Slow Wine 2012. Tutte le aziende con le bottiglie
Ci sono aziende che nel corso degli ultimi trent’anni hanno contribuito con il loro lavoro a riscrivere la storia del vino italiano. Grazie al loro esempio e ai vini di altissima qualità che hanno realizzato il nostro paese è riuscito a farsi conoscere a livello globale, accreditandosi agli occhi del Mondo come una delle enologie più ricche dal punto di vista dell’offerta e della qualità delle sue etichette. la lista che leggete di seguito è quella che riassume quanto detto in precdenza. Come tutte le liste va interpretata alla luce dell’epoca che stiamo vivendo e dei vini che ci sono piaciuti di più durante le nostre degustazioni. Tutte le cantine segnalate con la Bottiglia hanno almeno un vino con un riconoscimento: un Grande Vino, un Vino Slow o un Vino Quotidiano.
Abruzzo e Molise |
Barba Fratelli |
Masciarelli |
Nicodemi |
San Lorenzo |
Valle Reale |
Alto Adige Abbazia di Novacella |
Cantina Girlan |
Cantina Terlano |
J. Hofstätter |
Köfererhof – Günther Kershbaumer |
Peter Dipoli |
Stroblhof |
Waldgries – Christian Plattner |
Basilicata Musto Carmelitano |
Campania Benito Ferrara |
La Sibilla |
Montevetrano |
Nanni Copè |
Pietracupa |
Tenuta San Francesco |
Villa Raiano |
Emilia Romagna Drei Donà – Tenuta La Palazza |
Gianfranco Paltrinieri |
Monte delle Vigne |
Tenimenti San Martino in Monte |
Tre Monti |
Villa Liverzano |
Friuli Venezia Giulia Colle Duga |
Dario Raccaro |
Doro Princic |
Franco Toros |
Isidoro Polencic |
La Tunella |
Le Vigne di Zamò |
Lis Neris |
Ronco dei Tassi |
Venica & Venica |
Vie di Romans |
Zuani |
Lazio L’Olivella |
Trappolini |
Liguria Luciano Capellini |
Ottaviano Lambruschi |
Terre Bianche |
Lombardia Bellavista |
Bruno Verdi |
Ca’ del Bosco |
Cavalleri |
Ferghettina |
Mamete Prevostini |
Monsupello |
Nino Negri |
Villa |
Marche Cantine Belisario |
Fiorano |
Gioacchino Garofoli |
Moroder |
Poderi Capecci San Savino |
Sartarelli |
Tenuta di Tavignano |
Umani Ronchi |
Valturio |
Velenosi |
Piemonte Albino Rocca |
Antoniolo |
Azelia |
Bartolo Mascarello |
Borgogno & Figli |
Bricco Rocche – Bricco Asili |
Ca’ Viola |
Conterno Fantino |
Coppo |
Domenico Clerico |
E. Pira & Figli – Chiara Boschis |
Enzo Boglietti |
G.D. Vajra |
Gaja |
Giacomo Conterno |
Giuseppe Mascarello e Figlio |
La Colombera |
La Raia |
La Spinetta |
Luciano Sandrone |
Malvirà |
Marchesi Alfieri |
Marchesi di Grésy |
Marziano Abbona |
Massolino |
Michele Chiarlo |
Monchiero Carbone |
Paolo Scavino |
Piero Busso |
Poderi Luigi Einaudi |
San Fereolo |
Sella |
Vietti |
Puglia Azienda Monaci |
Cantele |
Chiaromonte |
Francesco Candido |
Mille Una |
Rosa del Golfo |
Torrevento |
Sardegna Cantina Santadi |
Depperu |
Ferruccio Deiana |
Giovanni Battista Columbu |
Pala |
Sicilia Barraco |
Feudo Montoni |
Gulfi |
Passopisciaro |
Tenuta di Castellaro |
Tenuta di Fessina |
Toscana Badia a Coltibuono |
Bindella |
Biondi Santi Tenuta Il Greppo |
Castell’in Villa |
Castello del Terriccio |
Castello di Ama |
Castello di Monsanto |
Collemassari |
Dei |
Fattoria di Montechiari |
Grattamacco |
Isole e Olena |
La Cerbaiola – Salvioni |
Mastrojanni |
Monteraponi |
Morisfarms |
Petrolo |
Podere Il Carnasciale |
Podere Salicutti |
Poggio di Sotto |
Rocca di Castagnoli |
San Giusto a Rentennano |
Stella di Campalto |
Tenuta di Trinoro |
Tenuta San Guido |
Tua Rita |
Trentino Cipriano Fedrizzi |
Ferrari |
Tenuta San Leonardo |
Umbria Castello Monte Vibiano |
Perticaia |
Tabarrini |
Valle d’Aosta Anselmet |
Château Feuillet |
Lo Triolet |
Veneto Angelo Nicolis e Figli |
Balestri Valda |
Ca’ Ferri |
Ca’ Lustra |
Ca’ Rugate |
Cav. G.B. Bertani |
Gini |
Giuseppe Quintarelli |
I Campi – Flavio Prà |
Il Filò Delle Vigne |
Speri |
Suavia |
7 Commenti
I commenti sono chiusi.
“Ci sono aziende che nel corso degli ultimi trent’anni hanno contribuito con il loro lavoro a riscrivere la storia del vino italiano. Grazie al loro esempio e ai vini di altissima qualità che hanno realizzato il nostro paese è riuscito a farsi conoscere a livello globale, accreditandosi agli occhi del Mondo come una delle enologie più ricche dal punto di vista dell’offerta e della qualità delle sue etichette…”
…E SIN QUI RABBRIVIDISCO, MI SENTO SULLE SPINE…
“la lista che leggete di seguito è quella che riassume quanto detto in precedenza…”
SONO PRONTO DAI, TIRAMI UN CEFFONE DI QUELLI CHE NEMMENO IL GAMBERO E L’ESPRESSO SOGNANO…
Benito Ferrara
La Sibilla
Montevetrano
Nanni Copè
Pietracupa
Tenuta San Francesco
Villa Raiano
MA NOOOOO DDAI! FORSE LA SILVIETTA, UN POCHETTINO VIGNACICOGNA, MA GLI ALTRI, FORSE MESSI ASSIEME NEMMENO CE L’ANNO TRENT’ANNI DI VENDEMMIE… SUVVIA!!
E POI STO NANNI COPE’, APPENA DUE USCITE…. MA STIAMO SCHERZANDO? MA COME?
Calabria completamente dimenticata o non è stata ritenuta degna di avere alcuna azienda premiata con bottiglia?
io sono d’accordo con elecamion e non capisco la signora giulia(che mi sta simpatica) quando dice che è facile sparare a zero così.
Elecamion (che nome curioso) non mi pare abbia sparato addosso a qualcuno.
Le aziende “bottigliate” mi piacciono molto ma francamente la motivazione di slow wine non può valere per tutte; ma quello che più salta all’occhio è l’assenza di cantine che veramente hanno fatto e fanno la storia del nostro vino; per citarne solo qualcuna:
valentini e pepe per l’abbruzzo; termeno e le altre cantine sociali,peter pliger,pratzner, haas, gottardi per l’alto adige; paternoster e d’angelo per la basilicata; e Mastroberardino e terra di lavoro e molettieri dove sono?; giuseppe rinaldi in piemonte non ha fatto la storia?;argiolas dove è? Gravner per dirne solo uno di friulano dove è? Ne sto dimenticando molti.
Ma veramente chi ha fatto quella ridondante premessa alle cantine “bottigliate” pensa che tenuta san lorenzo, la tunella, tenuta san francesco, nanni copè e stella di campalto (appena nati) abbiano fatto più storia di quelli che ho citato?
Stavolta Giavedoni e Gariglia hanno toppato: la premessa è troppo ridondante e le cantine veramente storiche mancano all’appello.
Per carità,credo che in loro non ci sia stata partigianeria o malafede; però non posso pensare che ci sia stata ignoranza.
Luciano, per la onestà intellettuale riconosciutagli, non può esimersi dal dire la Sua.
grazie a luciano in anticipo.
Dire ” la lista va interpretata alla luce dell’epoca che stiamo vivendo etc etc ” è una contraddizione di termini rispetto a “Ci sono aziende che nel corso degli ultimi trent’anni hanno contribuito con il loro lavoro a riscrivere la storia del vino italiano”.
La storia è la storia; non c’entra nè il gusto vostro/nostro personale , nè l’epoca che stiamo vivendo (che è la cronaca e non la storia).
In definitiva, mancano molte cantine storiche per poter dire che quelle citate hanno fatto la storia……
D’accordo con Vincenzo. Debbo constatare che fra le cantine “storiche” mancherebbero, per esempio, Librandi (Calabria) e Tasca d’Almerita (Sicilia) per citare solo le prime che mi vengono in mente. Mentre, per esempio, gli amici di Tenuta di Fessina, pur con solo 4 anni di vita, sono in fase di fortissima ascesa, ma non credo si possano considerare “storiche” nel reale significato del termine. Forse la corretta interpretazione della lista “bottigliata” possono darla solo i due curatori o, forse, sarebbe stato meglio scrivere una premessa diversa. Senza complicarsi troppo la vita… :-)
per umberto:tutto esatto
Cannada quanto è banale; però mi permetta di manifestarle comunque tutta la mia simpatia.
Lei s’indigna per cosa, per il mio anonimato? Fa parte del gioco, quindi lo accetti o chieda all’editor di questo blog di censurarmi.
Non credo di aver affermato nulla di inappropriato.
Lei ha scorso la lista? Ha un minimo di cognizione di cosa stiamo discutendo o il mio anonimato le fa vedere solo rosso e basta?
Le do un paio di argomenti su cui magari trattare una riflessione anziché “sbraitare” eccentricamente, rilegga quindi attentamente: “Grazie al loro esempio e ai vini di altissima qualità che hanno realizzato il nostro paese è riuscito a farsi conoscere a livello globale, accreditandosi agli occhi del Mondo…”
Nessuno discute della qualità del lavoro, il merito andava valutato diversamente.
Musto Carmelitano, per quanto una bella realtà in Basilicata è un’azienda che ha appena un paio di vendemmie alle spalle. lo stesso Nannicopè, che pure fa un buon vino (e so botte in enoteca, lo sa?), ma cosa hanno mai siginificato in appena due-tre anni agli occhi del mondo? Ma dov’erano i degustatori di fronte ai vini di Mancini? o di vestini campagnano? o della cantina di venosa a 4 euri…
Eh già, per lei è normale mettere sullo stesso piano mostri sacri come Garofoli, Quintarelli, Conterno e… Nannicopè. Eh già, premiare Mastroberardino o Maffini per esempio era scontato….
Ecco Cannada, argomenti su questo e lasci stare la sterile polemica sul mio anonimato.
Piuttosto mi dica, che dice, me lo consiglia il Taurasi di Ferraro?