E adesso una domanda a sorpresa: quale birra per gli Spaghetti alla Nerano?


Spaghetti alla Nerano e birra Syrentum del Birrificio Sorrento

Spaghetti alla Nerano e birra Syrentum del Birrificio Sorrento

di Andrea Docimo

Durante la mia ultima visita a Taverna del Capitano a Marina del Cantone,  provando la cucina di Alfonso Caputo, ho avuto modo di pensare ad un abbinamento cibo-birra simpatico, fresco e tranquillamente fattibile per questa estate.

Partendo dai classici spaghetti alla Nerano, la cui ricetta viene spiegata dallo chef in due video che trovate raccolti qui, mentre leggevo il menu à la carte del ristorante, mi sono imbattuto in alcune referenze del birrificio Sorrento, di cui vi ho già raccontato nella mia rubrica sui birrifici campani.

A quel punto, basandomi sulle birre presenti in carta, ho ritenuto opportuno abbinare tale piatto, vero tormentone delle estati mediterranee, alla Syrentum del birrificio di cui sopra.

Perché? Prima di tutto perché si tratta di una birra dalla modesta gradazione alcolica (soli 5.5% abv); dunque, poiché l’amarezza è presente, ma al contempo non è predominante, così da rendere la birra molto piacevole da bere.

La freschezza, poi, qui trova piena espressione.

Inoltre, un altro fattore che ha giocato un ruolo di primo piano è stata la secchezza: grazie ad essa, il palato viene di volta in volta sgrassato (ricordiamo che nella versione di Caputo sono presenti sia burro che un mix di formaggi) e, anzi, rinfrescato dalla presenza dell’agrume, che oltre ai sentori tipici della costiera porta con sé anche un modesto quid di astringenza che va a tutto vantaggio della beverinità.

Provare per credere.

10 Commenti

  1. Su questo blog gli articoli sugli spaghetti alla Nerano sono sempre stati molto letti. Qui mi pare che si sfrutti il forte richiamo della ricetta per pubblicizzare una birra, tra l’altro già citata tra gli sponsor di un convegno di pizzaioli su un articolo uscito sempre oggi su questo stesso blog… Fate quello che volete, ma almeno non prendeteci in giro… Ah, per informazione, non produco birre concorrenti e sugli spaghetti alla Nerano penso che ci stia meglio un bel vino bianco, fresco e… sincero! (no, non produco nemmeno vino…)

    1. Francesco, mi diletta sempre constatare quanto il lettore medio sia complottista e portato a pensare a forze oscure che si muovono nell’ombra, a sua insaputa. Personalmente, non ho mai scritto un articolo dietro pagamento, né a maggior ragione il fine ultimo degli stessi è mai stato quello di “pubblicizzare”, altro termine che va forte in questo momento storico. Le uniche birre in carta a Taverna del Capitano sono del birrificio succitato, e certamente non se ne può portare una diversa da casa. :) Oltretutto, l’altro articolo da te tirato in ballo non è stato scritto da me, e ognuno di noi collaboratori contribuisce in maniera indipendente. Pertanto, la prossima volta, prima di trarre conclusioni affrettate che, certo, non ti fanno fare una bella figura in termini di intelligenza (dai, ma davvero credi che ti si prenda in giro?), ti invito a pensare almeno 10 volte.
      Mi fate veramente cadere le braccia.
      Buona giornata.

  2. Quindi chi ti solleva un appunto non sarebbe intelligente… Teoria stupefacente, soprattutto perché sostenuta da uno che scrive su un blog aperto ai commenti e che quindi dovrebbe accettare consapevolmente di essere esposto ad un contraddittorio e magari anche viverlo serenamente. Io sono affezionato a questo blog e vorrei trovarci solo articoli che non abbiano nemmeno la parvenza di essere specchietti per le allodole. Nemmeno la parvenza. Buon lavoro.

    1. Un contraddittorio è tale quando sostenuto da prove tangibili, non da supposizioni totalmente errate. Sono sempre stato aperto alla critica, poiché in quanto essere umani non si è mai infallibili, ma non a quelle che vogliono far intendere che i miei pezzi vengano scritti dietro compenso economico, o che vi siano strategie del blog alle spalle. Mi spiace, ma non ci sto. Ecco spiegato anche il discorso all’intelligenza. Buona giornata e buon lavoro a te.

  3. Faccio due considerazioni, Andrea. Potresti interpretarle come insinuazioni, ma non farlo. Sono solo per farti arrivare meglio il mio concetto. La prima: se nel titolo parli della birra perfetta per gli spaghetti alla Nerano, io nell’articolo mi aspetterei che ci fosse una descrizione generica delle caratteristiche che deve avere una birra per abbinarsi bene a quel piatto e non il nome della birra tal dei tali. Al limite andava bene una lista di birre accomunate da quelle caratteristiche. Se volevi parlare di quella birra, cosa più che lecita, mi sarebbe parso più limpido citarla fin dal titolo e senza giocare sull’effetto richiamo del piatto. La seconda: se un blogger scrive un articolo che presta il fianco a supposizioni, dovrebbe innanzitutto interrogarsi su come lo ha scritto prima di utilizzare il trito argomento che noi lettori siamo maligni. Noi leggiamo e ci facciamo le nostre idee. A te il compito di irrobustire la comunicazione in modo che la nostra interpretazione sia coerente con il tuo spirito.

    1. Francesco, questo è l’ultimo commento che scrivo per non dar vita ad una sequenza troppo lunga degli stessi. Ti rispondo dicendoti che queste possono essere critiche valide all’articolo, perché presuppongono un confronto. Ma andiamo con ordine.
      Il titolo non è stato scelto da me, ma in generale si sa che (piaccia o meno come cosa) sono pensati per richiamare lettori (come vedi sono molto sincero); inoltre, credo di aver esplicitato le caratteristiche che dovrebbe avere una birra da abbinare al piatto quando ho parlato della Syrentum.
      Non ritengo di aver lasciato il campo alle illazioni un po’ pesanti da te fatte in precedenza, giacché l’altro articolo da te citato non è stato scritto da me. Anzi, ho esplicitato anche il motivo per il quale ho scelto proprio quella referenza di quel determinato birrificio: più cristallino di così?
      Per quanto riguarda il suggerimento di irrobustire la mia comunicazione, lo accetto in quanto critica costruttiva, pur non condividendolo in quanto non sono tenuto a mettere le mani avanti ogni volta perché un lettore X potrebbe pensar male. Scrivo sempre con massimi rispetto e coerenza, poi permettimi una citazione: “Excusatio non petita, accusatio manifesta.” Scrivere giustificandosi equivarrebbe a prestare il fianco a dubbi di varia natura, o almeno io così interpreto fenomeni di tal genere.
      Sperando di aver chiarito in maniera definitiva i tuoi dubbi, ti saluto e rinnovo l’augurio di trascorrere una serena giornata. A presto.

  4. Non prendo posizione ma solo comunicare ciò che il web mette a disposizione.Mi riferisco a Doctor Wine(Cernilli)che nel suo blog ogni settimana da una ricetta cui viene abbinato un vino con nome cognome e prezzo.È solo un esempio ma ce ne sono tanti:in genere si scrive del vino bevuto e di cui (almeno si spera )il nostro abbia goduto.Forse siamo tutti “nbechere”((combinatrici di matrimoni)più o meno riusciti tra vino e cibo.Sursum corda e calici da FM.

  5. @Andrea @Francesco, non mi permetto e non desidero entrare nel merito.
    E’ solo una considerazione, in generale sui commenti ai vari articoli, nello specifico sui vostri, firmati, che danno valore aggiunto a quel che viene pubblicato, aumenta l’interesse verso il pezzo, sale l’asticella per chi scrive e dovrà scrivere, chi legge sente di avere voce in capitolo e si accorge di contribuire…se facciamo solo scorrere le immagini, ci dilettiamo, se c’è un confronto, anche e soprattutto sulle parole, aumentiamo il diletto ed è un bene per tutti.
    Parliamo spesso di critica costruttiva, non è facile né farla né subirla, ma non è impossibile, oggi ne ho avuto la riprova.

  6. Marco, con le tue parole hai reso molto bene lo spirito che mi ha mosso e ti ringrazio. Sono la chiusura perfetta a questo confronto.
    Andrea, ti porgo virtualmente la mano e continuerò a leggerti.
    Così come continuerò a leggere il resto di questo blog, ma anche a commentarlo se qualcosa non sarà in linea con quello che mi aspetto. Perché, lo ripeto, sono molto legato a questo blog. Elencarne i motivi sarebbe troppo lungo, quindi ve li risparmio. Vi dico solo che non conosco nessuno dei suoi autori e che non ho interessi nel settore enogastronomico, quindi i motivi non sono questi. È piuttosto una questione di gratitudine per tutte le informazioni ricevute e le scoperte condivise. Accolte sempre con fiducia. Non rompetemi il giocattolo.

I commenti sono chiusi.