Simone Saraceni vince la prima edizione di “Birra e Fritto – Una Storia d’Amore 2022”
di Bruno Sodano
Palazzo Petrucci è stata la cornice del contest “Birra e Fritto – Una Storia d’Amore 2022” organizzato da 50 Top Italy in collaborazione con il Birrificio Fratelli Perrella. Il vincitore di questa prima edizione è Simone Saraceni de La Topperia Hamburger & Beer, a Montorio al Vomano in Abruzzo.
Durante la fase di assaggio, la giuria ha proposto di assegnare un ulteriore premio: miglior abbinamento della birra con il fritto, conquistato da Fabio Russo di Farù – Cucina d’Autore sito a Nocera Superiore, provincia di Salerno. Tommaso Luogo, presidente dell’Associazione Italiana Sommelier ha sottolineato l’intelligenza nel giocare sui toni dell’amaro.
Ex aequo, troviamo gli altri tre finalisti che hanno comunque eseguito un ottimo lavoro: Giuseppe Prinzo, Antonio Sirica e Fabio Russo.
Una giuria ampia e variegata, selezionata nel mondo della gastronomia sia giornalistica che specializzata, all’assaggio: Barbara Guerra, Luciano Pignataro, Albert Sapere Assunta Fanelli, Antonio Cialdella, Bruno Sodano, Lino Scarallo, Laura Guerra, Claudio Greco, Renato Rocco, Giuseppe Giorgio, Sabrina Sifo, Antonella Amodio, Elena Scarici, Annacarla Tredici, Andrea Giuliano, Francesco Corrado, Tommaso Luongo, Christian Cutino, Perrella Giuseppe, Alfonso Oliva, Giuseppe Gargiulo, Ettore Paolucci, Emanuela Perrella.
Prima competizione che mira a porre l’attenzione sulla birra artigianale di qualità in unione ad uno dei capisaldi della ristorazione mordi e fuggi italiana: il fritto. Abbinamenti creati ad hoc con diverse declinazioni creative e di gusto, attraverso una visione consapevole e sostenibile dell’alimentazione, vista dagli occhi dei giovani talenti. 20 i posti disponibili inizialmente, con candidature arrivate da tutte Italia, da professionisti della ristorazione (pub, birrerie, hamburgherie, ecc.) under 35 con una comprovata esperienza nel settore.
Abbiamo chiesto ai finalisti come è nata l’idea del fritto proposto e le risposte hanno tutte una cosa in comune: l’amore.
Simone Saraceni con la Pecora alla Callara 2.0, ha pensato a questo fritto afferrando un ricordo profondo nella sua mente: “un piatto che cucinavo sempre con mio nonno paterno”. Lo spezzatino di pecora è un piatto tipico della tradizione abruzzese, e Simone lo ha riproposto in forma di polpetta dal consumo veloce e semplice. Un morso capace di regalare forti emozioni, in un contesto confortevole e familiare. L’abbinamento con L’Ambrata del Brenta è perfetto, perché il gusto deciso ha trovato terreno fertile nelle note dolci, amare e speziate di una delle birre più amate del brand.
Giuseppe Prinzo, di Villa Trentova Pizzeria e Cucina, invece, dal Cilento, ha portato “Dal Nostro Orto”. Un tocco sostenibile che prevede l’utilizzo di vegetali: così la creazione di Giuseppe riesce ad entusiasmare davvero tutti. Compresi i vegetariani, che spesso si ritrovano in pizzeria a non poter gustare un buon fritto, perché nella maggior parte dei casi, i tipici antipasti fritti, quali frittatine e arancini, includono la carne. La Fravort di Cantina dona spensieratezza finale ad un pensiero che mira a “deliziare” con estrema tecnica e semplicità.
Antonio Sirica, parte importante della pizzeria Le Parùle di Ercolano, ha voluto omaggiare Napoli e la sua regina delle pizze, portando Le Margaritelle. L’idea nasce dal far provare la margherita in un solo boccone. Il pomodorino del piennolo del Vesuvio è l’attore principale, privato della polpa, con all’interno ricotta profumata alla menta e condita con sale e pepe. Preparato il “boccone”, viene pastellato in farina di riso e birra bionda fravort. Un vestito croccante e leggero che viene adagiato su crema di basilico e granella di nocciole. Il tutto in abbinamento ad un’Ambrata del Brenta.
Infine, Fabio Russo, da Nocera Inferiore, ci fa assaggiare la sua Ricotta croccante con sale, pepe e crema di porcini. Fabio ripropone un suo “cavallo di battaglia” nato insieme al suo percorso professionale. Un lavoro che si è evoluto negli anni grazie anche alle diverse opportunità che ha saputo cogliere. Interessante è la lavorazione della ricotta di Bufala, che è riuscita a stupire anche i palati abituati a questo latticino, che hanno avuto modo di assaggiarla in una veste elegante, succulenta e allo stesso tempo priva di siero. L’abbinamento con la Fravort Triple rende perfetto e armonioso il tutto, tanto da aver vinto il Premio come Miglior Abbinamento proposto nella competizione.