Scomposto Benevento Bianco Igt 2015 | Tenuta Sant’Agostino
di Enrico Malgi
Ci sono delle date e delle immagini che restano scolpite indelebilmente nella memoria di ognuno di noi e che al momento opportuno tiriamo fuori con sentimento e nostalgia. Il 28 agosto è la festa di Sant’Agostino e proprio in quel giorno la famiglia Ceparano era solita riunirsi tutta insieme nella vigna di Solopaca per festeggiare l’onomastico del capofamiglia. Profumi, colori, divertimento e spensieratezza erano le prerogative di quel beato periodo, che purtroppo nel tempo era andato inesorabilmente spegnendosi man mano. Poi tutto ad un tratto i fratelli Raffaela, Carlo, Mimmo e Gennaro, sempre impegnati in altre attività, hanno voluto che si ripristinasse quella gioiosa tradizione familiare, riproponendo insieme con i propri figli quel rito magico che li rendeva estremamente felici.
E così dal 2013 i quattro fratelli, spinti da grande passione, hanno riavviato l’azienda di famiglia intitolandola Tenuta Sant’Agostino in onore del loro padre. Tredici gli ettari di proprietà in conversione biologica e biodinamica di cui la metà vitati, insistenti su un territorio molto vocato per la viticoltura, posizionato com’è tra il Monte Taburno ed il fiume Calore. Hanno chiamato come consulente enologico Vincenzo Mercurio, che li ha guidati passo dopo passo verso una minimale ma ottimale produzione di alta qualità. Appena ottomila le bottiglie prodotte annualmente, frutto della vinificazione di soli tre specie varietali: aglianico, malvasia e trebbiano.
In questi giorni ho degustato l’etichetta Scomposto Benevento Bianco Igt 2015. Solo malvasia, che dopo la fermentazione è stata affinata in acciaio per un anno e poi è stata elevata in bottiglia per tre mesi. Tenore alcolico di tredici gradi. Prezzo finale sotto i 15,00 euro.
Colore giallo paglierino, con riflessi dorati. Fine, delicato ed allo stesso tempo intenso e complesso il classico bouquet. In evidenza note di albicocca, di mandorla, di agrumi, di litchi, di muschio, di salvia, di fiori d’arancio, di mughetto, di ginestra, di rosa canina e di citronella. Lievi note speziate, in particolare cannella e chiodi di garofano, vanno poi a completare il fraseggio olfattivo. L’attacco in bocca denota ottima freschezza, fragranza, sapidità ed eleganza. Progressione al palato dinamica, vivace, morbida, cristallina, setosa e piacevole. Finale vellutato e godibile e che seduce poi per i richiami fruttati e floreali già percepiti al naso. Da preferire come aperitivo, oppure su un bel piatto di linguine ai ricci di mare.
Sede a Solopaca (Bn) – Via Cupa, 8
Cell. 393 5051862 – 333 4354077
[email protected] – www.tenutasantagostino.com
Enologo: Vincenzo Mercurio
Ettari di proprietà: 13, di cui 7 vitati
Bottiglie prodotte: 8.000 – vitigni: aglianico, malvasia e trebbiano
4 Commenti
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Interessante.A cominciare dalla significativa scritta in latino:adoro le persone che fanno le cose per bene.Valore aggiunto è senz’altro la mano felice di Vincenzo a trattare la malvasia come ampiamente dimostrato anche nel Cilento.Ad maiora da Francesco Mondelli.
Caro Francesco, come sai la malvasia, originaria del Peloponneso, possiede varie anime e si estrinseca in tante tipologie. Essendo un vitigno aromatico, il vino che se ne ricava non è sempre molto abbinabile, ma direi che sopperisce benissimo con un fruttato ed un floreale molto espansivi. E poi quella vena dolce arruffiana il palato.
Pienamente d’accordo con quanto letto. Ho avuto modo si assaporare questa Malvasia grazie al pensiero ricevuto da amici. Molto gradito. Quanto lascia al palato è un sapore complesso ed equilibrato.
Adoro questo vino, che ha un non so che fine seducente ed evoca gli odori e i profumi delle nostre terre. Consigliato a tutti!