Sinergie dei Sensi: un nuovo modo di bere i vini rossi della Puglia
di Enrico Malgi
Che la Puglia allevi il maggior numero di viti a bacca rossa autoctone di tutta l’Italia e che da esse ne tragga vini tra i migliori in assoluto è un fatto ormai scontato ed affermato. Presi singolarmente i vari primitivo, negroamaro, nero di troia, bombino nero, malvasia nera, susumaniello, ottavianello, aleatico, ecc. sono sempre in grado di proporre eccellenti vini territoriali. Vini che, a parte qualche denominazione come il Salice Salentino, sono prodotti quasi sempre in purezza e riflettono compiutamente il territorio di appartenenza.
Una brillante idea, che esce fuori da questi schemi, è stata partorita recentemente dall’Anarchico del Gusto con un progetto semplice ma efficace e che ha coinvolto alcune aziende territoriali e specie varietali differenti. E’ così è nata Sinergie dei Sensi che ha curato la confezione di due innovative etichette, ottenute grazie alla collaborazione di quattro diversi viticoltori regionali, che hanno unito le loro forze e risorse per promuovere in modo originale una parte dell’eccellente produzione vitivinicola pugliese.
La prima bottiglia ha riguardato i tre vitigni più importanti della Puglia: negroamaro, primitivo e nero di Troia, uniti in un solo blend denominato Rosso Puglia Igp e che prevede in parti quasi uguali l’impiego del negroamaro dell’azienda Palamà di Cutrofiano, del primitivo di Gioia del Colle di Pietraventosa e del nero di Troia di Antica Enotria di Cerignola. Il vino così ottenuto è stato prodotto in duemila esemplari ed è stato imbottigliato nella Cantina di Palamà. Maturazione di dodici mesi parte in barriques e parte in botte grande, prima di passare in boccia. L’alcolicità raggiunge i quattordici gradi. La bottiglia è commercializzata soltanto attraverso il canale Ho.Re.Ca. e si vende al modico prezzo di 12,80 euro.
Colore intensamente rubino scuro, con riflessi purpurei. L’impatto olfattivo predominante è di complessi aromi fruttati del sottobosco, intrecciati poi a nuances di amarena e di prugna. A seguire variegati profumi floreali, erbacei e di composite ed affascinanti spezie orientali, come la noce moscata, i chiodi di garofano ed il pepe nero. L’ingresso in bocca è subito accattivante per il piglio tannico solo in parte levigato, per la non eccessiva alcolicità, per l’ottima e soave freschezza e per la seducente morbidezza. Inoltre il vino si propone al palato con equilibrio, armonia, sensualità, rotondità e frutto masticabile. Note sapide e minerali contribuiscono all’ampia e finale persistenza. Vino molto interessante davvero, contraddistinto da un ottimo prezzo e da preferire sui piatti sostanziosi della terragna cucina pugliese.
Il secondo vino in degustazione è stato il Primitivo Puglia Igt, confezionato fifty-fifty con le uve varietali provenienti dall’areale di Manduria della Vinicola Savese di Sava e da quello di Gioia del Colle di Pietraventosa. Il vino è stato imbottigliato da Savese, sempre con duemila pezzi, con lo stesso prezzo di 12,80 euro e stessa distribuzione. Maturazione del vino per dodici mesi in barriques di primo passaggio e con una parte che è stata elevata per otto mesi nei capasoni. Quindici i gradi alcolometrici.
Colore rubino. Subito grande forza al naso con note fruttate rosse, seguite rimandi floreali e vegetali, vaniglia, di tostato, di balsamo, di liquirizia e di goudron. Palato vigoroso e tenace, caldo e supportato da un’intelaiatura tannica incisiva, ma corroborante e raffinata. Il vino esprime austerità, corposità e struttura, ma anche freschezza e morbidezza accattivante. Un rosso viscerale, profondo, screziato, sanguigno e segnato da una naturalezza espressiva, derivante da un frutto maturo e polposo. Le due anime del primitivo, quella pianeggiante del Tarantino e quella collinare gioiese, si integrano a meraviglia e, quindi, possono coesistere benissimo insieme. Percezioni finali di persistente frutta secca. Da abbinare a piatti succulenti ed elaborati.
Degustando questi vini unici nel loro genere, mi sono convinto che l’esperimento sia pienamente riuscito e che questa piacevole novità sia destinata a proseguire nel tempo. Almeno me lo auguro. Prosit!
[email protected] – www.sinergiedeisensi.it
[email protected] – www.anarchicodelgusto.it
3 Commenti
I commenti sono chiusi.
Massimo Corrado (Go Wine) organizza mensilmente a Roma degustazioni a tema:una molto intrigante si chiama”buono non lo conoscevo”.Per mio conto potrei anch’io dire la stessa cosa riguardo al tuo interessantissimo (come sempre)articolo.Ma attenzione.Quando si va in giro(in questo caso nel web)parlando di vini prodotti in quantità confidenziali e quindi praticamente introvabili sarebbe il caso di tenerne da parte almeno una bottiglia per gli amici più esigenti per non correre il rischio di mettere in serio pericolo la suddetta amicizia.A buon intenditor poche parole!FM..
Caro Francesco, purtroppo non possiedo bottiglie dei due vini in questione, perché naturalmente mi sono serviti per il mio report. Vuol dire che la prossima volta che ci incontriamo scegli tu nella mia cantina i vini da degustare, va bene? Per quanto riguarda poi Massimo Corrado, pensa che sono stato socio di Go Wine per oltre dieci anni ed a Vallo avevamo fondato il club del Cilento. Sulla rivista sociale bimestrale ho anche scritto qualche articolo sui vini cilentani. E pensa che proprio con Massimo ho iniziato la mia collaborazione con questo blog nel maggio 2010 facendogli un’intervista durante una manifestazione tenutasi all’hotel Westin Palace di Piazza della Repubblica a Milano. Questo per diriti che lo conosco bene. Si tratta sicuramente di una persona molto competente e gentile, con cui ho avuto un bel rapporto di amicizia. Ciao.
Sono stati consegnati di persona proprio oggi .felice di averli entrambi,domani incominciamo gli assaggi .fantastico .grazie Marianna