Spaghetti agli scampi, l’alternativa alla pillola blu, altro che food porn…


Scampi, scegliere quelli rosa chiaro nel carapace e nella testa, dovranno profumare di mare e di salsedine, avere le due chele ben salde e gli occhi neri come una donna del sud

Scampi, scegliere quelli rosa chiaro nel carapace e nella testa, dovranno profumare di mare e di salsedine, avere le due chele ben salde e gli occhi neri come una donna del sud

di Marco Galetti

L’antica farmacia ha cambiato proprietà, il vecchio farmacista è partito per un lungo viaggio e ha lasciato tutto alla sua giovane assistente che, indossando un camice non completamente chiuso, serve con disinvoltura farmaci da banco, le sue curve, che indurrebbero alla sbandata anche un pilota di formula uno, sono impreziosite da delicati tratti del viso, mentre lo sguardo, profondo, aggressivo, sfrontato e promettente è ingentilito da una splendida coda di cavallo che merita ben più di un’occhiata con la coda dell’occhio.

Così, volutamente, mi sono ferito con la carta da zucchero, tracce ematiche ovunque, il sangue, che dovrebbe rimanere in circolo, non vorrei provocasse un circolo vizioso, uno non immagina che danno maiuscolo possa fare un taglietto minuscolo, neppure in corsivo e nemmeno in grassetto, documenti macchiati, mouse macchiato, caffè macchiato, non poter usare a piacimento l’unico opponibile rende inutile la permanenza sul posto di lavoro, soprattutto oggi mentre maggio sembra già indossare l’abito d’inizio estate, non mi resta che fare un salto in farmacia.

Come si fanno gli spaghetti con gli scampi

Entro, sopportando stoicamente il dolore e la vista del sangue le mostro il danno, la farmacista, temendo possa perdere conoscenza, mi fa stendere su un lettino, poi mi tranquillizza, non è nulla di grave, con un bel cerottino applicato a dovere, la sua ferita guarirà subito, in alto il pollice, mi esorta.

Il giorno dopo torno, lei mi guarda stupita, volevo controllare la ferita le spiego, in fondo la farmacia è un porto sicuro, ho sempre fatto così anche col vecchio farmacista, venivo da lui per i malanni di stagione, per avere un consiglio su come abbassare il colesterolo e l’indice glicemico pur continuando ad eccedere con grassi e zuccheri, per debellare i virus in circolazione, per farmi controllare la pressione quando mi sentivo sotto pressione, non ci si può affidare al primo venuto…aggiungo ammiccando sperando colga il doppio senso…

Inoltre ho la gola in fiamme, le dico, è da 68 giorni che dormo con due cuscini per la tosse, oggi vorrei cambiare posizione…lei risolve il mio evidente disagio psicologico tranquillizzandomi con parole analgesiche, adesso ci sono qui io, non si deve più preoccupare, si gira per cercare un rimedio nello scaffale alle sue spalle e aggiunge, prenda questo e vedrà che i suoi problemi saranno solo un ricordo.

Ormai invaghito anche del suo lato B, cerco una scusa banale per prolungare il piacere della sua compagnia.

Potrebbe prescrivermi una pillola blu per un amico timido, le chiedo.

O fai venire il tuo amico con la prescrizione o mi racconti la verità, dice guardandomi negli occhi mentre i miei si sono appena tuffati nella sua scollatura.

Così, colto in fallo e persa ogni speranza, capitolo, il vecchio farmacista, che aveva il mio stesso problema, chiudeva un occhio, le confesso con un’espressione tra lo sconvolto e il depresso…

Niente pillola mi dice, ma se le va, stasera preparo una ricetta miracolosa, l’aspetto per cena, abito qui sopra dove viveva il farmacista, poi mi confessa, ho sempre avuto l’istinto da crocerossina, sa, il vecchio speziale ora è completamente guarito, per riconoscenza mi ha lasciato la farmacia e l’abitazione al piano superiore prima di andarsene in giro per il mondo con una ventenne, ecco la ricetta:

Concerto per scampi a quattro mani.

I crostacei sono uno dei motivi per non scegliere: le uova, la carne, i molluschi, il pesce di lenza, i formaggi, i salumi, la verdura e la frutta.

Gli scampi sono l’unico motivo per non scegliere altri crostacei: siano gamberetti, gamberi, gamberoni, gamberi di fiume, canocchie, aragoste, astici ecc.

Gli scampi vivi sono il massimo, (indimenticabili quelli di Fano o del Quarnero) ma alzi la mano o mi digiti addosso chi non li ha mai provati moribondi o a scendere,  diciamo fino a surg/cong. 

Sono ottimi crudi (rigorosamente privati del filo intestinale), fritti, tiepidi in insalata, alla griglia (attenzione all’amaro in bocca), nei risotti, di valore assoluto a vapore (per esaltarne la dolcezza) con una maionese come si deve in accompagnamento, mentre l’accompagnamento ideale sarà una quota rosa, ton sur ton.

Ma il piatto che mi lascia sempre lo stupore in volto ogni volta che lo aggredisco è una spaghettata al pomodoro con scampi, aglio , olio, prezzemolo e peperoncino, sono concesse in alternativa linguine.

Spaghetti agli scampi, dosi per due persone, per togliersi la voglia, piatto unico, porzioni abbondanti, la quantità di pasta dovrà essere direttamente proporzionale al numero degli scampi, ho provato questo piatto tante volte sia con gli scampetti, molto saporiti ma troppo piccoli che con i grossi scampi, più adatti alla griglia, ideali, a mio parere sono scampi medio grossi, freschissimi, rosa chiaro, doppia chela ben attaccata, carapace integro, invitanti al profumo e di aspetto, 8 scampi e 250 grammi di pasta saranno una giusta dose (10/300 non è un’eresia).

E’ prevista anche la versione in bianco (preferibile anche con gamberi, gamberetti e verdure), ma il sapore che il sugo di pomodoro (nel quale sono stati cotti gli scampi) conferisce alla pasta è qualcosa di superlativo.

Preparare, in una grande padella di alluminio un basico sugo di pomodoro (con pomodorini o datterini ma anche pelati di buona qualità andranno bene) con aglio, olio e peperoncino evitando di farlo restringere troppo, quando l’acqua per la pasta bolle, adagiare gli scampi nel sugo a fuoco basso e cuocere per cinque minuti gli spaghetti che dovranno essere scolati molto al dente quindi trasferiti nella padella insieme al pomodoro e agli scampi (che avranno conferito un sapore unico al sugo) per terminare la cottura insieme ad una manciata di prezzemolo fresco.

In questa versione preferisco mantenere interi gli scampi per poterne godere maggiormente dopo, non separo le teste e non azzardo alcuna bisque, essenziale in un risotto o per dare un po’ di sprint ad una preparazione in bianco (con gli scampi sgusciati e assolutamente privati dell’intestino), gli sciacquo velocemente e tolgo solo zampette e le antenne (ma anche no), tutto il resto è goduria, testa e chele incluse, se freschissimi all’acquisto vi regaleranno umori unici, buon umore ed un momento primordiale di gusto nel nutrirsi.

Un unico accorgimento, cotture a fuoco basso, delicate, gli scampi nel sughetto dovranno appena sobbollire rilasciando il loro umore, la loro polpa lentamente da trasparente diventerà bianca, poi servirà solo un po’ d’amore al momento di amalgamare sul fuoco pasta e crostacei (saltando appena a due mani e a due piedi) evitando di asciugare tutto vanificando, quindi dovendo scegliere, meglio tendente al morbido aumentando piuttosto la dose di sugo (ma senza annegarli) per evitare di riscontrare gradi di separazione tra pasta, pomodoro e crostacei.

La farmacista ha appena finito di raccontarmi la ricetta miracolosa in diretta, mentre porta la pasta a tavola mi sussurra, è questa l’alternativa alla pillola blu, poi, avidamente ma lentamente, inizia a succhiare le teste guardandomi, ecco perché porto sempre la coda, aggiunge, voglio essere sempre pronta a farlo…

 

5 Commenti

  1. Non era poi così prevedibile e banale che anche lassù al nord il blu del mare facesse “incazzare”.FM.

  2. Sono francamente disgustato per questi ammiccamenti abbastanza volgari e fuori luogo riferiti alla giovane e sfortunata farmacista. Sfortunata per aver incontrato ciò che appare come un vecchio “guardone”, forse reduce, un pò alticcio,dalla sfilata degli alpini di Rimini, rovinata, appunto da alcuni sopravvissuti del peggior “pappagallismo” italiota. Per non parlare del linguaggio piuttosto involuto, dispersivo e autocompiaciuto usato per descrivere un semplice e scontato piatto, ancorchè ottimo, della tradizione marinara. Duole anche constatare gli ammiccamenti compiaciuti di tal Mondelli, sempre presente e pronto a pontificare su tutto e su tutti, come “petrusino di ogni menesta”. Proteso a captare la benevolenza degli “amici”, ormai infesta come una fastidiosa cavalletta il già non esaltante mondo della critica gastronomica.

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