Siculento ad Agropoli: c’è un po’ di Sicilia in questo Cilento
Siculento
Via Campanina, 73, 84043 Agropoli SA
0974 184 8170
Orari venerdì cena
Sabato e domenica pranzo e cena
Gli orari e i giorni di apertura subiranno modifiche in Estate
di Francesca Pace
Metti la bellezza di un paesaggio indomito, aggiungi il mare che si sfiora con il cielo all’orizzonte e metti piatti che profumano di Trinacria, la somma delle parti darà Siculento.
Sulle colline di Agropoli, nel Parco Nazionale del Cilento, a poche curve dal lungomare e lontano dalla calca, c’è un posto incantevole dove la Chef Francesca Sorrentino propone piatti di ottima fattura.
Non dimentica le sue radici ma le eleva a rami ricchi e fruttuosi. La sua cucina infatti resta concreta e molto godibile, un’esperienza gastronomica che fonde i capisaldi siculi con le materie prime cilentane. I cavalli di battaglia da lei proposti sono potenti.
Il connubio tra le due aree geografiche è assolutamente da provare.
Ben fornita anche la cantina, che presenta etichette nazionali e internazionali.
Siculento è una perla da scovare in questa zona che spesso offre menù turistici per turisti dimenticando una fetta di avventori che vuole mangiare bene, pagando il dovuto.
I piatti sono appaganti, confortevoli e le porzioni sono decisamente abbondanti, direi sopra la media dei classici ristoranti. Da qui si esce ben sazi e direi anche molto felici.
Da amante sia della Sicilia che del Cilento per me è stata una piacevolissima scoperta.
La sala interna è luminosa, grazie all’arredo prevalentemente bianco che cattura tantissima luce e molto semplice, perfetta per accogliere gli ospiti in questo periodo, ma ciò che incanta è la terrazza: la immagino accarezzata dal venticello fresco delle sere estive. Non vedo sinceramente l’ora di tornare per godere di nuovo di cotanta piacevolezza.
Il menù ovviamente cambia in base alla stagionalità e in base a ciò che offre il mare in quel momento ma alcuni piatti restano sempre in carta e meno male direi.
Bruschetta Sorrentino: fetta di pane arrostita con pesto di pistacchio di Bronte, alice sott’olio, stracciata di Bufala Caseificio Salati, pomodorino confit e cucunci.
Una bruschetta che è molto più di una bruschetta. Anche solo questa potrebbe bastare. Salato, dolce, umami. Croccante, morbido, c’è davvero tutto ciò che serve per far fare al palato un giro di giostra. Lodi al cucunci.
Pane e panelle: nulla da aggiungere, basta solo pronunciarle queste due parole.
Arancina al ragù di suino di Nebrodi.
Enorme, come solo quelle Siciliane sanno esserlo, conserva sotto una ottima panatura un cuore morbido e filante. La temperatura interna non lavica la rende molto golosa e apprezzabile. Un manufatto gustoso e saporito che si fa mangiare fino all’ultimo chicco di riso.
Busiate con pesto di pistacchio di Bronte, gambero rosso cotto e crudo.
Le busiate sono un tipo tipo di pasta che oscilla tra il fusillo e il bucatino. Attorcigliate su loro stesse accolgono perfettamente ogni tipo di condimento. In questo caso il pesto di pistacchio di Bronte (originale) e il gambero cotto e crudo ci stavano divinamente.
In abbinamento alle pietanze ho scelto un Verdicchio dei Castelli di Jesi, Casal di Serra, ma come vi dicevo c’è ampia scelta qui, fatevi consigliare tranquillamente!
Anche il dessert qui parla di Sicilia: cannoli e cassate home made, sono una deliziosa chiusura.