Somma Lombardo, Ristorante Corte Visconti
di Enrico Malgi
Somma Lombardo è una bella e ridente cittadina del Varesotto, posta lungo la statale 33 del Sempione a 300 metri di altezza. Si trova a due passi dal Piemonte, lambita dal Ticino, che ne segna il confine, e col lago Maggiore che strizza l’occhio a pochi chilometri in direzione nord. Tra le sue attrattive architettoniche spicca l’imponente Castello medievale situato proprio nel pieno centro abitato. Costruito nel IX secolo, nel 1448 esso divenne la residenza stabile dei Visconti, quando questi lasciarono Milano dopo la proclamazione della Repubblica Ambrosiana.
Proprio a pochissimi metri dal maniero visconteo, che è ancora ben conservato, è situato il ristorante Corte Visconti, da quindici anni di proprietà di Roberto Mainini che è anche lo chef del locale. In sala si destreggia con piglio sicuro il sommelier-maitre Alex Nardella. L’ambiente interno è permeato da un fascino antico, con pareti in nuda muratura su cui spiccano dipinti allegorici, archi ribassati sormontati da mattoncini rossi e il soffitto impreziosito da spesse assi di legno. Fasci di luce entrano dagli ampi finestroni e invadono la sala principale. Al centro del locale troneggia un capace e rassicurante camino, che riscalda le anime degli avventori nelle fredde e piovose serate invernali. Non c’è che dire, veramente un bel posticino, con una calda atmosfera d’altri tempi e, come valore aggiunto, la spontanea e squisita ospitalità del pàtron, che accoglie me ed il mio collaboratore Andrea Calligaro con sincera cordialità.
E allora eccoci pronti a provare i piatti di questo intrigante ristorante. L’entrée si materializza in un’insalata di carciofi crudi con pesce spada affumicato, agrumi e fetta di pane leggermente tostata.
Una cosuccia molto semplice, tanto per stuzzicare l’appetito, accompagnata da un ottimo Franciacorta Saten di Cascina San Pietro. Si prosegue con un altro appetizer: Sushi aperto di tonno scottato alla mediterranea e verdura, gradevolmente tenero e saporito.
Il vino in abbinamento è un pregevole ed azzeccato Vermentino di Sardegna Giunco 2011 dell’Azienda Mesa. Il terzo piatto è il Mac Visconti Italia-Spagna, la vera specialità della Casa: tigella romagnola che racchiude in sé il secreto di Pata Negra, con pomodori arrostiti, guanciale croccante, chips e maionese erborinata. Gli ingredienti sono bene amalgamati tra di loro e passano con nonchalance, come un colpo ben centrato della piattellista Jessica Rossi, dalla croccantezza delle patatine e del guanciale, alla squisitezza del prosciutto iberico, per terminare poi con la giusta acidità del pomodoro. Ottimo davvero! In abbinamento uno spettacolare Greco di Tufo Contrada Marotta 2009 di Villa Raiano.
Ecco la pietanza successiva: Ravioli di patate violette affumicate in crema di zafferano e pescatrice. Un piatto giocato sulle consistenze, tipicamente nordico e supportato da un’ottima tecnica. Il vino è sempre il Greco.
Si continua con un altro primo: Riso Carnaroli mantecato ai porri e limone, con capasanta e crudité. Una variante sul riso ottimamente eseguita, come una sinfonia di Beethoven.
Leggero, non scontato o monotono, anzi direi sorprendente e poi, quello che conta maggiormente, cotto al punto giusto. E questo mi fa venire in mente una lapalissiana riflessione: il risotto lo fanno sicuramente meglio al Nord Italia, mentre, di contro, la pasta riesce più buona al Sud. Anche qui io preferisco il Greco al posto del Vermentino e certamente non per puro spirito campanilistico. Il secondo è rappresentato da un Filetto d’ombrina, gamberi e asparagi su vellutata di bietole rosse.
Piatto ben centrato e sapientemente modulato per la felicità del palato. Io continuo imperterrito a preferire il Greco, embè…”Proviamo un po’ di carne, ti va?”, chiede il mio amico commensale. E carne sia allora: Lombetto di agnello in farcia con i colori dell’orto.
Tenero, gustoso, invitante. Qui lo chef riesce a fondere la sua cultura prettamente nordica con quella più tipicamente centro-meridionale, in una sorta di joint venture, seppure alle prese con una preparazione apparentemente semplice. Naturalmente qui dobbiamo per forza cambiare vino. Ecco allora che ci viene in soccorso un grande Rosso Conero Sassi Neri 2006 dell’Azienda Fattoria Le Terrazze, confezionato soltanto con Montepulciano. Coinvolgente, morbido, suadente, fruttato e ancora lievemente e piacevolmente astringente malgrado gli anni trascorsi a riposare al fresco nella ben fornita cantina del ristorante. Per terminare un classico dessert: Double mousse al cioccolato e frutti di bosco. Il palato viene resettato e pulito soprattutto dalle intriganti note boscose. Su questo abbiamo assaggiato il Passito Moscato Muscà dell’Azienda Cà del Santo di Laura Bozzi. Dolce, ma non stucchevole e connotato da un’ottima acidità.
In definitiva una gustosa piattaforma gastronomica, ricca di squisiti ed intensi sapori. In più siamo stati contornati da un ambiente fascinoso, tranquillo ed elegante. La carta dei vini, curata con passione e professionalità dall’esperto sommelier Alex, l’ho trovata molto interessante. Prezzi molto convenienti. Di sicuro è un indirizzo da consigliare a tutti i gourmet. Se vi trovate da queste parti andateci e non ve ne pentirete!
Foto di Enrico Malgi e Andrea Calligaro
Ristorante Corte Visconti
Via Roma, 9 – 21019 Somma Lombardo (VA)
Tel. 0331 254873 – [email protected] – www.cortevisconti.it
Coperti complessivi con lo spazio nel giardino interno in estate n. 100
Menù alla carta, oppure con portate predefinite con prezzi vantaggiosi.
Chiusura: Lunedì intera giornata e martedì a pranzo.
3 Commenti
I commenti sono chiusi.
Gran bella scheda di Enrico come al solito.I ravioli sembrano davvero golosi.
Non posso che concordare con Enrico sulle sue valutazioni, sempre espresse con precisione ed accuratezza.
Ne approfitto per dare il mio modesto contributo sui vini degustati, scelti e presentati in modo impeccabile da Alex.
– Franciarorta Satén – Cascina San Pietro – Sboccatura 2012 – 12,5%
Buona intensità olfattiva con prevalenza di sentori fruttati, al gusto l’impatto è piacevole e suadente con una buona morbidezza, un po’ corto nel finale.
Prodotto con sole uve chardonnay, rifermenta in bottiglia e vi rimane per 22 mesi prima della sboccatura.
– Greco di Tufo DOCG 2009 – Contrada Marotta – Villa Raiano – 13%
Olfattivamente ha sentori grassi e balsamici, in bocca fresco al primo impatto, poi viene fuori una gradevole morbidezza, persistente e con un buon equilibrio complessivo.
Prodotto con uve Greco di Tufo 100% accuratamente selezionate, la maturazione viene effettuata sulle fecce in contenitori di acciaio per almeno sei mesi e poi si procede all’imbottigliamento.
– Vermentino di Sardegna DOC 2011 Giunco – Mesa – 13,5%
Sentori floreali decisi con sfumature di erbe mediterranee, gusto pulito, fresco e sapido, consistente e moderatamente morbido.
Un vermentino di Sardegna da una zona meno tipica per questo vitigno, il Sulcis a sud-ovest. Terreni con presenza di sabbie che ne determinano una ricca mineralità, maturato in acciaio per 2 mesi e affinato poi in bottiglia per altri 2 mesi.
– Rosso Conero DOC 2006 Sassi Neri – Fattoria le Terrazze – 13,5%
Fruttoso al naso con sfumature di spezie, ricco e deciso in bocca, tannicità presente ma levigata, buon equilibrio complessivo.
Prodotto con sole uve Montepulciano da terreni calcarei argillosi e sabbiosi. Lunga macerazione sulle bucce, fermentazione alcolica e successiva fermentazione malolattica, matura in barriques prima di essere imbottigliato e affinato.
– Botritis Muscà – Moscato Dolce IGT Oltrepo Pavese – Az.Agricola Cà del Santo – 12,5%
Profumi aromatici decisi e complessi con prevalenza di frutta, in particolare l’albicocca, note anche speziate sul finale. In bocca giusta dolcezza, ricco e consistente, buona persistenza.
Prodotto con uve moscato vendemmiate tardivamente e attaccate dalla botritys cinerea (muffa nobile), fermentazione a temperatura controllata e maturazione in barrique per 24 mesi.
Andrea, sono in piena sintonia con i tuoi giudizi! Alla prossima occasione, allora.