Scafati, Civico 141: una proposta giovane che ha già tanto da dire
di Marina Alaimo
Scafati nell’agro nocerino sarnese è terra di agricoltura alla quale con prepotenza l’edilizia ha sottratto spazio. Attraversando il paese spuntano un po’ ovunque e nei luoghi più impensabili gli orti di chi non sa rinunciare al rapporto con la terra. Sono piccoli e ben curati. Anche il ristorante Civico 141 ne ha uno e non perché sia di moda, ma è semplicemente l’orto di famiglia che si continua a curare. Ovviamente da quando c’è l’attività ristorativa i prodotti finiscono inevitabilmente nei piatti degli ospiti.
A condurre il locale è una squadra di giovanissimi, tutti sotto i trenta. I padroni di casa sono Carlo Virzo e sua moglie Giusi Anacro. In cucina Francesco Lupo di 22 anni e Aldo Sorrentino di 24, un po’ timidi nell’approccio, ma decisi nel lavoro, propongono una serie di piatti che ben coniugano le proprie giovani idee con la grande materia prima che la Campania sa offrire. E’ questo il tema portante anche in sala dove l’ambiente è molto curato e parla un linguaggio attuale ed in continua evoluzione. Ogni tre mesi vengono esposte le opere di un artista diverso che cambiano la veste della sala creando dinamicità e tenendo ben lontana la noia. E’ strano come un esempio così attuale della grande energia e vivacità che narra la ristorazione un po’ in tutto il mondo si concretizzi nella provincia interna solcata da un anima rurale. Il grande parlare, l’attenzione costante e martellante dei media in effetti incoraggia di continuo i giovani ad intraprendere questa strada ed a perfezionarsi nelle cucine di chi ha macinato già un bel po’ di strada. Tutto ciò riesce a comporre un’offerta molto variegata ed in molti casi di alta, medio alta e altissima qualità. Un po’ come accadeva qualche secolo fa con la grande musica, proposta ed esaltata di continuo riuscendo a forgiare musicisti ed opere meravigliose e senza tempo. Uno dei grandi vantaggi di un posto come questo consiste nel poter godere di un buon servizio, di piatti gustosi e stimolanti e di una carta dei vini interessante mantenendo dei prezzi easy. Si offrono due menù degustazione a 30 e 35 euro, ma anche consumando alla carta la spesa per un pasto completo cambia di poco. E allora si parte con un elemento molto utilizzato da queste parti e che ritroveremo anche nel secondo: benvenuto di baccalà mantecato su vellutata di datterino giallo di Battipaglia e germogli di soia, con due elementi territoriale di grande impatto gustativo.
In antipasto la cotoletta di lampuga su schiacciatina di broccoletti e maionese di arancia: un modo divertente e vivace di proporre un pesce povero e di esaltare i sapori con la determinazione dei broccoletti ,la spinta acida della maionese e l’aroma della buccia di arancia.
Con il primo i sapori esplodono al palato: spaghettone di Gragnano, aglio, olio, peperoncino e noci su salsa di alici, al profumo di limone.
Grande ritorno del baccalà con il mussillo cotto al vapore , delicatissimo e ben sodo grazie alla cottura al vapore con puttanesca scomposta, realizzata con un ottimo pomodoro San Marzano che dà una sferzata di sapore e acidità.
Ancora crema ai cereali e uva fragola in pre dessert e finale in dolcezza con la mousse di ricotta e cannella con cialda alle mandorle e crema di zucca di Bagni.
Il ristorante Civico 141 è in corso Trieste 141, Scafati (NA). Tel. 081 8506366 mob. 3297217232 [email protected]
Un commento
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Un posto più unico che raro, per una città come scafati, sempre troppo avara di proposte gastronomiche di qualità.
Pertanto da proteggere con le unghe e con i denti, soprattutto con quest’ultimi in quanto mezzo necessario per poter gustare i deliziosi piatti del Civico. Ad maiora e complimenti a tutto lo staff da uno scafatese emigrante.