Salerno, ristorante Aladino di Pietro Rispoli. Buona cucina in città
Via Dei Canali
Tel. 089.229972
Aperto a pranzo e a cena
Chiuso la domenica sera e il lunedi
Pietro Rispoli è lo chef patron che ha determinato la svolta nella ristorazione a Salerno. Nel capoluogo campano, sonnolento e svogliato come tutte le città medie di provincia italiane, si passava dalla tradizione della cucina familiare al precotto, spesso senza vie di mezzo e curiosità. Negli anni ’90 Rispoli, ingegnere di studi, come ben si evince dalla sua perfetta e millimetrica pasticceria, continuò l’opera del padre al Cenacolo impostando una cucina essenziale, pulita, con accostamenti che oggi appaiono normali che che all’epoca erano rivoluzionari.
Poi la decisione di trasferirsi in campagna, a San Cipriano Picentino, dove ha affinato la pignola ricerca di materia prima di territorio senza però avere le soddisfazioni che si sarebbe aspettato: un po’ gli anni di crisi economica, un po’ la logistica, ché il fuoriporta salernitano è verso la Costiera, un po’ la zona dove gli amministratori hanno fatt grandi promesse senza però dedicarsi ad altro che alle solite licenzze edilizie.
Di questi giorni la decisione di tornare e aprire Aladino, nel cuore del centro storico del capoluogo, nell’antico castrum romano labirintizzato da longobardi e normanni. Cammini e senti davvero i secoli di storia, tra i vicoli in cui Pietro è cresciuto, vicino al vecchio municipio pre-fascista. Il locale è accogliente, massimo 30 posti a stare stretti, le figlie Annamaria e Rosaria, entrambe sommelier, in sala, menu degustazione a 35 euro, massimo 40 alla carta con una buonapolitica di vini al bicchiere e ricarichi giusti.
Pietro è uno dei pochissimi cuochi in Campania a capire anche di vino.
La cucina è semplice, comprensibile a tutti, centrata sui prodotti del territorio e la spesa al mercato del pesce, una tardizione ben ripulita con la tecnica e alleggerita nella presentazione. L’attenzione, tra l’altro, all’hotellerie non è venuta meno.
Dunque un percorso sereno, in cui è possibile fare il confronto con la cucina della csa e poi fare il paragone, tranne che con il pesce, dove il nostro si esibisce in buoni accostamenti con l’orto, e ovviamente le carni.
Sempre gradevole la partenza, con salumi, ricottine, tranci di focacciao o di parmigiana, un chiaro manifesto di cosa si vuole essere e come proseguirà il pranzo.
Tra i primi, classici della tradizione campana, i paccheri alla genovese, perfetti, e lo spaghetto con le vongole su passata di ceci. Un buon allungo ai frutti di mare.
Moderno il modo di trattare il pesce, con buoni accostamenti dell’orto di stagione
Sui dolci, lo abbiamo accennato, gioca la precisione della formazione da ingegnere: buoni, classici, saporiti.
Insomma, i salernitani ritrovano il loro executive chef. E anche noi siamo contenti, diciamoci la verità.
15 Commenti
I commenti sono chiusi.
La prima cosa che salta all’occhio è la cremina degli spaghetti , da provare assolutamente…!
ci sono stato qualche giorno fa e devo dire che è stata una vera e propria rapina….non c’è che dire, ho assaggiato cose sublimi e rispoli in cucina è un vero Artista…..ma 35€? ho fatto proprio na rapina :-)
a Salerno città possiamo tranquillamente affermare che è il numero 1, anche se è riduttivo considerati i concorrenti…
Ciao Gotha…. 35 euro x un menù degustazione è caro?” a Napoli riesci a mangiarti giusto nà pizza! ;)
Mi sa che non hai letto con attenzione Roberto ;)
Ben detto Gotha!!!…e se ci riuscite, voi salernitani, non fatelo scappare di nuovo….come avete fatto in passato con lui e con qualcun altro, in tempi molto più recenti, che hanno voluto portare la svolta nella ristorazione del capoluogo Campano sonnolento e svogliato !!!…;)
Ci sono stato venerdì sera… Un’emozione incredibile sederm i di nuovo alla tavola dello chef che ha cambiato la direzione della ristorazione salernitana… L’uomo della svolta insomma, in una città altrimenti condannata a “spaghetti e vongole” e “impepata di cozze”. Pochi fronzoli, ma tecnica raffinata e fantasia a servizio di una mission (quasi) impossible: regalare a Salerno un ruolo chiave nella geografia gastromomica regionale, mettere finalmente una freccia affilata nella faretra di una città finora relegata ad un ruolo da comprimaria nel ricco panorama campano, trasformare il vaso di coccio della cucina salernitana in qualcosa di più forte e duraturo. L’ennesima sfida che (ri)parte, e non poteva essere altrimenti, dal centro storico merita di essere giocata dall’unico “Top player” lo0cale. Grazie Pietro e ben tornato.
Anche se in ritardo, grazie per il tuo commento, spero di rivederti presto , gli amici fanno bene al morale.
Ragazzi, sono commosso,grazie di aver giudizi positivi nei miei confronto.
Saluti da tutti dell’ALADINO
Bentornato Pietro, però mi raccomando le porzioni…. mi sembrano un pò troppo ridotte.
Grazie Giovanni, scusa ma mi sembrano perchè sei stato da noi, oppure dalle foto.
Nessuno mi ha detto di essersi alzato da tavola non sazio, fammi sapere prendo atto del tuo giudizio.
Spero a presto, saluti
…..dalle foto, certo. Ma spero di essere smentito appena avrò occasione di venire a trovarti di persona. Nel frattempo, bentornato.
Carissimo Pietro
la tua apertura in città mi ringiovanisce di quasi vent’anni e non è poco. Auguri a te e alla tua splendia famiglia
Anche se in ritardo, grazie degli auguri e …vent’anni in meno mi farebbero proprio comodo.
L’entusiasmo però resta invariato.
Saluti
Grande Pierino!!!!!!!!!! Che bello che sei ritornato a Salerno!!!!!!
Ci sono stato domenica scorsa: indimenticabile