San Gennà…Un Dolce per San Gennaro: Ferdinando De Simone, pastry chef del Lorelei di Sorrento, vince la sesta edizione del contest
Di Carmen Autuori
Più che una sfida il contest San Gennà…Un Dolce per San Gennaro, giunto alla sesta edizione, si attesta sempre più come occasione di “confronto creativo” come dichiarato da Antimo Caputo, Ad dell’omonimo Mulino.
L’evento è targato Mulino Caputo e ideato da Dieffe Comunicazione di Carmen Davolo e Daniela Marrapese.
Nove i pasticcieri che anche quest’anno hanno dato prova di grande professionalità nella realizzazione di monoporzioni che, secondo il regolamento, avrebbero dovuto presentare una serie di caratteristiche: un ingrediente scelto tra le referenze Agrimontana, sponsor tecnico dell’evento, riconosciuta in Italia e all’estero, per la qualità dei suoi marrons glacés, per i canditi, le confetture, le marmellate; un elemento di colore rosso (ispirato al miracolo del sangue del Santo) e/o un ingrediente di colore giallo (in riferimento all’appellativo “faccia gialla”, con cui ci si rivolge al Santo per richiedere il miracolo), inoltre il dolce in monoporzione deve essere facilmente trasportabile, una sorta di souvenir goloso che viaggia e diffonde l’enorme fede del popolo napoletano verso il Santo.
Nella magnifica sala di Palazzo Petrucci, affacciata su uno scenario da cartolina -il mare di Posillipo, palazzo Donn’Anna ed il Vesuvio – la giuria, composta da Antimo Caputo, Sal De Riso, presidente Ampi, dal Relais Dessert Luigi Biasetto, campione mondiale di pasticceria, dal bistellato Gennaro Esposito de La Torre del Saracino ed il veterano dei pasticcieri napoletani Sabatino Sirica, non senza difficoltà ha decretato vincitore dell’edizione 2023 Ferdinando De Simone, ventottenne pastry chef del ristorante stellato Lorelei di Sorrento.
Miettc a man tu, la sua proposta dal nome beneaugurante, che prende spunto da un diffuso modo di dire tutto campano per rivolgersi ai santi, è una monoporzione agli agrumi di Sorrento, realizzato con la Caputo Pasticceria, arricchito con fior di ricotta, omaggio ai Monti Lattari, ganache al cioccolato fondente Sao Thome, amarene Agrimontana e un infuso di fiori estivi e basilico. Quest’ultimo il tocco di classe che denota una grande formazione tecnica acquisita sia sui banchi dell’università – è laureato in tecnologie alimentari – che nelle cucine dei grandi ristoranti italiani.
“Sono felicissimo di questo premio e dico ai giovani come me: impegnatevi, studiate, sognate e vedrete che ogni traguardo diventerà raggiungibile – dice, emozionato De Simone-. Ogni giorno deve essere una sfida a migliorarsi e a superarsi. Questi concorsi sono fondamentali, che si vinca o no. Sono l’occasione per ricercare nuovi abbinamenti, mettersi alla prova e confrontarsi con i colleghi.”
Guglielmo Cavezza, di Mommy Caffè a Cicciano ha presentato L’ Anima di San Gennaro una frolla con ganache a limone, biscotto morbido al pistacchio, composta di amarene e amarene semi candite.
Incantesimo, invece la frolla alle nocciole con amarene e meringa, di Raffaele Cristiano della Pasticceria artigianale Raffaele Cristiano di Napoli.
Tutta napoletana la proposta di Giuseppe Cristofaro, della Pasticceria Dolce Voglia di Frattaminore: Miraculum è un babà racchiuso in una sfoglia, completato da amarene e crema chantilly.
Anche l’Umbria, terra di Santi, ha voluto omaggiare San Gennaro. Antonio Della Monica, de La Casa Rossa del Castello di Postignano, ha presentato Il miracolo…di San Gennaro.
Presso La Forneria di Napoli si potrà assaggiare la monoporzione con cuore di confettura di albicocca Dolce Miracolo, messa a punto dal giovane Giorgio Maiorano.
Mentre presso la Pasticceria Biagio Martinelli di Aversa, in provincia di Caserta, si potrà ordinare il pasticciotto San Gennaro: pasta frolla, caprese d’Amalfi, fragole confit, crema di ricotta al limone.
Chiara Naclerio, pastry chef presso il ristorante La Corte degli Dei di Agerola, con il suo sablée Speranza&Passione ha unito sacro e profano: il dolce si è caratterizzato per gli spiccati sentori di liquore Strega del cremoso alla vaniglia.
Elegantissima la proposta di Maria Varone dell’Hilton Sorrento Palace dove sarà proposto Emblema di San Gennaro, monoporzione di mouse di formaggio con noci e cuore di amarene, impreziosita da una piccola ampolla di zucchero soffiato contenente sfere di succo di amarena gelificato.
In esposizione i busti di San Gennaro e il corno napoletano, veri e propri capolavori del Maestro Ferrigno.
Non poteva mancare ‘O Miraculo, il cornetto in oro 24 carati dedicato al patrono da Rocco Cannavino, in arte Zio Rocco che sarà venduto per un solo giorno, il 19 settembre, nello store di Napoli come accade da più di un decennio.
“Per noi giurati diventa ogni anno più difficile scegliere un unico vincitore: ciascuno di questi giovani pasticceri dà davvero il meglio di sé – così Antimo Caputo ha espresso tutta la sua soddisfazione– Mi sento di dire che stiamo centrando il nostro obiettivo principale che è quello di coinvolgerli in un confronto creativo per una pasticceria innovativa e di grande qualità. Le proposte in gara sono sempre più leggere, scenografiche e vicine ai gusti delle giovani generazioni. Un compito impegnativo quello che affidiamo ai concorrenti: è più facile lavorare su qualcosa che esiste da tempo, infatti, piuttosto che creare un dolce ex novo. Ci piace molto che, nel corso delle edizioni, si stia definendo la forma del dolce, che è un tondo; che vengano esaltati sempre di più i colori del Santo: il rosso e il giallo, che si lavori molto sulle consistenze: pasta frolla, sfoglia, impasti croccanti e fragranti e che si ricerchino sapori naturali.”