Roma: l’Antico Forno Roscioli festeggia 50 anni di attività. Il racconto di Pierluigi Roscioli
Antico Forno Roscioli
Via dei Chiavari 34
Tel. 06 686 4045
Aperto dalle 8 alle 20 ogni giorno
di Floriana Barone
Era il 26 febbraio del 1972: una data che ha lasciato il segno nella Capitale. Cinquant’anni fa, infatti, Marco Roscioli ha aperto il forno di via dei Chiavari. E, da quel giorno, l’Antico Forno Roscioli è entrato nella storia di Roma. All’inizio il locale non era unicamente una panetteria, ma un vero e proprio emporio in cui Marco Roscioli vendeva ciriole e sfilatini. Dopo il restyling dello scorso anno, fortemente voluto da Giusy Di Fede, moglie e braccio destro di Pierluigi, il forno continua a essere uno degli indirizzi cittadini preferiti dai romani e dai turisti da tutto il mondo, che, ogni giorno, fanno la fila per assaggiare un pezzetto di pizza e per comprare il pane e i dolci. “Credo che i turisti non amino solo il prodotto, ma il fatto che il forno sia rimasto un posto genuino […] E poi i fornai fanno sempre simpatia”, racconta Pierluigi Roscioli in questa intervista.
Com’era il forno Roscioli appena aperto, nel 1972?
“Era un emporio, il classico negozio di quartiere in cui, insieme al pane, vendevamo tutto. Un punto di riferimento per il quartiere, con detersivi, salumi e surgelati. Un bazar, insomma”.
C’è un’immagine di quel tempo che ricorda in particolare?
“Una fantastica confusione, un ‘caos organizzato’.”
Qual è stato il primo pane in assoluto messo in vendita da Marco Roscioli?
“Ha iniziato con ciriole e sfilatini. Le rosette sono arrivate negli anni Ottanta con le prime fiere importanti. Il pubblico era abituato alla ciriola da 120gr e allo sfilatino da 250. Con la meccanizzazione dei macchinari, poi, sono state prodotte anche le rosette”.
Negli anni, il forno è stato frequentato anche da molti politici e attori famosi. Chi sono stati i clienti più assidui?
“Sì, è vero. Abbiamo servito tutti, dai presidenti della Repubblica agli attori famosi. Una persona per noi molto importante è stato Stefano Bonilli. Il direttore veniva sempre da noi a fare la spesa: ha visto crescere me e mio fratello Alessandro e ha assistito all’evoluzione delle nostre attività, incoraggiandoci e sostenendoci sempre”.
Cosa amano maggiormente i turisti del Forno Roscioli?
“Credo non amino solo il prodotto, ma il fatto che il forno sia rimasto un posto genuino, nonostante sia stato rinnovato e abbia cambiato ‘faccia’. E poi i fornai fanno sempre simpatia”.
Perché, secondo lei, la vostra pizza è diventata così famosa?
“Dopo cinquant’anni di storia entri nel tessuto sociale della città. Abbiamo servito intere generazioni: nonni padri e figli. Siamo riusciti a mantenere la qualità dei prodotti, entrando così nel tessuto sociale”.
Qual è la sua pizza preferita?
“La pizza rossa e quella bianca, senza dubbio”.
Antico Forno Roscioli
Via dei Chiavari, 34, 00186 Roma
Tel. 06.6864045 – WhatsApp 351.6439958
Email [email protected]
Facebook Antico Forno Roscioli
Instagram @anticofornoroscioli
REPORT AGOSTO 2021
di Floriana Barone
L’Antico Forno Roscioli ha riaperto al pubblico lo scorso 19 agosto, dopo due mesi di ristrutturazione. Diverse le novità a via dei Chiavari, come l’introduzione del girarrosto elettrico, che ha dato una svolta significativa alla proposta gastronomica del locale con la vendita dei prodotti tipici da rosticceria, tra cui spiccano il pollo biologico e la porchetta fatta in casa.
“Questa scelta è nata dal desiderio di mia moglie Giusy di proporre qualcosa in più alla clientela: un’offerta gastronomica di qualità − spiega Pierluigi Roscioli –. Inoltre, questa novità incontra la mia passione per le cotture: da fornaio non posso non essere appassionato di tutte le tipologie di cottura. E il girarrosto mi ha sempre appassionato: cuoce lentamente, è un antenato delle cotture a bassa temperatura. Lucida tutto e tira fuori il meglio da ogni materia prima. Il nostro è un forno e questa nuova avventura mi ricorda il passato, quando ero piccolo e mi portavano a cuocere il pollo, i pomodori al riso e le lasagne”.
Il progetto di ristrutturazione di Pierluigi e Giusy Di Fede punta alla vendita di prodotti tradizionali, dal sapore casalingo. Sul bancone di Roscioli la pizza e il pane a lievitazione naturale rimangono i cavalli di battaglia, amatissimi da romani e turisti insieme ai lievitati, agli altri prodotti da forno e alle proposte della gastronomia. Ma, con questo restyling, l’offerta enogastronomica andrà maggiormente incontro alle esigenze delle famiglie di oggi.
L’idea del girarrosto è legata ai ricordi passati della famiglia Roscioli e all’influenza della cultura meridionale dei polli cotti allo spiedo, che, ancora oggi, sono amatissimi nei paesini del Sud. “Abbiamo preso spunto dalla Sicilia − prosegue Pierluigi –. Le origini di Giusy sono palermitane e lì si trovano spesso stigghiole e pollo arrosto. In più, trovare un pollo arrosto fatto a regola d’arte, nel centro di Roma, oggi è sempre più difficile. Non abbiamo esperienza, ma abbiamo fatto diverse prove e abbiamo un girarrosto anche a casa. Questo attrezzo richiede una particolare attenzione durante il suo utilizzo, ma per me è estremamente semplice e mi dà molte soddisfazioni, qualsiasi materia prima decida di cuocere”.
La novità più particolare a casa Roscioli è quindi il girarrosto elettrico Molteni: rosso, a quattro spiedi, posto proprio davanti alla parte del laboratorio a vista. Si tratta di una macchina che ha bisogno di un’assistenza continua e che lavora al meglio sulle carni bianche, senza abbreviarne le cotture, ma lasciando il suo tempo a ogni elemento. Il girarrosto è dotato di vaschette di raccolta dei succhi di cottura con cui fare i fondi o inumidire le carni, come pollo, porchetta e stinco di maiale. Oltre al pollo biologico Fileni, su ordinazione è possibile assaggiare anche il pollo ruspante “Occhiodoro”, che arriva da un’azienda agricola di Sgurgola (FR). Altro imperdibile classico del forno è la porchetta, che viene preparata secondo la ricetta tradizionale. Il pollo viene invece messo a marinare a freddo per 24 ore con aromi mediterranei, per favorire una migliore succosità delle carni.
Dopo quindici anni, il restyling del locale era assolutamente necessario per Pierluigi e la moglie Giusy, con l’intento di rinnovare l’offerta gastronomica e la struttura, compresi i forni per il pane e operare anche una migliore ridistribuzione dei laboratori e degli spazi. Un progetto avviato con il talento degli architetti della Q-bic dello studio di Marco Baldini, a cui si è affiancata Giusy, che ha scelto lo stile più adatto al nuovo forno.
“L’ambiente è moderno, ma, al contempo, ricorda le panetterie degli anni Cinquanta − precisa Pierluigi −. Conservo ancora una foto di mio padre con le stesse maioliche che abbiamo scelto, e che, fino a quarant’anni fa rivestivano i forni. Oggi sono in acciaio, ma un tempo erano così. Il nostro obiettivo è stato quello di aerare e dare più luminosità al locale, senza renderlo distante dall’aspetto che deve avere un panificio nel centro di Roma”. Il restyling è stato deciso anche pensando alla clientela internazionale: un passo importante è stata la mescita di birre alla spina, come la Rosciolino (la birra Pale Ale prodotta qui). “Fra poco tempo introdurremo anche il vino sfuso – continua Roscioli –. Fino agli anni Ottanta, vendevamo vino sfuso e caffè macinato fresco: i forni, infatti, erano dei piccoli empori. E noi abbiamo cercato di attualizzare il passato”.
“Io e Giusy stiamo lavorando per rendere l’azienda moderna e competitiva sul mercato, con idee e prodotti sempre nuovi – conclude il panificatore di via dei Chiavari –.Certo, una scelta del genere complica la vita: cambiare e modificare una linea e una macchina già rodata è sempre difficile. Ma per noi era la scelta da fare.
Antico Forno Roscioli
Via dei Chiavari, 34, 00186 Roma
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