma intensi di glicine, biancospino, agrumi, erbe primaverili di campo e selvatiche, frutta a pasta gialla e bianca; e poi pietra focaia. Al palato è intenso, molto fruttato, con una acidità ancora tagliente che ben bilancia la dolcezza del frutto; la mineralità, la sapidità e le note di mandorla matura completano il quadro gustativo. Il sorso risulta lungo, elegante, complesso, equilibrato, armonico, piacevole, appagante. E i dieci anni di vita non si sentono affatto!
Trento DOC Altemasi Brut Riserva Graal 2008 – CAVIT
Prodotto con uve chardonnay 70% e pinot nero 30%.
Giallo dorato e brillante con qualche riflesso di gioventù in superficie; perlage intenso e costante. I profumi sono misurati, ma decisi e definiti: crosta di pane, chicco d’anice, fiori bianchi e gialli, frutta a polpa gialla, note minerali e gessose. Frutta fragrante e freschezza in bocca; è equilibrato, sapido, secco piacevole, con un finale lungo, ammandorlato ed elegante.
Trento DOC Domini Nero Brut 2010 – ABATE NERO
Prodotto con uve pinot nero; giallo paglierino intenso e perlage finissimo; i profumi spaziano dalla pasticceria ai piccoli frutti rossi, dai fiori bianche alle erbe officinali, lavanda, sandalo e note minerali. Al palato ritroviamo i piccoli frutti rossi, un’acidità molto decisa; è equilibrato e secco e qualche nota dolce è accompagnata da note ammandorlate e minerali.
Alto Adige DOC Hausmannhof Brut Riserva 2006 – HADERBURG
Prodotto con uve chardonnay: costantemente un gran vino! Il colore giallo dorato ci annuncia la sua età, ma il perlage è finissimo ed intenso. I profumi vanno da una fine pasticceria a fiori gialli, dalle note agrumate alla mela verde, dai fichi alle mandorle. In bocca è fragrante e fresco, le note di frutta matura; chiusura elegante, piacevole, ammandorlata e leggermente speziata.
Alto Adige DOC Brut Rosé Athesis – KETTMEIR
Prodotto con uve pinot nero; la tonalità cromatica è molto intensa. Ed intensi sono i profumi di piccoli frutti rossi e neri e profumi di glicine. Al palato frutta ed acidità conservano un ottimo equilibrio; è secco, minerale persistente ed elegante.
Trento DOC Perlè Brut 2009 – FERRARI
Prodotto con uve chardonnay; il colore è paglierino con perlage finissimo e continuo. I profumi emanati dal calice vanno dalla pasticceria, ai fiori bianchi di biancospino ed acacia, per passare, poi, a frutta a pasta bianca e gialla molto matura e note minerali. Al palato è la frutta a tenere banco, sorretta da grande acidità; si apprezzano note dolci, ma è secco e piacevole, elegante e seducente; la chiusura è ammandorlata.
Trento DOC Riserva Lunelli Extra Brut 2007 – FERRARI
Prodotto con uve chardonnay; il colore è giallo paglierino con brillanti riflessi dorati e con perlage finissimo ed intenso; al naso si presenta come un vino molto raffinato ed elegante con profumi che spaziano dalla piccola pasticceria, ai fiori bianchi di acacie e biancospino, alla frutta bianca matura, l’immancabile nota minerale, una lieve spruzzata di agrumi e mandorle mature. Al palato i sapori di frutta sono ampi e penetranti; l’elevata freschezza smorza le note dolci ed armonizza il sorso; poi le note speziate-ammandorlate e di crema di caffè conducono elegantemente al gran finale.
4 Commenti
I commenti sono chiusi.
bella serata ma qualcosa devo dire: sono arrivato dopo più di un’ora e le etichette prestigiose erano già finite. infatti non sono riuscito a bere il cà del bosco annamaria clementi, ferrari, d’arapri ed altri che non mi ricordo. poi, a differenza dell’evento tre bicchieri dove l’ingresso è tra i 30/35 euro e ti stuzzichi tutto in modo gratuito, qui dovevi spendere 15 euro all’ingresso ma dovevi pagare se volevi assaggiare qualcosa in abbinamento ai vini. non è possibile che un panino piccolo piccolo costava il prezzo che non ci valeva, come il cartoccio (cuoppo per i campani) con il fritto lo stesso sui 3/4 euro. l’unico servizio gratuito erano i panettoni di muzzi ma anche l’acqua da bere e sarei rimasto più contento, se pagavo una cifra superiore ai 15 euro richiesti all’ingresso, ma almeno stuzzicavo gratis. comunque, aldilà di questi episodi è stata una bella serata dentro ad un hotel maestoso, ho assaggiato vini che ritengo molto interessanti e alla fine eravamo a pochi passi da trinità dei monti ed altri luoghi conosciuti da tutti.
Sono entrato alle 14,30 per seguire conferenza e premiazione ed ho fatto subito un giro di foto; come si può vedere, le bottiglie erano ancora incapsulate. Alle 16,30 ho cominciato a degustare, partendo, naturalmente, dalle etichette più prestigiose, proprio per non correre il rischio di non poterle raccontare. Nè ho cercato gli stuzzichini. Non posso, quindi, confermare ciò che dici, ma neanche smentire. Girerò le tue garbate critiche agli organizzatori.
signor antonio buona sera
le mie considerazioni sono fatte con sincerità e come piccola “critica” di amatore venuto per l’occasione a degustare le patrie bollicine e comunque vi ringrazio per il suo interesse.
PS: forse era meglio non fare paragoni e accostamenti con altri nomi del mondo enogastronimico, ma non volevo e non voglio sminuire il lavoro che c’è dietro all’evento. per me aiutare un organizzazione, anche dietro ad un impressione singola, potrebbe far bene per tutto il movimento.
saluti
Ferdinando e Antonio buongiorno. Sono il curatore della guida e ovviamene faccio parte del team che organizza tutto. Grazie per i suggerimenti. In effetti le prime tre edizioni romane dello Sparkle day prevedevano solo pane e qualche spazio di assaggio gratuito (sponsor come Muzzi per il panettone). Accumulammo in quelle edizioni sempre lo stesso suggerimento, di inserire delle vere postazioni food per consentire di mangiare. Per questo decidemmo di orientarci a qualcosa di appetitoso da consumare in piedi e anche nel caos, talvolta. Il suo suggerimento di aumentare il biglietto includendo un certo numero di assaggi food è un’idea a cui avevamo pensato che al momento era stata accantonata per motivi organizzativi, ma ora c’è un motivo in più per trovare una soluzione e applicarla. Quanto ai prezzi, io ho potuto rilassarmi solo un attimo e ho acquistato il cuoppo che non mi è sembrato caro, era abbondante e buono visto che a fine serata non ne avevano uno. Comunque il suggerimento di tenere i prezzi più bassi lo passeremo con maggiore energia ai prossimi che selezioneremo.
Quanto ai vini, noi diamo delle indicazioni e poi i produttori che ci seguono da sempre (quelli che probabilmente hanno terminato per primi le bottiglie) decidono le quantità rispettando dei minimi, sapendo che ciò che avanza vieni offerto in gran parte a una onlus (Peter Pan), ma la cosa non è resa pubblica. Ahimè, tutti gli anni da una certa ora certi vini finiscono (quelli più famosi, altri meno famosi ma altrettanto buoni ci sono almeno fino alle 22). Grazie ancora, ci teniamo a migliorare e suggerimenti trasmessi in modo cordiale e fattivo sono veramente utili.
Saluti