Aglianico a Roma: Il seminario dedicato al Taurasi di Mastroberardino 2012-1997
di Antonio Di Spirito
E arrivò il giorno tanto annunciato!
Oltre settanta aziende hanno portato in assaggio i loro vini ai tantissimi appassionati ed operatori del settore, che hanno affollato oltre ogni aspettativa le due sale del Radisson; due i seminari pianificati, che hanno registrato il tutto esaurito e lunghe liste di attesa, impossibili da soddisfare.
Dopo ul lungo peregrinare fra i banchi d’assaggio, Il mio tour si è chiuso nel secondo seminario della giornata, condotto da Luciano Pignataro, coadiuvato dall’enologo Massimo Di Renzo; una verticale di Taurasi Radici di Mastroberardino di ben otto annate dal 2012 al 1997.
La tipicità, lo stile sobrio e la fedeltà alla tradizione sono le peculiarità di questo vino; in 15 anni (tale è l’escursione delle annate in assaggio) sono successe molte cose: dai nuovi stili portati già negli anni ’90 da produttori emergenti, all’innalzamento termico, diventato cronico negli ultimi 10 anni; eppure questo vino, al di là delle differenze dettate dall’annata, è rimasto fedele a se stesso.
I vini erano tutti in gran forma, integri ed in ottimo equilibrio; con sfumature dettate dall’annata. Per ragioni organizzative sono stati suddivisi in due batterie da 4 vini.
Non è stato esercizio facile cogliere le differenze fra le varie annate della prima batteria;
- nella 2012, dopo un inizio pigro, è venuta fuori la potenza e la compattezza del sorso;
- la 2011 ha un tannino leggermente polveroso, ma l’acidità galoppante e la speziatura intensa ravvivano il sorso;
- la 2009 si presenta con note vegetali aromatiche di gran pregio e qualche nota ematica; sempre alte acidità e speziatura;
- la 2007 vira verso profumi terziari più nobili, accompagnati da note di china e iodio.
Nella seconda batteria, in ottemperanza alla legge di Murphy, sono capitate le due annate estreme nella scala di gradimento:la 2006 e la 1997.
- la 2006 porta ancore i segni di un’annata piovosa e tardiva, pur avendo acquistato un po’ di eleganza;
- nella 1999 si notano i primi cenni di evoluzione nei profumi; il tannino è ancora vibrante, il sorso è succoso e speziato;
- nella 1998 prevalgono i profumi di cenere; il tannino è intenso e levigato, il sorso è fresco e progressivo;
- l’annata 1997 fu decretata la migliore del secolo ed ancora oggi, nonostante abbia superato i 21 anni, ha molte cose da dire! Le note balsamiche e mentolate si fondono con i profumi di frutta croccante; il sorso è pieno e progressivo con tannini imponenti, acidità e speziatura!
Un commento
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ma la tanto blasonata 2001 non era in batteria?