Rovittello Etna Rosso Doc 2011 – Benanti
I vini etnei mi hanno sempre affascinato per la loro affidabilità, bevibilità ed eccellenza e, soprattutto, per la loro unicità che li differenzia da tutti gli altri vini prodotti sul territorio siciliano. Nerello Mascalese, Nerello Cappuccio e Carricante costituiscono un patrimonio ampelografico di assoluta rilevanza.
Un’azienda che si è sempre distinta nella produzione di qualità di questi vini è quella della famiglia Benanti, di cui negli ultimi tempi ne ho seguita la piena evoluzione anche attraverso i molteplici premi conseguiti a Radici del Sud. I rossi Rovittello e Serra della Contessa ed il bianco Pietramarina rappresentano una pietra miliare nella storia della vitienologia siciliana, meridionale e nazionale.
In questi giorni mi sono trovato tra le mani l’etichetta Rovittello Etna Rosso Doc 2011, che già cinque anni fa avevo recensito. A distanza di nove anni ho trovato il vino nel suo pieno splendore, un giovincello pimpante e vivace e connotato da un bagliore rosso rubino non troppo carico, come da prassi. I profumi che salgono al naso sono seducenti e ricordano la batteria di frutta piccola e media, insieme a rimandi speziati e terziari di ottima sostanza. Sorso fresco e perfettamente equilibrato. Trama tannica morbidamente risolta. Finale persistente e gioioso. Longevità oltre ogni limite.
Scheda del 26.09.2015
Rovittello Etna Rosso Doc 2011
Benanti
Uve: nerello mascalese e nerello cappuccio
Fascia di prezzo: 32,00 euro in enoteca
Fermentazione e maturazione: acciaio e legno
Vista 5/5 – Naso 27/30 – Palato 28/30 – Non omologazione 30/35
La Sicilia si conferma vocata per una viticoltura di eccellenza di tutto il Meridione d’Italia. In questo contesto assume importante rilevanza la produzione rossista con l’impiego non solo del consolidato ed affidabile nero d’Avola, ma anche e soprattutto con l’utilizzo di nerello mascalese e nerello cappuccio che hanno raggiunto eccellenti risultati.
La pluripremiata azienda siciliana Benanti, fondata dal Cavaliere del Lavoro ed Accademico dei Georgofili Giuseppe Benanti nel 1988 si difende ottimamente come ha dimostrato l’ultima edizione di Radici del Sud. Qui, infatti, ha conseguito il primo posto assoluto da parte della giuria internazionale e si à piazzata in seconda posizione così come decretato da quella nazionale col bianco Pietramarina da uve carricante. Inoltre nella categoria del nerello ha ottenuto l’unica ed assoluta prima piazza col Rovittello Etna Rosso Doc 2011, così come hanno deciso i giudici nazionali, migliorando di fatto la posizione di rincalzo dell’anno scorso.
Blend di nerello mascalese al 90% e saldo di nerello cappuccio per il Rovittello. Le uve sono state allevate sui classici alberelli vecchi di sessant’anni che punteggiano i fianchi dell’Etna ad oltre settecento metri di altezza. Il vino ha alternato acciaio, legno piccolo e grande e boccia per alcuni mesi per la fermentazione e la maturazione. Il tasso alcolico raggiunge alla fine i quattordici gradi.
Rosso rubino, con riflessi violacei. All’olfatto battono ancora impronte speziate, tostate e balsamiche, che modulano armonicamente gli stessi profumi. Palato fine, agile ed accattivante, che ospita un sorso intrigante, fresco e salino e contraddistinto poi da bei tannini. Vino etneo che nel complesso si dimostra elegante, morbido, dinamico, cenerino, rotondo e connotato poi da un retrogusto appagante.
Per la bevibilità è abbinabile a molti cibi di terra e di mare. Prosit!
Questa scheda è di Enrico Malgi
Sede a Viagrande (Ct) – Via Garibaldi, 361 Contrada Monte Serra
Tel. 095 7893438 – Fax 095 7893677
[email protected] – www.vinicolabenanti.it
Enologo: Vincenzo Calì
Ettari vitati: 24 – Bottiglie prodotte: 140,000
Vitigni: nerello mascalese, nerello cappuccio, carricante e moscato
2 Commenti
I commenti sono chiusi.
Probabilmente non faccio testo per le mie risapute simpatie per i vini dell’Etna ,ma credo che questo grande rosso,capace di emergere anche in un’annata non tra le più felici,possa giocarsela alla pari con grandi barolo e pinot noir per eleganza ed equilibrio gustativo.PS.Non avrebbe sfigurato di certo tra i 50 BIWA di Luca Gardini.FM
Sono d’accordo con te caro Francesco. Il Rovittello è sicuramente un grande vino rosso, emblema di tutta la Sicilia. E
penso anche che i vini rossi etnei a base di nerello, rilanciati tra l’altro dal grande enologo catanese Salvo Foti, siano sottovalutati. Probabilmente sono anche penalizzati a motivo della loro poco concentrazione colorante per la scarsità di antociani e per i tannini non troppo duri anche in gioventù. In questo sono simili proprio al pinot nero. Ma resta il fatto che essi sono vini completi, tanto da essere abbinabili a molte pietanze di terra e di mare.