Ristoranti pop, le dieci cafonate che sopravvivono alle guide gastronomiche e ai programmi in tv
Mi ritrovo per caso in un ristorante d’albergo sulla costa italiana e di colpo faccio un viaggio nel tempo di trent’anni. Come le tracce di paganesimo sotto i riti cristiani, abitudini che sopravviveranno al crollo imminente delle guide cartacee, appena avranno finito di vendere quelle decine di migliaia di copie l’anno, subito dopo intendo:-)
Abitudini inossidabili, dure a morire, molto diffuse. Mentre noi spacchiamo il filetto della triglia di scoglio a discutere di sapidità. Ho espiato fino in fondo la cena per vivere l’horror e riportarlo, in fondo a chi non è capitato di restare incollati per qualche minuto a una trasmissione di Maria De Filippi?
1-Grissini industriali a tavola
La loro origine risale ai caroselli industriali: benché abbiano molto più calorie di un pane locale, erano sintomo di leggerezza e di modernità. Ovviamente, se siete in un ristorante di albergo potete immaginare cosa vi aspetta la mattina dopo: marmellatine monodose in plastica, fette biscottate industriali e cornetti scongelati, succhi imbustati. L’unica cosa fresca potrebbe essere il latte ma non è detta l’ultima parola.
2-La domanda: vino rosso o bianco?
Qui bisogna risalire alla cultura delle trattorie quando i bicchiere di vino accompagna il pasto e in Italia ad imbottigliare erano davvero in pochi. Segue la frase: faccio io.
3-Musica in sala e tv accesa
Un classico simbolo di imbarbarimento anni ’60, quando il televisore ha sostituito il camino e si tiene acceso a prescindere. Per solitari
4- Menu recitato a voce
Ora per fortuna è possibile registrare quello che dicono i camerieri e riascoltare come leggendo un carta orale.
5-Pennette al salmone e cocktail di gamberi
Esistono ancora! E lottano insieme a noi. L’onda lunga del dripping di pesce di Marchesi continua a erodere gli scogli.
6-Bicchiere grande per l’acqua e piccolo per il vino
Etilometro ante litteram
7-Mantenere il terzo e il quarto coperto quando si è da soli o in due
“Prima o poi verranno”.
8- Il cameriere vestito come un pinguino
Quanti danni avrà fatto una locandina come questa?
9-I gelati congelati industriali
10-L’amaro per digerire
Detta così sarebbe anche esatto. Peccato che alcol e zuccheri ottengono l’effetto opposto, ossia di bloccare la digestione e favorire le congestioni.Ma anche questo è un effetto lungo delle reclame di carosello.
Questa Italia così trash a tavola è deprimente quanto divertente, l’esatto specchio antropologico di un paese unificato dalla televisione, sostanzialmente ancora privo della cultura del ristorante e che vede nella negazione delle proprie radici un elemento di modernità.
33 Commenti
I commenti sono chiusi.
a legger l’articolo sembrerebbe tu sia stato nello stesso mio albergo ad Alghero !
-)
Gli altri orrori per fortuna no, ma tragicamente l’uso del bicchiere piccolo per il vino e grande per l’acqua sopravvive anche in ristoranti di qualità nei quali proprio non te lo aspetterest
verissimo!!! Però magari a volte poi vedi il proprietario del ristorante e capisci il perchè!!! :-)
un grande pezzo di storia del costume italiano… altro che cultura dell’ospitalità, innovazione o – anche solo – buon gusto! ;)
e perché, il tovagliolo piegato a tipo origami?
e l’olio e aceto nelle bottigline, marò!
e..il porta sale e pepe???
e la Formaggiera!
la luce al neon, maronna ro’ carmine, ancora qualcuno li usa.
l’ammazza insetti nascosto, che però si sente il zzz…
le molle ferma tovaglia!!!!
I FIORI FINTI
:-/
il caffè servito in tazzine che pesano 1/2 kg..
la pasticceria industriale.
la bottigliona di coca cola per i bambini..
il vino nella caraffa di ceramica.
il piattino col ghiaccio.
la Palla al centro.
il carrello “fate voi”
la fondina rovente di forno, che se la toccate vi scottate.
il bancone tipo bar.
gli antipasti protetti dal Plexi glass….NOOOOOOOo
il Pane Industriale.
i vini esposti su mensole da ANNI
:-D
il bicchiere di cristallo Pesantissimo per la grappa finale (che stronca).
I BAGNI GELIDI
uff, e potrei continuare fino a stasera….
Ma non si può, questa lista è uno stillicidio… aiuto!!!!
Eppure tutto tragicamente vero…. :-(
Questa scheda è deliziosa, fa davvero riflettere però con un sorriso che non guasta mai!!! :-D
a me la cosa che ha sempre dato piu’ fastidio è questa :” dotto’ s’è sporcato la camicia ! lasci fare a me ” e arriva con quei fetentoni spray , spruzzando tutto e tutti soprattutto lamatriciana che hai davanti e spazzola spandi polvere che finisce nel vino. risultato camicia da buttare e doppio tumore nello stomaco.
ahahahahahahahahaha :-)))))))))))))))
Tutto vero ! Anacronistico , desueto , obsoleto!………tranne la cameriera che sembra fare da contrappasso a quanto scritto e della quale gradiremmo , noi maschietti , conoscere la “location” del ristorante , dove scusate il gioco di parole , alberga siffatta creatura!eh eh
Si, si, tanto si sa, chi ha affettato “mordadella” per una vita, ormai non ne mangia più !!! ;-)))))
..questa è proprio cattiva… :-)
attento : luigi , o vincenzo che dir si voglia, il nemico ci ascolta :-))
Gennaro, per trovare notizie sulla ragazza fai così, fai tasto destro sulla cameriera e ti esce, l’ultima in basso, un opzione che dice : Ispeziona indumento: Ok? Ci sei?
Bene, è un po’ criptato perchè probabilmente Luciano non vuole far sapere dove l’ha trovata, ma andando ben dentro alle informazioni e leggendo nelle righe esce fuori che la ragazza si chiama Georgia, preferisce le penne al salmone; ci sono anche le misure al dettaglio del border bottom ma probabilmente sono in pollici perchè non mi quadrano con la foto , e poi c’è anche un riferimento ai gusti musciali della ragazza che ascolta il jazz dei Times New Roman, che sembrano londinesi ma sò romani, e quindi secondo me l’ha trovata a Roma. Resta da scoprire, ma qui sicuramente qualcuno lo sa, dove va Luciano abitualmente in albergo a Roma..
questa non è male , robè. pero’ a me risulta che luciano dorma dalla sorella quando va a roma. quindi se due piu’ due fa quattro, quella della foto è la sorella del pigna. certo che non si assomigliano per niente :-))))
Scusate … conoscete cosi poco Luciano? Non ha sorelle a Roma! Acqua …. acqua….
Senti una cosa, io gli amari in Osteria non li servo. Di questo avverto l’eventuale cliente con un apposito cartellone posto all’ingresso, prima dell’entrata.
Nonostante questo, decine e decine di clienti continuano ossessivamente a domandarne……
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Ciao
..e su questa chiosa credo ci sarebbe molto da riflettere, perché l’offerta è quasi sempre condizionata dalla domanda…
Beh, da me continuano a domandare amari, Coca Cola, Fanta, the, camomilla, vodke aromatizzate, succhi di frutta, limoncello, nocino, birre industriali, etc etc…..ma continuano a non ricevene !!!!
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Ciao
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Credo che noi operatori con un minimo di criterio dovremmo riuscire “nell’educazione ” del cliente.Sarà quest’ultimo a far avvertire lo stato di arretratezza all’albergatore o al ristoratore come sopra citati, spingendolo all’aggiornamento.
Però fare un menù revival con penne al salmone , risotto allo champagne , filetto al pepe verde , tagliata con la rucola , coppas gelato , caffè e limoncino , però fatto come si deve non sarebbe male
l .ho già proposto a bottura. vediamo…..
No Caro Sancio
queste porcherie proprio non mi attirano. Grazie:-)
Tra gli horror: sale, pepe, olio e aceto al centro tavola…
Graffiante come ci piace! Quello che odio di più tra tutte quelle che hai detto è la TV! Confesso il mio debole cafonissimo, reminiscenza del mio gusto da bambina, per le pennette al salmone e per la panna in genere. E poi, visto che non trovo mai un nocillo come si deve (che adoro), e visto che spesso salto il dolce, e il vino dolce è spesso ordinario (il limoncello,limoncino, limonello e tutto il resto diventa sempre più fluorescente. Anche questo è da mettere nella lista delle tue cafonate, secondo me), la mia passione per gli amari, anche quelli più commerciali. Mi sento molto retrò, come una vecchi che porti i capelli cotonati o le spalline da giocatore di football americano, si, ma queste due cose mi piacciono a prescindere. Dobbiamo ringraziare questo genere di locali: ci ricordano per quali paludi siamo passati, o passiamo ancora in qualche angolo della nostra Penisola (a me mettono un pò di malinconia) e ci danno spunto per post divertenti come questo! Ma le hai mangiate, poi, quelle leccornie?
Ammesso che ristoranti così siano quelli che più incassano e hanno quindi più clienti come la mettiamo? Bonifichiamo le “paludi”? Quanti agriturismi e localoni della domenica sono così?
Come sai Tommaso, io non sono snob. Purché ci sia animazione in palude, ben venga pure la palude. Io ho localoni della domenica che amo, mi rilassano. E ogni volta metto il vino nel bicchiere dell’acqua e il cameriere mi insegna le buone maniere. Ma io mi diverto. Siamo un popolo che si difende bene nell’arte della cafoneria e dell’eccesso. Fa parte di noi. La TV, no, quella non la consento. Mi alzo e me ne vado. E’ da mentecatti.
palude e animazione, il massimo del trash. e poi la tv no? hemmm
per fortuna che ci sono anche questi posti. sai che noia in un mondo di puristi
….scusate ma il compito dei ristoratori non è quello di ristorare e accontentare i clienti che per questo pagano un prezzo…ho stiamo perdendo di vista il nostro lavoro, io cerco di far stare bene i miei clienti e se vogliono bere un amaro mi rivolgo a un piccolo produttore che fa un prodotto eccellente.
Tre piccioni con una fava…rendo felice il cliente porto denaro sul territorio al piccolo alchimista e svolgo al meglio il mio lavoro facendo cultura…d’altronde non siamo mica professoroni noi ;-)
Se ho letto con attenzione sia l’ articolo che i post, avete dimenticato i fondamentali
STUZZICADENTI, di legno e non in bustina singola, che peraltro ho spesso trovato,
collocati,con discrezione, nei bagni …
Per me il top è sempre la pasta alle tre P, anzi 4:
PENNE, PANNA, PROSCIUTTO, PISELLI…..eh ho detto tutto!!!!
Molto divertente…..purtroppo. è un decalogo più diffuso di quanto si possa pensare….basta girare per Roma e dintorni e ci si rende conto di quanto esso sia ancora una regola!
io non sopporto quando d’inverno, al ristorante, ti portano il primo in un piatto piano non preriscaldato, costringendoti a mangiarlo freddo, almeno che non lo ingoi tutto di un fiato.
Ecco xkè organizzo delle cene a casa, dove tutto è cucinato da me faccio anch’io il mandarinello e l’arancello non limoncello e servo il vino nei bicchieri adatti……comunque quello che avete scritto è tutto
vero e deprimente !!!!!!!!.