Sant’Agata sui Due Golfi. La pizzїata di Gino Sorbillo con le dop campane al Don Alfonso
di Tommaso Esposito
Gruppo di DOP in un esterno.
Parafrasi viscontiana per descrivere la Pizzїata di Gino Sorbillo nel giardino di Don Alfonso.
Notate: abbiamo ormai brevettato il più convenevole lemma.
Il forno è caldo e aspetta il momento giusto.
Ore 13,30.
Loro Eccellenze son pronte.
Campania DOP e IGT al gran completo.
Manca qualcuno, ma è giustificato.
Gino per l’occasione ha arricchito l’impasto con i germi di grano.
Più integrale di così.
Si comincia.
Pizza con Bufala, olive Nocellara, Fagioline Paesanelle e San Marzano secco.
Saporitissima la verdura di Pietro Micillo.
Manco il tempo di farla.
Sparita. Gradita agli ospiti in attesa.
E promissio boni viri?
Mantenuta.
Ecco la pizza con la cipolla ramata di Montoro, pomodori di Sorrento e fiordilatte.
Trionfale la felicità di Lello Tornatore che sulla ramata ci ha scommesso.
Allegria sovrana.
Tutto procede bene.
Si inforna la Pizza con pomodori di Corbara, mozzarella e Olio de le Peracciole degli Iaccarino.
E’ sorridente e felice la padrona di casa.
Con Giovanna Voria è giunto dal Cilento un meraviglioso pane di fichi.
Fichi secchi sono nell’impasto con gherigli di noci.
Si assaggia e si gusta come una volta. Con i fichi freschi.
Anche una grande treccia di mozzarella de Il Casolare di Alvignano fa bella figura.
Appena tre ore di salamoia.
Avrà tempo fino a stasera di maturare, ma nessuno resiste.
Si va all’assalto. E merita.
Un po’ di ricotta, mozzarella e il prosciutto di maiale nero casertano allevato ai Trianelli di Luciano Di Meo.
Che dire? Succulenta.
Il nero scorzone, estivo tartufo di Bagnoli Irpino, ha l’onore della grattugia.
E cade sulla Pizza con la crema di Ceci di Cicerale e fiordilatte agerolino.
Sapori decisi e profumo intenso.
Ancora una volta Lello Tornatore.
Con il suo prosciutto di montone.
Si adagerà sulla pizza con mozzarella e fichi freschi del cilento.
Pizza con Provola e limone. Basta così.
Che cos’altro si può dire. Profumatissima. Con il basilico anche.
Il mito. Ora. Sentori antichi di formaggio. Intensi.
Il Conciato Romano de La Campestre.
Liliana Lombardi è qui con Luciano di Meo.
Per questo conciato Sorbillo prepara la pizza con i ceci neri.
Il legume misterioso. Dalle Murge alla piana di Cicerale. Fantastico.
Pizza Spiedino a finire. Si fa per dire.
Qua volano di stramacchio pizze a misura e a richiesta.
Innumerevoli. Non riesco a seguirle.
Pizza spiedino, dicevo.
E’ l’occasione per dire: per letto semplicemente il San Marzano. Quello di Agrigenus. Doc Doc.
E il caprino dei Lattari ripassato nelle le noci di Sorrento Tostate.
Con l’uva .
Dolce croccante contrasto.
E’ l’ora dei saluti.
Gino abbraccia felice la moglie.
Beh questa volta son contento anche io.
27 Commenti
I commenti sono chiusi.
GRANDE SHOW GINO COMPLIMENTI. GRAZIE PER LE PIZZE CHE GENTILMENTE MI HAI FATTO GUSTARE DELIZIOSO CONTINUA COSI’.
Non poteva esserci miglior posto se non un luogo incantevole e raffinato come il “Don Alfonso” per fare arrivare le prelibatezze della nostra bellissima terra nelle mani del Maestro Sorbillo che ancora una volta ha nobilitato la Pizza (quella Vera) facendola salire sulle tavole dei più esigenti clienti…”i critici” e raccogliendo lo stupore di tutti ad ogni nuovo abbinamento di colori e di sapori
Gran bell’esperienza….Grazie
a (not so) typical saturday…
Un grazie a Gino che mi ha fatto vivere una giornata di emozioni al Don Alfonso!
La pizza che diventa vera e propria gastronomia con le migliori eccellenze campane.
Peccato che mancava il grande Lucianone, ma ci rifaremo sicuramente.:-)
una meraviglia, Gino sempre più bravo, Giovanna deliziosa( e scommetto che il pane coi fichi fosse tuo, Giò!) e Luciano Furia, per una volta, senza macchina fotografica al collo :-)
Ciao Luisa,
giornata stupenda, ma……..vedi su FB e anche ieri sono stato serpe la solita peste!!!!!!
Luc
Non commento l’evento perchè gia il 16 agosto lo stesso evento e stato fatto dal il Sig. Pepe Franco al Don Alfonso,..e non autoinvitato come questo, Se vedete le foto di quel giorno non troverete nemmeno una pubblicità occulta,…invece qui tanti sponsor.
Portiamo avanti la pizza ma con sani principi.comunque per me Franco Pepe e stato il migliore, anche dal video su youtube si vede la sua professionalità, e non si notano sponsor.
buon lavoro
Luigi hai scoperto l’acqua calda! Sorbillo ha fatto questa cosa per recuperare il terreno e imitare Franco Pepe che sta su un’altro pianeta. Mi meraviglio che questo blog da spazio alla pubblicità del duo Savino/Sorbillo
a ben pensate, se mi riferiscono il vero, l’unico aspetto dequalificante del secondo appuntamento rispetto al primo era la presenza di pappa-gano principe dell’abbuffata aggratis con la scusa di un sito clandestino
Molti interessanti (sic) questi commenti così costruttivi da iniziare con “non commento” per poi sparare giudizi gastronomici molto opinabili, offese gratuite a pizzaioli e blogger (concorrenti?), e notizie false (vedi foto del 26 luglio di Gino Sorbillo con Ernesto Iaccarino): commenti tanto istruttivi che in futuro quando leggeremo altro post degli stessi estensori (almeno di quelli che hanno avuto la decenza di no rimanere anonimi sapremo che peso dargli.
mi complimento per il duo Savino/Sorbillo
Di pibblicita’ e balle varie non voglio dire nulla, ma certo stride nell’augusto convegno la presenza, inquietante e’ dir poco, di lello Tornatore. Meno male che si e’ limitato a cipolle e un po’ di prosciutto. Se portava la sua mitica pezzogna rovinava la giornata, poco ma sicuro. Tra l’altro immagino che mentre lui stava li’ a far tagliare il prosciutto da altri , il resto della sua famiglia stesse faticando per le solite centocinquanta persone a tenuta montelaura. Ma questa e’ un’altra storia…..
Dormi tranquillo, tanto la coscia del montone di Bargecchia…non c’interessa!!! ;-))
Bella storia, i nostri pizzaioli sono in gran forma! Io credo che avrei adorato la pizza con la crema di fagioli di Cicerale e il Fiordilatte di Agerola. Mi permetto di osservare come Alfonso Iaccarino, e con lui Ernesto, da chef, abbiano fiutato prima d’altri il gran fermento che c’è nel mondo della pizza. Iaccarino li osserva, li apprezza (e degusta) e li stimola. Cosi’ deve essere: una gara a far sempre meglio ad essere numeri uno. Ma quel che è importante sopra tutto è rimanere sempre uniti, non farsi mai dividere. Perchè questi pizzaioli sono tra le cose più belle che la regione possa vantare e potranno affermarsi solo con uno sforzo congiunto in nome della vittoria di una terra bistrattata. La missione non è la supremazia personale ma quella della città e della regione nel Mondo. Napoli ha da dire molte cose. E questa volta c’è davvero da ascoltarla per la pizza scorre nelle vene di questa gente.
Ha ragione Monica, sempre meglio rimanere uniti e non farsi dividere, ma evidentemente qualcuno non ha ancora ben recepito questo messaggio, cercando di oscurare in ogni dove il lavoro e il sacrificio delle persone serie. Io credo che c’è solo da essere orgogliosi di queste eccellenze campane, che portano alto il buon nome della nostra regione fin troppo e comunemente bistrattata da tutti. Franco Pepe e Gino Sorbillo sono due maestri della pizza molto seri e professionali, non vivono di invidie, come qualcuno in malafede vuole far credere, Hanno entrambi condiviso la loro arte, proponendola però in maniera diversa, tutto qui. Nessuno imita nessuno e a dare prova di ciò c’è una fotografia scattata il 26 luglio che testimonia l’incontro per l’organizzazione svoltosi ieri al “Don Alfonso” tra Ernesto Iaccarino e Gino Sorbillo, quindi checchè ne dicano i nostri commentatori “anonimi”, non c’è stata nessuna volontà di “copia e incolla”. Viva la pizza e viva le eccellenze gastronomiche campane!
L’iniziativa di Gino fa parte di un programma di promozione secondo me ben pensato e che coniuga la pizza all’alta ristorazione. Una verità scontata per le i gourmet, ma che deve entrare ancora nel senso comune tanto che quando c’era il periodo delle vacche grasse, negli anni ’90, la prima cosa che un ristorante faceva se voleva cambiare di livello era appunto togliere la pizzeria. Molti adesso l’hanno rimessa.
La pizziata di Franco Pepe del 16 aveva un tono più conviviale, informale, non era stato preceduto da alcun comunicato perché si è trattato di una bella idea di Maurizio Cortese.
Tutto qui. Che ben venga tutto, hanno ragione Monica e Dora: mai come adesso la Campania è fortissima. Ed è destinata ad esserlo sempre di più proprio per le sue carrateristiche: tipciità, tradizione, non omologazione, flessibilità, capacità di stare sui diversi segmenti del mercato e mi si consenta, la strepitosa qualità dei prodotti del territorio.
Ieri la squadra del blog si è dovuta dividere, solo in Campania, tra Sant’Agata, Tufo, Gragnano, Striano, Torrecuso, per citare gli eventi più importanti in programma e di cui diamo conto. Una prova della vivacità e l’ottimismo con cui il Sud sta attraversando questa fase. Come, tanto per fare un altro esempio, il programma di Slow Food Campania a Cheese e il peso sempre crescente dell’associazione regionale, tra le prime ormai per numero di iscritti in Italia.
Io ero uno degli invitati, non auto invitato, a Don Alfonso il 16 agosto e il 3 settembre. Ed è vero quello che dici, Luciano. Due eventi diversi. Si…Ma dopo le foto con gli sponsor (e c’erano molte), le strette di mano, ecc .. ho avuto il tempo di ascoltare e guardare Sorbillo, che ha un desiderio sincero di promuovere non solo pizza, ma la Campania. Ho ascoltato mentre Sorbillo, e NON gli sponsor (no comment), ha parlato dei prodotti. Ho guardato come lui e lo chef Ernesto Iaccarino hanno lavorato insieme, a discutere e condividere idee. Ho visto mentre hanno creato una pizza insieme. Ridendo…scherzando…imparando…
Peccato che ‘noi’ che assistere a questi eventi farsi prendere in pubblicità … il ‘chi ha fatto cosa prima, seconda o terza …’
E ‘un peccato che’ noi ‘siamo sempre in cerca criticare invece di costruire…
Condivido in pieno il pensiero di Karen. Putroppo il successo suscita sempre invidie, Ieri si poteva palpare con mano, o meglio con la lingua, che non era solo una congrega di sponsor in cerca di visibilità ma una ricerca di nuovi/antichi sapori, con combinazioni in quasi tutti i casi eccezionalmente riusciti.
MI sembra ovvio che se un prodotto c’è qualcuno deve pur produrlo!!!! Se poi questi sono prodotti di nicchia, che io per primo vorrei tanto sapere dove compare, non vci vendo nulla di “immorale” nel promuoverli.
Questa sorta di polemica mi pare piuttosto sciocca. Un manipolo di pizzaioli (e speriamo siano sempre di più), di concerto, in maniera coordinata, chi prima chi dopo, chi in mezzo e chi mai, stanno conquistando l’attenzione degli addetti al settore. Sanno interagire con i grandi chef e i grandi chef se ne interessano. Non c’è necessità – affatto – di precisare, secondo me, nè il prima nè il dopo, nè il come o llquanto, la forma, lo stie, semplicemente non si può andare tutti insieme a La Mecca, ma prima o poi tutti ci vanno con il cuore in mano a presentare il dono che portano in cuore. E nessuno fa differenza se uno è arrivato prima o dopo. L’importante è andare. Per i pizzaioli interagire con un maestro che tanto spolvero ha portato alla nostra cucina, vale a prescindere. Per di più perchè è un dialogo tra pari. Non c’è sudditanza: l’arte della pizza non è di serie B. E’ molto chiaro. Ora: bando alle chiacchiere. Ci sono ancora tanti pizzaioli che potrebbero andare da Don Alfonso (ammesso che avesse tempo e voglia) o da un altro chef che se ne interessasse. Li aspettiamo tutti e li ringraziamo per il loro lavoro, appassionato e competente, che accende i riflettori su persone, prodotti e storie.
Ecco, articoli come questi dovrebbero leggersi più spesso, sui blog e altrove, che la nostra pizza, anzi, quella con la P maiuscola stanno conquistando l’attenzione degli addetti al settore, stanno superando confini impensabili fino a poco tempo addietro, la pizza entrerà con la sua grande dignità nel mondo della ristorazione, quella giusta, quella che merita.
Il senso di questi eventi presentati da Franco e Gino e interagire con i grandi chef e chi piu di loro sono in grado di farlo. Complimenti, davvero.
Le polemiche sterili vanno fatte morire, quindi comincio con i complimenti, continuo con la sincera invidia e rilancio due proposte: la prima (che già feci in occasione del racconto della “verticale” di Enzo Coccia) è quella di rendere questi eventi delle serate aperte al pubblico, magari con un prezzo adeguato ad un menu degustazione, come appunto fanno i grandi chef.
La seconda più che una proposta è un’incredulità: com’è che in tutta Italia (milano, roma) si organizzano eventi di portata nazionale ed internazionale relativi alla gastronomia e ai buoni prodotti e a Napoli no?
E’stata una grandiosa giornata che mi e’ stata raccontanta da mamma Liliana e da questo bell’articolo che Tommaso Esposito ha riassunto con dovizia e foto davvero belle.I colori e i profumi delle eccellenze campane presenti sulle meravigliose pizze di Gino hanno ancora una volta dimostrato che con la passione e tantissima umilta’ si possono raggiungere eccellenti risultati non solo di qualita’ ma anche di immagine. Infatti il messaggio che arriva all’esterno e’ uno solo: la campania felix esiste ancora e e se la smettiamo di fare polemiche assurde e banali (condivido in pieno il pensiero di Luciano, Monica, Karen e Dora) e ci teniamo tutti e dico tutti mano nella mano possiamo in qualche modo salvare quella parte ancora sana e vera che abbiamo. E’ lodevolissimo il lavoro che stanno facendo questi bravi artigiani della pizza perche’ potrebbero anche starsene a casa a riposare invece di fare km e km nei loro giorni liberi (sacrificando il tempo da trascorrere con la famiglia) in giro per l’italia da milano a roma a l’aquila etc etc portando con se’ un intero territorio oltre alla cultura campana e della pizza napoletana. Ringraziamoli sti ragazzi invece di criticarli e continuiamo a sostenerli giorno dopo giorno insieme a tutti gli altri della categoria che fanno grandiosi sforzi per salvare uno dei tanti “made” campani ancora esistenti prima che qualcuno ce lo copi e imiti…perche’ cari miei mentre noi stiamo qui a discutere o litigare sul perche’ ed il come c’e’ chi ci osserva con grande pignoleria apprendendo segreti e facendo rete con il loro territorio! Settembre e’ un mese pienissimo di eventi sia campani che nazionali in cui tutti noi dovremo essere unitissimi e sopratutto desiderosi di trasmettere un unico messaggio: La Campania e’ buona, pulita e giusta. Manuel
Bravo Manuel
Definitivo, Manuel!
che bello vedere due rappresentanti della provincia casertana.bravi lo meritate
salve io sono una pizzaiola e anche io ho partecipato all’evento che ha visto come protagonista Gino Sorbillo…Io del mondo della pizza non conoscevo nulla mi ci sono trovata per puro caso da quando il pizzaiolo che lavorava per me ci ha lasciati da un giorno all’altro per partire ed andare non so dove… Mi sono rimboccata le maniche e ho cercato di fare il mio meglio… più lo facevo e più mi appassionavo… man mano ho conosciuto Savino che grazie alla sua semplicità e la sua passione per la foto mi ha dato un aiuto grandissimo… mi ha fatto conoscere GINO SORBILLO e molto spesso io vado a trovarlo e gli presento delle mie novità e lui molto gentilmente mi corregge e mi da dei consigli per farmi migliorare ed accrescere senza alcun scopo… Il messaggio che gino vuole trasmettere con l’evento PIZZA NAPOLETANA Gourmet non è quello di capire chi è più bravo o meno ma semplicemente presentare i prodotti genuini che la Campania offre…. tutte le persone che lo hanno sostenuto in quella giornata sono tutte persone che lo apprezzano e lo stimano perchè la sua PASSIONE per la PIZZA e gli ingredienti naturali e genuini che la caratterizzano è UNICA e COINVOLGENTE… Gino è una persona eccezionale e fa tutto con il cuore e senza scopo di lucro… continua così Gino!!!!! ancora tanti complimenti per l’emozioni che ci hai trasmesso in quella giornata e per gli aiuti che mi dai ogni giorno… ti apprezzo tantissimo e ti stimo
come sempre Gino si dimostra un vero figlio di una Napoli fatta di storia, tradizione,cultura ecc.ecc. coinvolgendo e facendosi coinvolgere in eventi che vengono fatti solo per passione e amore del proprio lavoro. sono onorato di avere un collega come te e’ il piacere di dire che sei un vero amico.
Salvatore Di Matteo