Roberto Ceraudo e il suo Grayasusi: il miglior rosato d’Italia per 50 Top Rosè è un calabrese


Ceraudo- Grayasusi

Ceraudo- Grayasusi

di Giovanna Pizzi

Il Grayasusi-etichetta argento- 2021 è il miglior rosato d’Italia per 50 Top Rosè.
È un vino calabrese ed io sono felicissima!
Dopo la premiazione ho subito voluto sentire Roberto Ceraudo, patron di un’azienda che è un bellissimo fiore all’occhiello della Calabria del vino e non solo.

Ceraudo- Roberto in vigna

Ceraudo- Roberto in vigna

Entusiasta per questo meritato risultato, ecco le sue parole che scorrono a fiumi, come il suo vino nei calici più apprezzati.
“Siamo felici che il nostro Rosato abbia scalato la classifica di 50 Top. E’ la prima volta che un vino calabrese viene premiato e siamo orgogliosi di avere l’opportunità’ di rappresentarlo.
Il Grayasusi -etichetta argento- Calabria Rosato IGT 2021 è un vino biologico molto intenso e ricco di frutto.

Ceraudo- gaglioppo

Ceraudo- gaglioppo

È un Gaglioppo in purezza affinato in barrique. Al naso sprigiona profumi succosi di ciliegie mature e frutti rossi in confettura. Al palato è morbido, rotondo e fruttato, di lunga persistenza. Le viti, che hanno circa 20 anni d’età, crescono sulle colline di Strongoli, esposte verso sud-est. Tra i filari la resa non supera mai i cinquanta quintali per ettaro e i vigneti vengono condotti in regime biologico certificato, senza l’utilizzo di alcun prodotto chimico.

Ceraudo- vigneto

Ceraudo- vigneto

Come nasce il Grayasusi di Roberto Ceraudo

La vinificazione viene seguita con attenzione durante tutto il suo svolgimento e l’iter produttivo si conclude con un periodo di affinamento di 6 mesi in barrique di rovere francese. Il 2021 in particolare ha grande personalità ed è destinato a durare nel tempo.”
Ne parla con grande orgoglio Roberto, del suo vino, e ne ha tutte le ragioni.
La sua azienda, e non nasconde l’emozione, è la sua ragione di vita, il suo sogno realizzato, la soddisfazione di vedere i suoi figli orgogliosi di portare avanti quella visione che nel lontano 1973 è stata il suo faro.

Ceraudo- famiglia

Ceraudo- famiglia

Nel 1992 Roberto, un visionario per l’epoca, inizia con la produzione biologica, il primo in assoluto in Calabria e tra i primissimi in Italia, ottenendo, dopo le prime difficoltà, degli ottimi risultati soprattutto dal punto di vista qualitativo. Una decisione scaturita da una difficoltà (è stata intrapresa a seguito di un avvelenamento subito da Roberto per la rottura di una macchina irroratrice) che si è poi rivelata una grande opportunità, come sempre succede a chi “sa vedere oltre”.
L’azienda Ceraudo si trova a Strongoli a 3 km dal mare vicino Crotone, ha un’estensione di 60 ettari di cui 20 coltivati a vigneti e 38 ettari ad uliveti.

Ceraudo- uliveto

Ceraudo- uliveto

Questa contrada nell’antichità veniva chiamata Dattilo, un antico dio della mitologia Greca, e “Dattilo” è, di conseguenza, il gioiello incastonato al centro del borgo e dell’azienda tutta, il ristorante della famiglia Ceraudo, una stella Michelin dal novembre 2011 e oggi anche Stella Verde Michelin. Un luogo dove sapori, colori e fantasia, vengono raccontati magistralmente dalla cucina di Caterina Ceraudo. In azienda infatti lavorano tutti e tre i figli di Roberto che con grande passione e professionalità proseguono il lavoro del padre: Susanna, laureata in economia, che si occupa del marketing, dell’accoglienza e della sala di Dattilo; Caterina laureata in enologia e specializzatasi poi nella scuola di Niko Romito, è la chef del ristorante; ed infine Giuseppe, che ha seguito le orme del padre e si occupa della parte agronomica della tenuta.

Ceraudo- ingresso ristorante Dattilo

Ceraudo- ingresso ristorante Dattilo

L’azienda Ceraudo è peculiare perché tutte le fasi della produzione sono gestite internamente, dando vita ad un micro-sistema simile a quello in uso nelle vecchie fattorie, affiancato però dall’impiego di tecnologie d’avanguardia. Le fermentazioni avvengono a temperatura controllata, non sono impiegati enzimi di nessun genere né lieviti selezionati, ma portate avanti semplicemente dai lieviti indigeni. La sezione dell’affinamento è interrata, l’uso delle barriques è limitato a pochi vini. Le precipitazioni tartariche sono gestite con il freddo, per i bianchi e i rosati.
Da questa terra, aspra e di media consistenza, nascono vini e olio extra vergine di oliva che vantano numerosi riconoscimenti e citazioni in ambito nazionale e internazionale.
E continua Roberto a narrare la sua vita e la sua attività:
“Noi ricerchiamo quotidianamente la qualità in ogni fase della vita produttiva.
L’azienda è oggi fortemente interessata ad attività di ricerca, sperimentazione e innovazione dei sistemi e delle tecniche di produzione e di lavorazione del vino e dell’olio.
Perseguendo la filosofia del rispetto dell’ambiente e dell’utilizzo di materiali locali, la cantina è stata totalmente rinnovata a fine 2020, per rendere il lavoro più agevole ed aumentare la qualità. La nuova cantina è un importante strumento di lavoro che serve, non solo a migliorare le performance qualitative dei vini, ma anche per accogliere in un ambiente più consono ed in linea con la filosofia aziendale, gli enoturisti che vogliono toccare con mano la realtà Ceraudo.
Quest’anno abbiamo rifatto la piscina dell’agriturismo e ristrutturato le camere, ci aspettiamo una stagione ricca di soddisfazioni!”
Ed anche in questo si rivela un precursore e un visionario, l’uomo che si nutre dei suoi sogni e li realizza. Un esempio da seguire e celebrare.

Questo la scheda su 50 Top Rosè

Un casolare del ‘600 sulla costa Ionica calabrese è il cuore dell’azienda agricola biologica e dell’elegante wine resort della famiglia Ceraudo. Grayasusi (etichetta argento) è un Gaglioppo in purezza che si arricchisce di un breve passaggio in legno. Un vino dai profumi di mela annurca, foglia di pomodoro e rosa canina, con sottili richiami speziati e un sorso in equilibrio tra la rontondità del frutto maturo e la freschezza trascinante.

Un commento

  1. Roberto e i suoi figli, la tenuta Dattilo, la cucina, il vino e l’olio sono sempre il top dei top. Orgoglioso?

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