Sfumature di rosa, nel risotto e tra le righe, ricetta vintage per cuori in affanno
di Marco Galetti
Bollicine rosé, code di gamberi e pompelmo rosa, manca solo la pantera, sono quasi tutti qui gli ingredienti necessari per due persone:
Duecento grammi di riso carnaroli.
Sei code di gambero surgelate.
Brodo vegetale (se si trovano gamberi freschi, azzardare un bisque, arricchire il brodo utilizzando le teste e gli scarti dei gamberi sgusciati, altrimenti desistere).
Un pompelmo rosa.
Un cucchiaio d’olio, poco sale, uno spicchio d’aglio (che andrà solo strofinato sulla pentola per dare profumo e garantire la delicatezza del risotto) pepe (facoltativo) e un altro cucchiaio scarso d’olio per la mantecatura finale.
Niente cipolla, niente burro, niente erbe aromatiche né secche, né fresche, l’idea è quella di un risotto delicato, la dose di acidità delle bollicine e del pompelmo incontrano la dolcezza del gambero, pochi colori, pochi ingredienti, un gioco di sfumature.
Bollicine rosé dalla Franciacorta, il vino ideale in abbinamento, mezzo calice insieme al succo di mezzo pompelmo servirà per sfumare il riso.
Dopo aver strofinato uno spicchio d’aglio sul fondo della pentola, far tostare il riso in un cucchiaio d’olio, a tostatura avvenuta sfumare il riso con un bicchiere scarso di bollicine rosé “arricchito” dal succo di mezzo pompelmo, l’acidità, il colore e la nota lievemente amarognola del pompelmo troveranno successivamente l’intesa perfetta con le code di gambero.
Portare il risotto a cottura bagnandolo con brodo vegetale bollente e mescolando delicatamente, non far mai mancare il brodo al riso ma non sommergerlo, il riso non deve attaccare né annegare, personalmente tengo il brodo proprio sulla linea di galleggiamento, un minuto prima che sia pronto, aggiungere le code di gambero sgusciate, liberate del filo intestinale, lavate e tagliate, dividendole prima per il lungo e poi ancora a metà (ogni coda in quattro, quindi), cuocere non più di un minuto e togliere dal fuoco.
A questo punto, regolare di sale, aggiungere la polpa di mezzo pompelmo rosa e un cucchiaio scarso d’olio, lasciar riposare un paio di minuti coperto, poi mantecare velocemente in modo energico e servire subito, un po’ di pepe nero macinato al momento ci sta bene ma toglie un po’ di profumi e delicatezza aggiungendo il suo profumo e un po’ di sprint.
Gamberi freschi di Santa Margherita con la loro bisque e il profumo di mare sono preferibili alla versione vintage e casalinga con le code surgelate, ma vogliamo mettere il valore aggiunto di aver condiviso questo piatto, in tempi non sospetti, con una che aveva il mare negli occhi..
Mi venne ad aprire scalza, indossava una tutina nera aderentissima, sembrava una pantera, le unghie dei piedi dello stesso colore dell’orecchino di corallo che le pendeva dal lobo sinistro.
Ci eravamo conosciuti sulle piste, sciava molto meglio di me, che non mi decidevo ad affrontare quel muro…la rividi all’ora dell’aperitivo, davvero ti piace cucinare, mi disse, poi aggiunse, vieni a farmi un risottino…ti aspetto stasera a cena.
Mi presentai con una bottiglia di bollicine rosé, oltre al riso trovai delle code di gambero surgelate e un pompelmo rosa, sgusciai i gamberi , divisi il pompelmo a metà e le versai un calice di rosé…
…fuori ci saranno stati dieci gradi sotto zero, ci infilammo sotto il piumone, sembrava una pantera, ho ancora, da qualche parte il suo orecchino di corallo.
2 Commenti
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Sbalorditivo! Comunque stai attento alle pantere e non solo quelle rosa dell’ispettore Closeau!
Se avessi le tue vibrisse mi accorgerei prima di certi pericoli…