Per Me Giulio Terrinoni, creatività e affidabilità: dieci motivi per puntare dritti al suo ristorante nel cuore di Roma
Abbiamo ben poco da aggiungere ai motivi che possono psingerci alla tavola di Giulio Terrinoni. La maturità on gli ha tolto quell’aria da folletto benevolo e allegro, nei piatti c’è sempre un sorriso, un divertimento, frutto però di ottima preparazione tecnica e di una capacità di inquadrare la materia come pochi. Soprattutto quando si tratta di mare. Ingranata la marcia di leggere il pesce come silegge la carne, sono infinite le sorprese che riserva la tavola del ristorante Per Me. Dalla bruschetta di uova di spigola, delicatissima e ben rinfrescata, allo spettacolare piatto di foie gras di cernia che ripropone un sapore vero ma senza sensi di colpa e decisamente meno grasso.
Godiamo il riso, buoni i fusilloni in salsa di zuppa di pesce con un sapore estratto al meglio che regala un gusto deciso e senza mediazione. Ovunque freschezza e conto medio sui 120 euro alla carta con degustazioni da 85 (quattro piatto vegetariani), 95 (cinque piattiiconoci dello chef tra cui la geniale carbonara di mare) e 150 euro in dieci portate.
Ottimo il servizio, buona la carta dei vini, con grande spazio alla Francia anche se una attenzione di più a quanto sta avvenendo nel Lazio non guasterebbe.
Che dire? un luogo da non perdere a Roma e dove è bello, oltre che possibile, ritornare.
Il menu del ristorante Per Me a Roma
22 Aprile 2019
Per me Giulio Terrinoni Roma
Vicolo del Malpasso, 9
Tel. 06 687 7365
Sempre aperto
Quando Guido Barendson mi ha proposto di tornare da Giulio Terrinoni per provare i nuovi piatti non ho resistito. Ed eccoci, dunque, immersi fra le novità stagionali di questo cuoco di grande creatività che ha iniziato un dissorso di recupero totale sul cibo, dai baccelli dei legumi al fegato delle triglie. Ciò che gli altri buttano lui lo cucina con impegno e passione.
Come al solito ci siao divertiti in una batteria di piatti esuberante, davvero e giustamente creativi.
La tagliatella di seppia è stata irrobustita dall’elemento vegetale e alla vine è davvero appagante.
Incredibile la cottura del pesce e centrato l’abbinamento.
I piatti di Giulio Terrinoni
Straordinaria estrazione di sapore dei piselli esaltato dall’elemento marino molto ben dosato.
Qui siano davanti ad un gioco di illusionismo di stile Nino Di Costanzo. In realtà siamo in presenza di gnocchi di seppia e pasta, senza farina e senza patate. In redibile la tecnica usata, rinfrescante il sedano.
Sapori napoletani con il paccaro alla pescatrice, ma è davvero enorme il lavoro realizzato con i pomodoro. Chiusura obbigata con i sorbetti. Non prima di una quaglia da esecuzione classicadi un cuoco che nasce carnivoro e finisce marinaro.
Visita del 22 gennaio 2012. Per Me Giulio Terrinoni Roma. Seguiamo con passione questo cuoco ciociaro capace di trasformare il pesce in carne. Già proprio così, chi non ricorda il mitico piatto della Carbonara di Mare del 2006 ai tempi dell’Acquolina o il sandwich di triglia?
Non c’è dubbio che in un qualsiasi tour gastronomico romano non potete mettere questo locale tra i primi dieci da visitare. Perchè?
1-In primo luogo perchè ha un approccio al mare non scontato, punta sempre all’estrazione del massimo sapore e soprattutto non è ideologicamente impantanato: c’è il piatto minerale e amaro come quello dolce e papposo che consola.
2-La seconda motivazione è sempre il giusto ritmo che viene dato al pasto: veloce, mai eccessivo, concreto, martellante. Non avete il tempo di annoiarvi.
3-La giusta dose di quella che io definisco creatività ragionata: ossia quelle novità introdotte dopo un lungo meditare, ben lontane dalla voglia di stupire e di distinguersi a prescindere dal progetto di piatto. La creatività ragionata trasforma le innovazioni in classici, come appunto la carbonara di mare.
4-Da buon Ciociaro punta ad arricchire il pesce, la buona materia materia prima non è la scusa per non fare niente. Anzi, è un trampolino, uno stimolo a fare di più.
5-Ma, appunto, da buon Ciociaro, quando tocca la carne sono scintille. Imperdibile il piccione.
6- Il locale è piccolino, da bistronomia per intenderci, ma il servizio è attento e appassionato.
7-La carta dei vini ci piace anche se sculetta un po’ troppo verso gli orange. Giusti ricarichi, bella l’attenzione agli Champagne, ci vorrebbe un po’ di Campania bianca e di Sicilia rossa in più.
8-Molto buoni i pani, la selezione degli oli che li accompagna, la batteria degli aperitivi.
9- Il conto oscilla tra i 70 e gli 80 vini esclusi e premia la ricerca di materia prima sicuramente di grande spessore.
10- Giulio è nella età della maturità ormai, si vede quando non c’è più l’ansia di dimostrare e subentra il divertimento, il mestiere. Affidarsi a lui resta l’opzione migliore senza dubbio. In questo momento il cuoco stellato si distingue per il giusto mix di creatività e costanza e affidabilità nei piatti. Qui non ci si annoia e non si resta mai delusi per un colpo andato a vuoto.
Parcheggio impossibile, o arrivate in elicottero, oppure in taxi.
Alè.
Ristorante Per Me Roma
Vicoletto del Malpasso,9
Tel. 06 6877365
Sempre aperto