SP68 Rosso Igt Terre Siciliane 2017 Arianna Occhipinti, altri descrittivi
di Marco Galetti
SP68, sul lato B c’è scritto Triple “A”, Agricoltori, Artigiani, Artisti, una controetichetta significativa
Macinando pepe e chilometri sulla strada del cibo, nasco masticatore, mi sono imbattuto nella provinciale sessantotto, quasi al confine tra Europa ed Africa, lì attorno la Val di Noto, Vittoria, Ragusa Ibla, ricordi di Particella 34, di passi curiosi e lenti, il sole che non conosce mezze misure sotto al quale, paradossalmente, è difficile sudare.
Venni a sapere di Arianna quando la storia di una vite e quella della mia vita erano illuminate dalla luce del faro del Guardiano, stappo solo ora e dopo il primo sorso prometto di recuperare il tempo perduto, impossibile ormai perdere il filo d’Arianna.
Oltre le aspettative, nessuna aspettativa disattesa, una sorpresa col fiocco questo rosso naturale nato tre anni or sono a duecentottanta metri sul livello del mare su quella che è, probabilmente, la più antica strada del vino mai esistita.
Settanta per cento Frappato, ventinove parti di Nero d’Avola e un significativo uno per cento di determinazione&coraggio, il tocco di Arianna una donna con gli attributi da far invidia ad un maschio alfa, senza nulla togliere alla sua femminilità certificata da un cognome a prova di dubbio.
Arianna sostiene, a ragione, che siamo in prestito su questa terra, se molti lasciano un segno con opere di bene e opere d’arte, lei nella terra sta scrivendo lentamente e consapevolmente, agricoltori, artigiani e artisti, tre bellissime parole.
“…la pioggia è arrivata, seppur dosando con estrema parsimonia la sua comparsa, i venti di scirocco ci hanno fatto compagnia, ma soffiando da nord-ovest hanno mantenuto la valle al riparo dai problemi legati alla disidratazione, le piante hanno mantenuto una buona vigoria i vini del 2017 sono vibranti e freschi, gradazione media 12,50% … la squadra è stata il valore aggiunto della vendemmia, grazie a studenti di Viticoltura ed Enologia dall’Italia e dall’Europa e ad amici sommelier dagli Stati Uniti i giorni di vendemmia sono stati pervasi da una bella e felice energia” queste le parole di Arianna sulla vendemmia 2017 e quindi anche sul “mio rosso” che ho trovato straordinariamente piacevole, un rosso poco muscoloso ma per nulla debole, guizzante, godibilissimo, succoso&morbido, fresco e speziato, chissà se il pepe nero c’era davvero o ho solo sperato di averlo sentito nel corso del mio pranzo da Gilberto…
La Piana di Gilberto Farina, suprema di galletto arrostito con patate alla salvia e un calice di SP68 Rosso
La Piana di Gilberto Farina, bocconcini di manzo con finferli e polenta e un calice di SP68 Rosso
La Piana di Gilberto Farina, il piatto dei formaggi e le ultime emozionanti parole di un rosso che si farà ricordare&rigustare
Ho concluso il mio pranzo e il “mio” vino con una rara degustazione di formaggi, stracchini, pecorini, tome d’alpeggio, di varie stagionature&sfaccettature, al centro del piatto, circondato da strepitosi assaggi di capra, il bersaglio da cento, un parmigiano 160 mesi… forse un po’ troppo, diranno, per il “mio” rosso siciliano che però non si è arreso e contando sulla determinazione “infusa” da Arianna ai suoi terreni ha piacevolmente duettato con queste scaglie sapide, profumate ma non piccanti di Reggiano.
Macinando pepe e chilometri sulla strada del cibo, ho conosciuto un vino ed indirettamente la donna che l’ha prodotto, sono incontri ravvicinati ed immaginati, linfa vitale per un sognatore, incontri che ti costringono a riprendere in mano la penna, tastiera è poco poetico per un vino ispiratore… lungo la Provinciale 68 ho incontrato un rosso naturale&surreale, un vino per poeti&sognatori “sulla strada” 68 sembrava ci fosse scritto Route 66.