Roma, ristorante La Matricianella
di Virginia Di Falco
Siamo a Campo Marzio, a due passi dalla piazza di San Lorenzo in Lucina e da Fontanella Borghese. Una trattoria che si destreggia bene, dal 1957, tra la curiosità degli stranieri alla ricerca di tovaglie a quadrettoni (si, ce ne sono ancora tanti) e la proposta quasi filologica della cucina romanesco-ebraica verace di qualità. Una certa attenzione ai prodotti, una più che discreta scelta di etichette nazionali – siamo a circa 600 – tengono alla larga i paninari e pizzettari che stanno ai locali del centro come i piccioni ai monumenti.
I tavoli forse sono un po’ troppo stipati (sia dentro che fuori) ma i padroni di casa, i fratelli Giacomo e Grazia Lo Bianco, con l’aiuto di un servizio veloce e navigato si fanno perdonare. Si comincia con i fritti, che qui vengono proposti in tre versioni: quello misto, con broccoli, carciofi, fiori di zucca, crocchette di patate e mozzarelline; quello romanesco, con animelle e cervello di abbacchio; e quello vegetale, con mele, melanzane, peperoni e cipolle. I primi e i secondi piatti sono quelli classici: amatriciana, carbonara, cacio e pepe, e poi tonnarelli con zucchine e ricotta salata, tagliolini ai carciofi e tartufo, e, tra i secondi, stracotto alla giudia, spezzatino ai carciofi, abbacchio scottadito. Per ciascun piatto è suggerito, volendo, l’abbinamento con un vino al bicchiere.
Noi abbiamo provato, tra le altre cose, il loro piatto clou: le fettuccine alla romana con fegatini e rigaglie di pollo. Ricetta povera di una volta, in realtà un sapore ricco e pieno, con un buon punto di cottura della pasta e un condimento importante ma non grasso.
Buona anche la trippa alla romana (anche se un velo in meno di pecorino non guasterebbe) e le patate al forno.
Mentre gli involtini di melanzane sono un po’ troppo pasticciati. Dolce chiusura con torta ricotta e cioccolato o zuppa inglese. Conto sui 40 euro.
Via del Leone, 4
Tel. 06.6832100
Aperto a pranzo e a cena
Chiuso la domenica
www.matricianella.it
[email protected]
15 Commenti
I commenti sono chiusi.
Una delle poche vecchie trattorie affidabili a Roma. Io prendo sempre la gricia e le animelle
Ah, ti piacciono le animelle? Il 28 Agosto c’erano qui da me, te le sei perse! Perchè se non sbaglio eri stato invitato…
Sono un fanatico di animelle :-D
Sì, ero stato invitato, grazie, ma ero ritornato il giorno prima da 15 giorni di ferie, non potevo assentarmi il primo giorno di lavoro :-D
Allora non sei iscritto al nostro club, quello dei “fancazzisti”, di cui ne è meritatamente presidente il Maffi?
No, purtroppo devo lavorare per vivere. E poi non vorrei incorrere nell’anatema di monsignor Bertone:-D
CARD.BERTONE, SQUALLIDA VITA DEI GAUDENTI, GUARDATE A SANTI MESSA PER C. BADANO,CHI GUARDA PIACERE MATERIALE UMILIA PROSSIMO (ANSA) – CITTA’ DEL VATICANO, 26 SET – E’ “squallida” la “condotta mondana dei gaudenti, che nel loro egoismo umiliano il prossimo”, e a cui interessa solo “il piacere materiale”.
Lo ha affermato il segretario di Stato vaticano, card. Tarcisio Bertone, nell’omelia della messa di ringraziamento per la batificazione di Chiara Badano, celebrata questa mattina a Roma, nella basilica di San Paolo Fuori le Mura.
Per noi queste parole le ha pronunciate molto tempo prima… ” Don Enrico Malgi” !!!
caspita, mi è sfuggita. sia la trattoria che la gricia (in genere, preferisco il pomodoro ma oserò). metto in agenda e sperimenterò nel prossimo passaggio su roma. sempre ottimi suggerimenti
Un’altra specialità sono, strano a dirsi, le bucce di patata fritte. E le fritture in generale (è famoso anche per l’abbacchio, ma secondo me non è uno dei loro punti di forza)
Come già segnalato nella recensione, di tutto rispetto la carta dei vini, molto ampia, cosa abbastanza rara in un locale di questa tipologia
scuteri non ci provare :-)))
abbiamo capito la mossa, che ti credi?
Maffi, lascia che te lo dica: hai proprio la sindrome e il pensiero obliquo tipici dello scapolone :-D
a pensar male…… :-))
bucce di patata fritte? ed io che pensavo allo stracotto alla giudia. la curiosità aumenta.
La gricia, la gricia, in bianco. E vedo anche un bel piatto di trippa. Manca la coda e poi il mio tris storico di quando frequentavo Checchino1887 è al completo
Ma la coda è più buona da Cesare, però:
https://www.lucianopignataro.it/a/roma-trattoria-da-cesare/14839/
una delle mie preferite…un approdo “solido” nel mare magnum di un centro di roma sempre più colonizzato dalla “finta” ristorazione “all’italiana”