Dieci anni della “Scippata”, il Tintore di Tramonti
di Adele Elisabetta Granieri
Un serpente di tornanti che attraversa le gole delle montagne, un comune che non ha centro, ma si articola in tredici frazioni che conducono adagio dal Valico di Chiunzi alla costa: questo è Tramonti, gioiello nascosto nell’entroterra amalfitano, terra di boschi di castagni e querce e agricoltura arcaica, lontana dallo scintillio della Costiera Amalfitana.
Su quei pezzi di terra coltivati a gradoni, da cui spesso si scorgono meravigliosi scorci di mare, più simili a giardini pensili che a terreni agricoli, vengono piantati a sostegno delle viti i pali di castagno provenienti dai boschi limitrofi, a formare quella che si chiama “pergola tramontina”.
È qui che nasce il Tintore, vitigno che grazie all’isolamento e alla vicinanza al mare, ai venti che dalla costa risalgono le gole di Tramonti, ha tenuto alla larga la fillossera, mantenendo inalterato il patrimonio ampelografico. Viti centenarie a piede franco, come quelle della “Scippata”, vigneto della famiglia Apicella, che si trova nella frazione di Capitignano. Le piante dai tronchi possenti, hanno forme sinuose, quasi a formare un monumento a cielo aperto, su quei terrazzamenti letteralmente strappati alla montagna. È da questo vigneto, orgoglio di Giuseppe e del figlio Prisco, enologo dell’azienda dopo gli studi ad Alba, che nasce “A’ Scippata”, il vino più rappresentativo dell’azienda a base di Tintore a cui concorre una piccola percentuale di Piedirosso.
È grazie alle lungimiranza di produttori come Giuseppe Apicella, che sul finire degli anni ’70 fu tra i primi ad imbottigliare il Costa d’Amalfi, che il Tintore di Tramonti vive nuova giovinezza. Iscritto al Registro Nazionale delle Varietà di Vite solo dal 2010, trova sempre più spesso espressione in monovitigno, oppure abbinato ad Aglianico e Piedirosso che compongono il blend della Doc di questa specifica sottozona.
Il Tintore è un vitigno difficile: soggetto alla colatura dei grappoli, giunge a maturità molto tardivamente, richiedendo una vendemmia a fine ottobre o, nelle annate più fredde, addirittura a novembre. Dà vita ad un vino dai tannini astringenti e dall’acidità sferzante, che solo l’affinamento e l’azione del tempo riescono a domare.
Un rosso dalla straordinaria longevità, come dimostrano le vecchie annate della “Scippata”, in degustazione a Ravello in occasione della prima verticale dall’annata 2000 alla 2010: vini ancora giovanissimi già dal colore, un viola intenso impenetrabile, che col tempo diventano maestosi, possenti, capaci di sorprendente finezza ed eleganza. Di straordinario equilibrio l’annata 2004, oggi perfetta da stappare e molto promettente la 2010, da conservare gelosamente in cantina ancora per qualche anno.
L’Azienda Agricola Apicella è a Tramonti – Fraz. Capitignano – Via Castello S. Maria, 1 Tel. 089 856209 – Fax 089 876075 – Cell. 346 12642001 [email protected] – www.giuseppeapicella.it