Selida, il nuovo Gewurztraminer di Cantina Tramin
di Giulia Cannada Bartoli
Quest’anno al Vinitaly, sono stata a Nord, spaziando in particolare tra Veneto, Alto Adige e Friuli, anche perchè da un’indagine fatta presso i più accreditati enotecari napoletani, ho scoperto che i partenopei amano molto i bianchi di queste regioni e i rossi veneti.
Selida, l’ultimo nato di casa Tramin – cooperativa di circa 300 soci, con una media di un ettaro di proprietà per socio, coordinati dal direttore tecnico Will Sturz. La Cantina si trova a Termeno con i vigneti terrazzati ad un altezza media slm di 500- 600mt. Il nome dato al vino farebbe pensare aprofumi e atmosfere esotiche, invece pur trattandosi di un Gewurztraminer, vitigno aromatico per antonomasia, ci ritroviamo nel bicchiere un vino che viene da vigne di circa 30 anni, a circa 300 – 500 mt slm esposti a sud est; piccoli appezzamenti terrazzati tra i più scoscesi del territorio, il che fa si che le piante possano godere a lungo dell’esposizione al sole, favorendo lo sviluppo e l’intensità dei profumi. Il vino è in purezza, il terreno è in gran parte marna dolomitica, famosa per generare uve di accattivante mineralità e con una concentrazione di profumi particolarmente seducente.
L’ escursione termica è molo marcata: le temperature notturne molto basse fanno si che il bagaglio aromatico del vino si esprima in un quadro olfattivo ad altissimi livelli di complessità, con molteplici sfumature.
Il nome risale a radici profonde del territorio alto – atesino, infatti il termine ha origine molto antiche e pare derivi dall’allora lingua locale “l’alto tedesco antico” a significare quello che oggi si definisce piccolo maso, una realtà agricola di minime dimensioni tipica di queste valli. Al bicchiere il vino appare di un colore giallo paglierino intenso con pagliuzze dorate. Al naso sprigiona una potenza aromatica elegante e seducente: la caratteristica rosa che si evolve dal floreale – fruttato verso note speziate, in particolare, litchi.
L’ingresso al palato colpisce subito per la rinfrancante e forse inattesa freschezza, che ben si bilancia con morbidezza e mineralità; la persistenza è fuori dal comune per la tipologia. Il vino fermenta in acciaio e riposa in bottiglia per 15 mesi dal momento della vendemmia, Tramin, che può contare su circa 260 ettari vitati, produce circa una trentina di referenze tra base e selezioni dai bianchi, ai rosati e ai rossi tutti tipici del Trentino Alto Adige, accomunati, ognuno con le sue caratteristiche da un ottimo rapporto qualità prezzo; Selida ad esempio arriva in enoteca a circa 12 euro e viene imbottigliato con tappo in vetro. Abitualmente il Traminer si accompagna a cibi poco grassi, a volte piccanti e aromatici. Selida non fa eccezione, lo berrei come aperitivo con accostamento regionale allo speck, o per un abbinamento più moderno sceglierei del pesce crudo ben marinato e speziato. Da qualche temo infatti, in più ristoranti italiani troviamo il gewurztraminer in abbinamento alla cucina asiatica, in particolare a quella giapponese di gran moda in questo periodo.Vedo bene il Selida anche su un risotto alla zucca o al radicchio mantecato con un formaggio erborinato o su carni bianche speziate. Si esalta al massimo con i crostacei , gamberi, aragosta, scampi, anche crudi, lo troviamo infatti nei tanti Sushi – bar che stanno nascendo come funghi in tutto il paese. Se dovessi pensare ad un abbinamento con la nostra cucina partenopea di tradizione, andrei su un piatto piccante (bilanciato dalla morbidezza del vino) come ad esempio la pasta e ceci insaporita da peperoncino piccante o da ‘nduja calabrese; oppure due abbinamenti tipicamente napoletani, antichi ed estremi?…
” ‘ O purpo co’ o’ rruss” (polpo bollito in acqua e sale e condito con olio extravergine e un particolare estratto piccante fatto in casa, a base di olio, una notevole quantità di estratto di peperoncino e aglio nostrano); dello stesso periodo, la trippa al sugo, dove a fine cottura si aggiunge peperoncino piccante secondo il gusto. A Napoli siamo molto piccanti!
Cantina Tramin Kellerei
Strada del Vino 144
Termeno (Bz)
tel.0471-096633
www.CantinaTramin.it
traminer in purezza
affinamento: 15 mesi acciaio e bottiglia
bottiglie totali prodotte: 1.800.000 circa
ettari vitati 260
vitigni: traminer, pinot bianco, pinot grigio, sauvignon, chardonnay, malvasia, schiava, lagrein, pinot nero, merlot, cabernet.
Un commento
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Da tempi non sospetti amo ripetere:vini di montagna da bersi al mare.Cantina che con grande difficoltà contende il piccolo territorio alla più redditizia produzione di mele.Prodotti di buona fattura venduti un filo meno del giusto.Qualche dubbio sul piccante.Personalmente trovo questo vino piacevole su una mozzarella nuda e cruda o su uno spaghetto con asparagi selvatici e con un odore di pomodoro,ma de gustibus………PS.Ogni due anni a Termeno si organizza uno dei carnevali più ancestrali cui io abbia mai partecipato:vale il viaggio.FM.