Sapori e profumi d’Abruzzo a casa Ciavolich con Mattia Spadone del ristorante La Bandiera di Civitella Casanova (Pe)
di Andrea De Palma
Una serata all’insegna della valorizzazione dei prodotti tipici e della tradizione, quella organizzata da Chiara Ciavolich presso la sua storica cantina di Miglianico – da visitare assolutamente.
Un’idea di co-marketing sposata in pieno per far conoscere a un pubblico attento, le varie sfaccettature di un territorio vivo e dinamico sotto l’aspetto agroalimentare.
A unire in “motrimonio” due belle realtà come l’azienda agricola De Preposto di Loreto Aprutino e quella di Pietropaolo Martinelli a Farindola è stato Mattia Spadone giovanissimo chef del ristorante stellato di Civitella Casanova (Pe) ha interpretato il Galletto di De Preposto e la ricotta, nonché il pecorino di Farindola di Martinelli.
L’uso nella ristorazione del termine “km zero” sta diventando uno strumento di marketing per molti, un modo di emergere fittiziamente in un mercato della ristorazione oggi in cerca d’identità. In questo contesto abbastanza caotico, abbiamo una certezza, che giovani come Mattia nascono già da una cultura vera di territorio e di uso dei prodotti del contadino e dell’artigiano di vicino casa.
Giovani allevati e allenati da famiglie nate dal lavoro di duri anni di lavoro nelle cucine e, non in ristoranti fighetti che partono con le cotture a bassa temperatura, senza passare dalle padelle vere…!!!
Il menu si apre con una tartar di manzo che sposa una sfoglia di grano arso con salsa di mandorla amara: che dire inizio soft, delicato e ricco di sfumatura armoniche. Il Pecorino di Ciacolich completava un abbinamento non banale. Ricco di fiori di arancio e note agrumate nei profumi, pulitissimo ed fine con un gusto giustamente fresco e ricco di spunti minerali.
Il top del menu è stato questo raviolo dai colori brillanti e dal magnifico connubio con la ricotta di Martinelli.
Strappalacrime l’interpretazione del Gallo e Granaglie: da non crederci la sobrietà e la classicità delle cotture attuatele, stop alle basse temperature e si ritorna ai carboni, e ai fondi tirati con la carcassa del volatile. Complimenti a Mattia per aver sposato la cultura della cucina della madre con nuove logiche di interpretazione del piatto.
Il dessert con la Bollamisù ha piacevolmente chiuso una serata conviviale e ribadito la modestia di questo giovane chef.
Per un approfondimento sui produttori vi rinvio al seguente link…