Ristorante La Cuccagna a Crispiano: mai nome fu più azzeccato!
“Il cibo ed il vino secondo Carlo Macchi, Luciano Pignataro e Franco Ziliani.
Ogni lunedì, i tre blog di Vino Igp (I Giovani Promettenti) offrono ai loro lettori un post scritto a turno dai giornalisti Carlo Macchi, Luciano Pignataro e Franco Ziliani”.
Saputo che qualcuno ha storto la bocca perché ho parlato di un ristorante a trecento metri da casa, questa volta ne ho trovato uno che si trova a quasi 800 chilometri dalla mia avita magione. Per la precisione a Crispiano, paesino pugliese a circa 20 chilometri da Taranto.
Tutto nasce come sempre accade: un osteopata, che ha la sorella laureata in scienze statistiche, incontra una bella psicologa. I due si innamorano, si sposano ed ovviamente assieme alla sorella cosa fanno? Prendono in mano la storica “Macelleria con fornello” di famiglia e tirano su un ristorante dove è impossibile non mangiare bene…e pure tanto (e scusate se è poco!). Ma andiamo con calma: cosa è una macelleria con fornello? E’ una macelleria dove, come da tradizione locale, tutti potevano farsi preparare sulla griglia carni di manzo, maiale, agnello e via cantando. Gianni Marsella, così si chiama il nostro osteopata, pensò bene nel 1994 di ampliare, cambiare, ristrutturare, ringiovanire e riproporre quello che era da anni il lavoro di famiglia, facendo nascere La Cuccagna.
Appena entrati in questo ampio locale sulla sinistra troneggia “il passato” cioè un modernissimo banco frigo con dentro carni e preparazioni speciali. Potrete quindi, come nei ristoranti di pesce, decidere non solo cosa mangiare sulla griglia, ma “quale pezzo mangiare”. Io però in quel mare magnum di ciccia vi consiglio di “antipastarvi” con le sublimi polpettine fritte. Il detto “Ancora una e poi basta” è stato creato per loro.
Ma non di sola carne vive l’uomo: eccovi allora come primi le orecchiette integrali con pomodoro fresco, cacioricotta e basilico, i frisciddi al ragù bianco di agnello con pomodorini e pecorino fresco o gli spaghettoni freschi con carboncelli selvatici, pomodorini e caciocavallo podolico. Tutti piatti dove gli odori si sposano a sapori sostanziosi.
Tra i secondi la carne giustamente impera, sia che si parli di arrosto misto sia di tagli che vanno dal filetto, all’entrecote, alla costata. Un gradino sopra però metterei l’agnello arrosto, specie se fatto in forno con patate e lampascioni.
Non siete sazi? Volete anche il dolce? £ccovi allora una bella serie di elaborazioni non scontate come il flan al cioccolato con gelato al pistacchio, il cestino di frolla al cacao amaro con ricotta, mandorle e pere caramellate o la sfoglia sbriciolata con crema al pistacchio di Bronte e cioccolato fuso.
Last but not least i vini. Non pensavo che l’osteopatia prevedesse tra i metodi cura anche il Barolo di Bartolo Mascarello. Probabilmente però sarà merito della psicologia, che argutamente teorizza come una grande cantina, con etichette da tutta Italia di produttori per niente semplici e scontati, possa invogliare il cliente al bere. In ultima battuta subentra la statistica, la quale informa i nostri gestori che ricaricare meno porta e vendere di più ed ha soddisfare maggiormente il cliente. Forse è per questi tre motivi che la cantina della Cuccagna è un luogo molto interessante: grande scelta di vini locali accanto ad una attenta selezione nazionale. Il tutto con ricarichi che possono arrivare al massimo al 100%, con una media attorno al 70%.
Insomma: mangerete bene, berrete bene e spenderete una cifra giusta. Se questa non è una cuccagna…
Carlo Macchi
Ristorante La Cuccagna
Corso Umberto, 168 , 74012 Crispiano (Ta)
Tel. 099 616087 cell.349 8733138
[email protected]
prezzo medio 30-35€ vini esclusi
ricarico medio vini 70%
aperto solo la sera, anche a pranzo nei festivi
chiuso il martedì
questo articolo viene pubblicato contemporaneamente su
www.winesurf.it
www.lucianopignataro.it
vinoalvino.org
4 Commenti
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Bella recensione . Non c’è niente da fare! In Italia, dove giri giri, si mangia sempre benissimo, basta solo imbroccare il posto giusto.
Ah, Franco, ma gli spaghettoni cono con i cardoncelli,vero?
SPERO CARDONCELLI…NON CARBONCELLI
confermo: bella recensione . soprattutto le foto dei piatti assolutamente magnifiche :” neo-espressionismo” per l’agnello arrosto visto attraverso il bicchiere e ” antica roma ” per i TRE cardoncelli .
peccato per gli spaghettoni gia’ nelle panze ma spero sia un divertissement surrealista del fotografo :-)
i “Carboncelli” sono figli di quel figlio di un computer di strada del correttore automatico. Mannaggia…